23.11.2016, nel ricordo di Salvatore Toscano
di Pancrazio ” Ezio” Vinciguerra
31 ottobre 1963 / 23 novembre 2016
Ciao Salvatore,
sono già trascorsi tre anni dalla tua dipartita.
Nel percorso della nostra vita talvolta si è costretti a dover affrontare momenti che hanno la parvenza di essere tristi quando una persona a noi cara, come te, sembra allontanarsi.
“Frà” è qualcosa di solito riservato a quelle persone che hanno svolto servizio in Marina Militare a cui piace interagire con il prossimo, e chi ha avuto l’onore ed il piacere di conoscerci sa che per noi naviganti è cardine di filosofia della vita.
La voglia di stare insieme, la parola e più in generale la comunicazione, quindi il dialogo interpersonale, sono la logica conseguenza di una “rispettabilità” da parte del cosiddetto “mondo militare e civile”.
Chi contribuisce nel sociale, specie il nostro, sa di fare bene e fare stare bene, senza mai chiedere nulla in cambio.
La tua innata voglia di ben figurare come membro della grande famiglia della società civile, si può e si deve perseguire specialmente durante il contatto diretto con il buon esempio che tu hai dato nei raduni dei veterani e altre forme di aggregazione.
“Frà” è questo, e questo sei stato tu per noi, carissimo Salvatore Toscano!
Anche se la tua vita non è stata lunga, l’hai sicuramente vissuta intensamente e fuori dal comune, una vita straordinaria come la tua fine terrena, tra i sogni e i ricordi indelebili di raduni, partite di calcio, preghiere in ogni laddove, tracciati nelle piazze, lungo la strada, fra i flutti…
Un abbraccio grande, profondo e trasparente, a te e ai tuoi e miei cari, come quel mare di Ognina, a noi tanto caro, che ci portiamo dentro e che nessuno mai potrà inquinarci. Adesso che sei salpato per l’ultima missione, risposa in pace, nel grande mare di Nostro Signore e perdona i nostri peccati.