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Le ancore e la tiaria – La Marina Pontificia tra Restaurazione e Risorgimento

di Guglielmo Evangelista (*)

Questo libro, certo con eccessiva presunzione, vuole tentare di essere, pur in scala infinitamente minore, la continuazione ideale dell’ineguagliabile “Storia della Marina Pontificia” di Alberto Guglielmetti che purtroppo non va oltre l’inizio dell’epoca napoleonica.
In queste pagine viene rivisitato un periodo di guerre, di passioni politiche e innovazioni tecniche di cui si è parlato fin troppo nell’ambito della storia del Risorgimento italiano, ma i vincitori di allora e tutti i loro epigoni hanno trascurato – o se se ne sono occupati l’hanno fatto solo per demonizzarle – le vicende interne dello Stato della Chiesa.
Uno Stato che pur con la sua struttura antica e inadeguata ha spesso cercato di mettersi al passo con i tempi, accettando per quanto possibile le nuove sfide che imponevano la macchina a vapore, l’elettricità e l’espandersi del commercio internazionale.
In linea con la natura stessa dello Stato Pontificio in questo libro le cannonate sono poche, ma non mancano né le avventure, né i grandi uomini.
Non si parla soltanto della marina militare, ma anche della marina mercantile, dei porti e dei traffici, senza dimenticare la navigazione sul Tevere e il sistema portuale di Roma in definitiva dando una visione panoramica a tutto campo dell’intero sistema marittimo di una nazione e di un’epoca ormai al tramonto.

Titolo: Le ancore e la tiaria;
Sottotitolo: La Marina Pontificia tra Restaurazione e Risorgimento;
Autore: Guglielmo Evangelista;
Pagine: 300;
Illustrazioni: 200.

(*) per conoscere gli altri scritti dell’autore, digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.

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