Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni,  Storia

24.9.1943, regia nave Stocco

a cura Carlo Di Nitto

Il regio cacciatorpediniere Francesco Stocco, classe “”Sirtori”, dislocava 865 tonnellate.
L’unità, varata nel 1917 pressi i Cantieri Odero di Sestri Ponente, entrò in servizio il 15 luglio dello stesso anno. Durante i rimanenti mesi della Prima Guerra Mondiale svolte vigorosa attività di difesa delle coste adriatiche, scontrandosi numerose volte con unità austro ungariche.
Al termine delle ostilità, nella mattinata del 4 novembre 1918, nave “Stocco”, festosamente accolta dalla popolazione, fu la prima nave italiana ad entrare nel porto di Fiume per prendere possesso della città.
Nel 1929 fu riclassificata “Torpediniera” e svolse intensa attività di squadra. In particolare verso la seconda metà degli anni ’30, fu stazionaria a Gaeta, utilizzata prevalentemente per rimorchiare bersagli, alle dipendenze della I Squadra. Svolse questo compito sino all’inizio della seconda guerra mondiale.
All’entrata in guerra dell’Italia, fu adibita a compiti di scorta convogli e sorveglianza delle coste e del traffico, prevalentemente verso l’Albania e la Grecia.

Dopo la proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943, fu inviata a Corfù per supportare la guarnigione italiana dell’isola nella difesa dagli attacchi tedeschi. All’alba del 24 settembre fu ripetutamente attaccata da bombardieri germanici. L’unità si difese strenuamente, riuscendo anche ad abbattere uno degli aerei assalitori. Purtroppo, gravemente danneggiata ed immobilizzata, alle ore 19.20 dello stesso giorno, affondò a circa 8 miglia a ponente di Corfù.
Durante il secondo conflitto mondiale aveva svolto ben 174 missioni di guerra, con una percorrenza totale di 69.000 miglia nautiche.

Nella foto, la regia nave “Francesco Stocco” è ripresa nella rada di Gaeta.

ONORE AI SUOI CADUTI!

Un commento

  • Adelio Pilot

    Buona sera
    Vorrei cortesemente chiedere se ha informazioni sui superstiti dell’affondamento della Stocco il 24 settembre 1943. Mio padre, Pilot Marco, è stato uno dei pochi sopravvissuti assieme al G.M. signor Sanna, Zoffoli e Rigamonti. Le notizie in merito che ho potuto ricavare, riguardano una lettera in mio possesso, firmata dal Ten. di Vascello Mario Trisolini spedita da Pola il 13 marzo 1946 a mio padre.
    Grazie
    Adelio Pilot
    pilotadelio@gmail.com
    3402416659

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *