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11-12.9.1943, Domenico Baffigo, i decorati e la lapide scomparsa a Castellammare di Stabia

di Antonio Cimmino

Domenico Baffigo, capitano di corvetta, l’11 e il 12 settembre 1943, inizia a Castellammare di Stabia (Napoli) la cosiddetta opera di difesa e resistenza per non cedere al nemico l’arsenale.
In questa eroica impresa è supportato dagli operai del cantiere, dai pescatori e da alcuni civili.
Tempo dopo gli sarà riconosciuta la Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’impresa.
“…Organizzava …di propria iniziativa la difesa del cantiere, ne assumeva il comando alla testa di un manipolo di marinai, fronteggiava gli invasori ricacciandoli con violento prolungato tiro di armi leggere …attirato con l’inganno a parlamentare…fu barbaramente trucidato“.

La lapide di Domenico Baffigo a Castellammare di Stabia, che fine ha fatto?

La figura del Capitano di corvetta Domenico Baffigo, di Cornigliano Ligure, rappresenta per Castellammare di Stabia, e per il suo cantiere navale, una parte importante della memoria storica.
Baffigo, infatti, responsabile dell’allestimento del regio incrociatore leggero Giulio Germanico, ancorato al molo del cantiere, unitamente ad altre corvette anti somergibile della classe Gabbiano, fu protagonista, assieme ai suoi marinai, di un episodio di valore e di coraggio.

Dopo l’8 settembre 1943 alla proclamazione del nefasto armistizio, i tedeschi presenti a Castellammare intendevano distruggere le navi in costruzione ed in allestimento, impediti con le armi da Baffigo e dai suoi marinai. Dopo un combattimento feroce, che si protrasse per tre giorni, invitato a parlamentare, fu catturato e portato a Napoli per essere fucilato assieme ad un altro ufficiale e ad alcuni marinai. Del suo corpo non è stato trovato traccia. Subito dopo lo stabilimento, unitamente ad altri della città, fu minato e dato alle fiamme così pure le unità.

Nel 1979 l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Castellammare, unitamente al Consiglio di fabbrica del cantiere, rintracciata la figlia Paola, sistemarono una lapide ricordo sul muro perimetrale della Caserma Marina. 
Successivamente, sempre ad opera dell’allora presidente del Gruppo il comm. Vincenzo Della Monica, fu eretto nei giardini pubblici, il monumento “Stabia al Marinaio” e intitolato, con una lapide, il prospiciente viale proprio a Domenico Baffigo. 
Spesso il monumento viene deturpato con scritte e graffiti ma, grazie ad alcuni volontari, ripitturato e riportato al suo decoro.

Agli inizi del 2016, la villa comunale fu recintata per procedere a lavori di ristrutturazione, ci accorgemmo che la lapide era stata frantumata, raccogliemmo i pezzi li portammo nel comando VV.UU. Il funzionario ci assicurò che la lapide sarebbe stata ripristinata non appena completati i summenzionati lavori. 
All’inaugurazione, ci siamo accorti che della lapide non esisteva traccia e che il monumento era deturpato da scritte al basamento.

La protesta ha avuto risalto anche sui social network, in particolare su facebook dove l’iniziativa di Libero Ricercatore, apprezzato sito di storia, cultura e tradizioni di Castellammare di Stabia, ha risvegliato molte coscienze e suscitato indignazione in centinaia di cittadini. 
Speriamo che l’Amministrazione Comunale intervenga con la consentita urgenza e restituisca alla città di Castellammare di Stabia un importante pezzo della sua memoria storica.

I Decorati
Domenico Baffigo, Capitano di corvetta (Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria”)
“Valoroso ufficiale superiore, più volte decorato nel recente conflitto, trovandosi all’armistizio, all’allestimento di incrociatore presso cantiere navale, freddamente determinato ad assolvere i doveri derivatigli dal suo stato, respingeva con fuoco truppe nemiche dirette a impossessarsi dell’unità all’ormeggio. Organizzava successivamente – di propria iniziativa – la difesa del cantiere, ne assumeva il comando. Alla testa di un manipolo di animosi marinai, fronteggiava gli invasori ricacciandoli con violento prolungato tiro di armi leggere. Dopo ardua lotta, nella quale i suoi uomini avevano prevalso, attratto con l’inganno a parlamentare, veniva catturato e barbaramente trucidato. Pur essendo state disperse le sue spoglie mortali, vive tuttora il suo spirito indomito nell’esempio lasciato ai posteri delle più alte virtù militari”
(Castellammare di Stabia, 11-12 settembre 1943).

Francesco Bottino, Tenente del G.N., nato a Cosenza il 25.4.1916 (Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria”)
“Ufficiale imbarcato su incrociatore in allestimento su incrociatore in allestimento presso cantiere navale attaccato da preponderanti forze tedesche, dirigeva efficacemente il fuoco delle mitragliere di bordo sugli attaccanti trascinando nell’azione i propri inferiori. Catturato dalle truppe tedesche preponderanti teneva fiero e dignitoso comportamento ed immolava eroicamente la sua giovane esistenza per tener fede al giuramento prestato. Esempio di elevato senso del dovere e sereno coraggio” (Castellammare di Stabia, 11 settembre 1943).

Ugo Molino, Tenente del G.N., nato a Napoli il 26.6.1920 (Medaglia d’Argento al Valor Militare “ alla memoria”)
“Ufficiale destinato all’allestimento di unità in cantiere navale attaccato da rilevanti forze tedesche, affiancava validamente il proprio comandante nell’attuazione della difesa del cantiere e delle unità ivi ormeggiate. Catturato dai tedeschi dopo strenua lotta, veniva barbaramente trucidato. Esempio di elevato senso del dovere e di elette virtù militari” (Castellammare di Stabia, 11 settembre 1943).

Michelangelo Flaman, Capitano di Corvetta, nato a Spezia l’1.11.1912 (Medaglia d’Argento al Valor Militare)
“Comandante di unità immobilizzata in cantiere navale attaccato da preponderanti forze nemiche, coadiuvava efficacemente il comandante della zona nell’organizzazione dell’estrema difesa del cantiere stesso e delle unità ivi dislocate. Sosteneva successivamente, con grande bravura, aspro combattimento, nonostante l’inferiorità numerica dei mezzi a disposizione, dando prova di elevate virtù militari” (Castellammare di Stabia, 9 settembre 1943).

Ettore Percival Mazza, Sottotenente di Vascello, nato a Torino 2.12.1917 (Medaglia d’Argento al Valor Militare)
“Comandante di MAS in allestimento cooperava validamente ad organizzare la difesa di cantiere navale attaccato da preponderanti forze tedesche. Prendeva parte attiva al combattimento, sopraffatto dopo strenua lotta, e catturato manteneva sereno e coraggioso contegno. Con abile accorgimento riusciva ad evitare la cattura di altri ufficiali attivamente ricercati ed a porsi in salvo egli stesso. Esempio di alto sentimento del dovere” (Castellammare di Stabia, 11 settembre 1943).

Giuseppe Falla, Sottotenente di Vascello, nato a Pachino (Siracusa) il 7.11.1919 (Medaglia di Bronzo al Valor Militare)
“Comandante di VAS in allestimento presso cantiere navale attaccato da preponderanti forze tedesche, cooperava efficacemente all’organizzazione della difesa esponendosi con sprezzo del pericolo per sorvegliare e segnalare i movimenti delle truppe attaccanti. Esempio di elevato senso del dovere e sereno coraggio” (Castellammare di Stabia, 11 settembre 1943).

Ciro Borriello, Capo Meccanico di 2° Classe, nato a Torre del Greco il 21.11.1908 (Medaglia di Bronzo al Valor Militare)
“Sottufficiale imbarcato su corvetta in allestimento presso cantiere navale attaccato da rilevanti forze tedesche, cooperava efficacemente alla strenua difesa dell’unità dimostrando sereno coraggio e sprezzo del pericolo. Sopraffatta la resistenza dalla preponderanza nemica e catturato, manteneva fiero e dignitoso contegno” (Castellammare di Stabia, 11 settembre 1943).

Mario Vittozzi, 2° Capo Meccanico, nato a Torre del Greco il 23.3.1918 (Medaglia di Bronzo al Valor Militare)
“Destinato all’allestimento di unità ormeggiata in cantiere navale attaccato da rilevanti forse tedesche, dirigeva efficacemente il fuoco delle mitragliere di bordo sugli attaccanti, contrastandone validamente l’avanzata. Sopraffatta la resistenza dalla preponderanza numerica avversaria e catturato, teneva fiero e dignitoso contegno. Esempio di elevato senso del dovere” (Castellammare di Stabia, 11 settembre 1943).

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