L’armadietto di bordo
di Giuseppe Procopio (*)
Non so’ se sia colpa mia, o sia solo un caso, ma non riesco a tenere in ordine l’armadietto di bordo che mi è stato assegnato, insieme al posto letto in alloggio sergenti -4.
Già lo spazio a disposizione è piuttosto esiguo, e poi i numerosi oggetti personali che vi ripongo, spesso maldestramente e di fretta, fanno troppo volume.
Così anche oggi mi ritrovo a doverlo rimettere in ordine.
Quando alloggiavo con gli equipaggi ne avevo a disposizione uno decisamente più grande e le uniformi, gli abiti trovavano la giusta collocazione.
Qui in alloggio sergenti, dopo aver sistemato e risistemato, l’armadietto ha un altro aspetto.Forse mi basterà qualche giorno per abituarmi e inizio a credere, che anche lui soffra dei ritmi di bordo e che per tutta risposta preferisca restare nel suo consueto disordine…
Cosa mi è rimasto come ricordo di quell’armadietto?
Un amico fedele dove conservare e confidare i ricordo della mia vita a bordo di nave Vesuvio, una miscellanea di souvenir, acquistati nei vari porti d’attracco, le facce sorridenti e gioiose di parenti e amici che non si arrabbiavano anche quando confondevo i regali.
Allora penso: ben venga la sana confusione dell’armadietto di bordo dove, a pensarci bene, il disordine era più bello!
(*) digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome per conoscere gli altri racconti.