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28.8.2006, operazione Leonte (Libano 2006 – 2016)

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

A seguito della cessazione delle ostilità tra lo Stato di Israele e il movimento sciita Hezbollah nel sud del Libano, il governo italiano, con il Decreto Legge del 28 agosto 2006, dispose l’invio di un contingente nazionale interforze, a guida Marina Militare, quale contributo nazionale alla missione di peacekeeping nel sud di predetto Stato, a rinforzo dell’United Nations Interim Force in Lebanon (acronimo UNIFIL) presente sul terreno già dal 23 marzo 1978, per l’attuazione della risoluzione 1701 del 11 agosto 06 dell’ONU.

Prima della crisi dell’estate 2006 la missione delle forze UNIFIL era quella di verificare il ritiro delle truppe israeliane dal Libano ed assistere il Governo libanese nel ristabilire la propria autorità nel sud del Paese.
Con la Risoluzione 1701 dell’11 agosto 2006 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha previsto in sintesi di:
– potenziare le capacità militari di UNIFIL;
– sostenere l’Esercito Libanese al suo rischieramento nel Sud del Paese, di fatto controllato sino a quel momento dalle milizie sciite;
– contribuire alla creazione di condizioni di pace e di sicurezza in concorso con l’Esercito Libanese.
L’operazione, in ambito nazionale, fu denominata Leonte, vecchio nome del fiume Litani che scorre nel sud del Libano.

Per l’intervento fu scelto d’attivare per la prima volta il contingente interforze della capacità nazionale di proiezione dal mare, denominata Joint Landing Force (JLF-L), che includeva i seguenti assetti:
– comando e staff della Forza da Sbarco (attuale Brigata Marina San Marco);
– un distaccamento di polizia militare dei Carabinieri Tuscania;
– il Reggimento San Marco con personale di staff che comprendeva la compagnia Operazioni Speciali, il Battaglione Grado rinforzato con una compagnia dei Lagunari Serenissima ed il Battaglione logistico Golametto;
– una compagnia del 7 Reggimento NBC Cremona;
– una compagnia del 3 Reggimento Genio.

L’area di operazioni assegnata al contingente italiano nazionale consisteva nella cosiddetta “sacca di tiro”, una porzione di territorio che, dal fiume litani, si estende verso sud per circa 20 km mentre dalla costa si estende verso est per circa 15 km.
I reparti della JLF-L e i mezzi/materiali sono stati trasportati da una formazione navale costituita da nave Garibaldi (sede comando) tre LLPPDD (San Giorgio – San Giusto – San Marco), una unità di scorta (nave Fenice) e da una unità mercantile, partita da Porto Marghera ed impiegata per il trasporto dei mezzi del Genio e parte dei mezzi del reparto NBC.

Il personale ed i mezzi imbarcati sul Garibaldi e sulle LLPPDD sono stati sbarcati il 2 e 3 settembre nel porto di Naqoura e sulla spiaggia a sud di Tiro. I mezzi del Genio/NBC sono sbarcati il 3 settembre nel porto di Beirut ed il personale, a meno di una piccola aliquota imbarcata sull’unità mercantile, è giunto con aereo dell’Aeronautica Militare Italiana C 130 nell’aeroporto della stessa capitale.
Nave San Marco, subito dopo aver sbarcato uomini e mezzi, è rientrata in Italia per effettuare il successivo 6 settembre, nel porto di Naqoura, un secondo sbarco di personale, mezzi e materiali.
Il totale del personale schierato sul terreno è stato di 1000 unità (tra cui 8 donne) e sono stati sbarcati 320 mezzi (di cui 60 nel porto di Beirut).
Dopo un primo schieramento nell’area di Jabal Maroun (ad est di Tiro) da giorno 4 sino all’11 settembre è stata condotta una fase di training con le procedure operative standard di UNIFIL ed una fase di familiarizzazione con il territorio e con le altre unità UNIFIL già operanti sul terreno.
Dal 12 settembre è iniziata la fase operativa che comprendeva:
– ricognizioni nell’area assegnata;
– monitoraggio e sorveglianza in accordo con la risoluzione ONU 1701;
– posti di blocco e pattugliamento diurno e notturno;
– monitoraggio e sorveglianza delle linee di comunicazione su fiume Litani;
– force protection delle basi assegnate;
– distribuzione aiuti umanitari a municipalità locali;
– assistenza sanitaria alla popolazione;
– assistenza alle forze armate libanesi;
– mappatura NBCR ed attività EOD dell’area;
– lavori del genio per costituzione basi della JLF-L e l’inizio dei lavori per le successive basi per le Brigate dell’Esercito;
– supporto, se richiesto, alle organizzazioni non governative italiane operanti in Libano.

Dal novembre 2006 il Comandante della Joint Landing Force Lebanon (Contrammiraglio Claudio Confessore) assumeva il comando del Settore Ovest dell’area di responsabilità di UNIFIL e, contestualmente, della Brigata Ovest della forza ONU, composta da due battaglioni italiani, un battaglione francese ed un battaglione ghanese.
Di seguito una sintesi di parte dell’attività svolta:
Sorveglianza/sicurezza
1833 pattuglie diurne, 700 pattuglie notturne, 442 posti di blocco diurni e 244 posti di blocco notturni
Attività del genio
260.000 mq sottoposti a controllo EOD, 450 km di viabilità ricogniti per aspetti EOD, 18.000 mc di terreno movimentato
Ordigni rinvenuti e distrutti
261 cluster bombs, 6 bombe di aereo (2.000-1.000-500 libre), 191 munizioni di piccolo calibro, 4 granate da 155 mm, 7 razzi (107-122 mm.), 4 bombe da mortaio e 2 bombe a mano
Aspetti NBC
800 km di viabilità ricogniti per aspetti NBC, 40 rivelazioni CBRN, 24 attività di campionamento, trattamento ed analisi biologica e chimica, 116 rivelazioni strumentali (mappatura ambientale) e 13 bonifiche sanitarie
Attività medica
150 prestazioni mediche a civili libanesi presso l’infermeria della JLF-L
Attività dei mezzi e consumi
270.000 km percorsi, 158.419 litri di carburante impiegato e 184.800 litri di carburante rifornito per esigenze logistiche
Attività amministrativa
202 procedure d’acquisto in economia.

L’attività svolta dal contingente nazionale, per mare e per terra, è stata notevole rispetto al tempo di permanenza in area di operazioni se si pensa che è stata notevole rispetto al tempo di permanenza in area di operazioni se si pensa che è stato portato al termine dal personale in soli 68 giorni nonostante:
– 2 giorni impiegati per lo sbarco
– 10 giorni di training presso UNIFIL;
– 29 giorni di RAMADAN;
– 8 giorni di pioggia torrenziale;
– 10 giorni di festività;
– 5 visite di personalità politiche e militari.

Per mare per Terram.

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