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25.7.1922, Antonio Morano

di Andriano Di Nitto (*)

(Melfi, 25.7.1922 – Mauthausen, 22.4.1945)

…riceviamo e con immenso orgoglio pubblichiamo, per non dimenticare mai.

Buongiorno Ezio, questi i dati che sono riuscito a reperire:
Antonio Morano, di Nicola, nato il 25 luglio 1922 a Melfi (Potenza). Celibe. Residente a Melfi in Via Santa Lucia, 21. Marò. Fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 in Grecia (fronte Egeo, Lero e Rodi). Detenuto in Jugoslavia. Deportato a Mauthausen tramite la Polizia di Sicurezza tedesca di Belgrado. Arrivato a Mauthausen il 3 ottobre 1944. Matricola 106879. Mestiere dichiarato all’atto dell’immatricolazione: macellaio (1). Classificato come SCH (Schutzhäftlinge – deportato per motivi precauzionali). Ucciso a Mauthausen il 22 aprile 1945.

(1)  in Brunello Mantelli, Nicola Tranfaglia – Il libro dei deportati. I deportati politici 1943-1945 – Ugo Mursia.
P.s. sto facendo ricerche su Gallinaro Roberto nato a Gaeta (LT) il 08/01/1911. Operaio. Deportato a Mauthausen. Immatricolato il 18/08/1944. Matricola 89451.

(*) per conoscere gli altri suoi scritti, digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.

NOTA
… riceviamo e pubblichiamo.

Salve,
mi chiamo Morano Lorenzo, e sono il pronipote del marinaio Morano Antonio, nato a Melfi (PZ) il 25.07.1922, il quale ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale, in forza alla Regia Marina.
Fino ad una decina d’anni fa, per la mia famiglia, questo zio di mio padre, che tra le altre cose porta in suo memoria il medesimo nome, risultava disperso e quindi caduto in mare nel 1940.
Queste erano le notizie arrivate alla mia famiglia, tant’è che nella cappella di famiglia, presso il cimitero di Melfi, la lapide ad egli dedicata recita: “Dispero in mare nel 1940”.
Con la nascita delle nuove tecnologie, personalmente ho condotto delle ricerche, che mi hanno portato a scoprire che il mio prozio in realtà non è morto nel 1940, ma bensì nel 1945, in un campo di concentramento nazista, per la precisione a Mauthausen in Austria e per causa del decesso risultava indicato “malattia”.
Ad onor di cronaca che il mio zio fosse morte a Mauthausen la cosa era nota almeno dagli anni 60, in quanto il suo nome compare nell’elenco dei morti nel campo di sterminio austriaco, pubblicato in appendice al libro “Tu passerai per il camino: vita e morte a Mauthausen” di Vincenzo Pappalettera, pubblicazione Premio Bancarella 1966 (Tu passerai per il camino” è stata la minaccia che per anni i kapò e gli aguzzini nazisti hanno ripetuto ai prigionieri del campo di Mauthausen. Un riferimento esplicito e crudele ai forni crematori, una frase che è diventata sinonimo di morte. Vincenzo Pappalettera aveva venticinque anni quando fu deportato. Vent’anni dopo la liberazione ha raccontato in questo libro l’orrore di quei giorni. Per chi è morto, per i molti che non sanno e i troppi che non vogliono sapere, per gli increduli in buona e mala fede e per le generazioni future).
Appurata questa nuova realtà, mio padre tentò, attraverso i canali ufficiali del Ministero della Difesa, di cercare di rintracciare e rimpatriare la salma, ma la risposta che ci arrivò fu negativa, ma senza particolari spiegazioni, solo una velata, ma non esplicita, indicazione del fatto che fosse seppellito in una fossa comune.
Ad inizio anno ho avuto il piacere di conoscere l’ANED, Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti e grazie allo loro ricerche, ho avuto finalmente modo di conoscere la storia del mio prozio, per filo e per segno, almeno dal momento della cattura, avvenuto dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
L’ANED in merito scrive:
“Morano Antonio di Nicola, nato il 25 luglio 1922 a Melfi (Potenza). Celibe. Residente a Melfi in Via Santa Lucia, 21. Marò. Fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 in Grecia (fronte Egeo, Lero e Rodi). Detenuto in Jugoslavia. Deportato a Mauthausen tramite la Polizia di Sicurezza tedesca di Belgrado. Arrivato a Mauthausen il 3 ottobre 1944. Matricola 106879. Mestiere dichiarato all’atto dell’immatricolazione: macellaio (*). Classificato come SCH (Schutzhäftlinge – Prigioniero Politico, deportato per motivi precauzionali). Ucciso a Mauthausen il 22 aprile 1945”.
Notizie che vedo essere riportate anche nel vostro blog.
Le ricerche dell’ANED, in collaborazione con l’Università di Torino, da tempo avevano in mano la “storia” del mio prozio, che fu giustiziato a Mauthausen pochi giorni prima della liberazione del campo, assieme ad altri 500 prigionieri politici, di cui 84 erano italiani.
A cavallo tra il 21 ed il 25 Aprile 1945, i tedeschi giustiziarono in massa numerosi prigionieri politici, tra i quali vi era anche il mio prozio, che fu tra i rivoltosi del campo e per rappresaglia fu appunto giustiziato e sepolto in una fossa comune, per via del numero elevato di uccisioni.
Il Registro ufficiale dei decessi (Totenbuch) di Mauthausen, come detto, segnala la sua morte per malattia, come per tutti i deportati del campo, la realtà come ricostruita dai deportati che si sono salvati, dalle ricerche dell’Aned e dell’Ateneo di Torino, dice altro e confrontando i dati presenti negli archivi Vaticani, con quelli delle citate fonti, la causa del decesso per lui e gli altri prigionieri politici fu la camera a gas, ma non ci fu cremazione in quanto ormai era chiaro che a breve il campo di Mauthausen sarebbe stato liberato ed avendo un forno crematorio “piccolo” i tempi sarebbero stati lunghi, pertanto i nazisti optarono per il gas e le fosse comuni.
Lo scorso 2 Giugno, in occasione della Festa della Repubblica, mio padre ha potuto ricevere dal prefetto di Potenza, in memoria dello zio, la Medaglia d’onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti 1943-1945.
Alla luce di questa lunga premessa, sono qui a scrivervi, sperando d’aver intrapreso la giusta strada ed il giusto interlocutore, con l’augurio di poter ricevere notizie in merito a questo mio prozio, notizie che riguardino il suo percorso nella Regia Marina Italiana, dal momento del suo arruolamento sino all’Armistizio.
Avrei necessità di conoscere su quale nave era imbarcato e notizie attinenti.
Fiducioso in un positivo riscontro, con l’occasione si porge cordiali saluti.
Lorenzo Morano (3.10.2019 ore 22.45)

Buongiorno signor Lorenzo Morano,
abbiamo letto la sua mail accorata e commovente in merito a Antonio Morano.
Per quanto in nostro possesso abbiamo pubblicato ciò che abbiamo estrapolato dal prontuario della Marina Militare
dove il suo parente risulta essere stato destinato a Lero, e con nota 3 risulta poi essere confermato che morì in prigionia e dal libro su cui si fa riferimento nell’articolo.
Ha fatto benissimo a rivolgersi a ANED e in particolare in questi casi indirizziamo a contattare Roberto Zamboni (lo trova su facebook) oppure sulla sua pagina Dimenticati di Stato (sempre su facebook o internet) che è molto addentrato più di noi in materia.
Per quanto di nostra conoscenza Le consigliamo quanto segue:

Per quanto concerne la sua richiesta si rivolga per foto e materiale storico (libri, ecc. ecc.):
– Ufficio Storico della Marina che ha sede in Roma, presso il comprensorio militare della Caserma “Angelo Paolucci”,
sito in Via Taormina n. 4. – Telefono/Fax: 06-3680-7220 oppure all’indirizzo e-mail: ufficiostorico@marina.difesa.it
L’Ufficio Storico, come tutti gli istituti dello Stato in possesso d’archivi, non effettua ricerche per conto terzi.
L’Ufficio Storico, per la consultazione di tutta la documentazione, è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì previo appuntamento telefonico ai nr. 06/36807233 oppure 06/36807227 (per l’Archivio Storico) – 06/36807234 (per l’Archivio Fotografico).

Per le informazioni relative al passato militare di una persona, le richieste vanno inoltrate alla:
Direzione Generale del Personale Militare5° Reparto – 11ª Divisione – 2ªSezione (Ufficiali),
tel. 06/5170501735° Reparto – 11ª Divisione – 4ªSezione (Sottufficiali e Truppa), tel. 06/517050187
Gli uffici si trovano in Viale dell’Esercito, 186 – (00143) ROMA
Se non riesce ad ottenere quanto da Lei sperato si rivolga in ultima ipotesi all’Archivio di Stato competente per territorio.

Nell’augurio di esserLe stati di aiuto (a Lei e a chi legge e si trova nelle sue stesse condizioni), riceva gradito un abbraccio grande come il mare della Misericordia ed il suo cuore caritatevole alla ricerca della verità.
Pancrazio “Ezio” Vinciguerra (4.10.2019 ore 09.08)

Gent.mo Sig. Vinciguerra,
La ringrazio per la celerità nella risposta, per l’attenzione e per le indicazioni utili che mi ha fornito; mi impegnerò nella ricerca attraverso gli uffici da lei indicati; per quanto riguarda Roberto Zamboni, posso dirLe che ho già avuto il piacere, l’onore e la fortuna di contattarlo e reperire veramente un mare di informazioni che non erano in mio possesso e la medaglia ricevuta lo scorso 2 giugno è frutto di quanto raccolto attraverso i dati che il Roberto Zamboni mi ha fornito e senza dei quali non avrei mai potuto sottoporre il tutto all’ufficio della Presidenza del Consiglio che si occupa delle onorificenze.
Ancora grazie per tutto e complimenti per l’importante lavoro di testimonianza e salvaguardia della memoria che egregiamente state portando avanti.
Cordiali saluti.
Lorenzo Morano (8.10.2019 ore 16.15).

3 commenti

  • Lorenzo Morano

    Salve,
    mi chiamo Morano Lorenzo, e sono il pronipote del marinaio Morano Antonio, nato a Melfi (PZ) il 25.07.1922, il quale ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale, in forza alla Regia Marina.
    Fino ad una decina d’anni fa, per la mia famiglia, questo zio di mio padre, che tra le altre cose porta in suo memoria il medesimo nome, risultava disperso e quindi caduto in mare nel 1940.
    Queste erano le notizie arrivate alla mia famiglia, tant’è che nella cappella di famiglia, presso il cimitero di Melfi, la lapide ad egli dedicata recita: “Dispero in mare nel 1940”.
    Con la nascita delle nuove tecnologie, personalmente ho condotto delle ricerche, che mi hanno portato a scoprire che il mio prozio in realtà non è morto nel 1940, ma bensì nel 1945, in un campo di concentramento nazista, per la precisione a Mauthausen in Austria e per causa del decesso risultava indicato “malattia”.
    Ad onor di cronaca che il mio zio fosse morte a Mauthausen la cosa era nota almeno dagli anni 60, in quanto il suo nome compare nell’elenco dei morti nel campo di sterminio austriaco, pubblicato in appendice al libro “Tu passerai per il camino: vita e morte a Mauthausen” di Vincenzo Pappalettera, pubblicazione Premio Bancarella 1966 (Tu passerai per il camino” è stata la minaccia che per anni i kapò e gli aguzzini nazisti hanno ripetuto ai prigionieri del campo di Mauthausen. Un riferimento esplicito e crudele ai forni crematori, una frase che è diventata sinonimo di morte. Vincenzo Pappalettera aveva venticinque anni quando fu deportato. Vent’anni dopo la liberazione ha raccontato in questo libro l’orrore di quei giorni. Per chi è morto, per i molti che non sanno e i troppi che non vogliono sapere, per gli increduli in buona e mala fede e per le generazioni future).
    Appurata questa nuova realtà, mio padre tentò, attraverso i canali ufficiali del Ministero della Difesa, di cercare di rintracciare e rimpatriare la salma, ma la risposta che ci arrivò fu negativa, ma senza particolari spiegazioni, solo una velata, ma non esplicita, indicazione del fatto che fosse seppellito in una fossa comune.
    Ad inizio anno ho avuto il piacere di conoscere l’ANED, Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti e grazie allo loro ricerche, ho avuto finalmente modo di conoscere la storia del mio prozio, per filo e per segno, almeno dal momento della cattura, avvenuto dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
    L’ANED in merito scrive:
    “Morano Antonio di Nicola, nato il 25 luglio 1922 a Melfi (Potenza). Celibe. Residente a Melfi in Via Santa Lucia, 21. Marò. Fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 in Grecia (fronte Egeo, Lero e Rodi). Detenuto in Jugoslavia. Deportato a Mauthausen tramite la Polizia di Sicurezza tedesca di Belgrado. Arrivato a Mauthausen il 3 ottobre 1944. Matricola 106879. Mestiere dichiarato all’atto dell’immatricolazione: macellaio (*). Classificato come SCH (Schutzhäftlinge – Prigioniero Politico, deportato per motivi precauzionali). Ucciso a Mauthausen il 22 aprile 1945”.
    Notizie che vedo essere riportate anche nel vostro blog.
    Le ricerche dell’ANED, in collaborazione con l’Università di Torino, da tempo avevano in mano la “storia” del mio prozio, che fu giustiziato a Mauthausen pochi giorni prima della liberazione del campo, assieme ad altri 500 prigionieri politici, di cui 84 erano italiani.
    A cavallo tra il 21 ed il 25 Aprile 1945, i tedeschi giustiziarono in massa numerosi prigionieri politici, tra i quali vi era anche il mio prozio, che fu tra i rivoltosi del campo e per rappresaglia fu appunto giustiziato e sepolto in una fossa comune, per via del numero elevato di uccisioni.
    Il Registro ufficiale dei decessi (Totenbuch) di Mauthausen, come detto, segnala la sua morte per malattia, come per tutti i deportati del campo, la realtà come ricostruita dai deportati che si sono salvati, dalle ricerche dell’Aned e dell’Ateneo di Torino, dice altro e confrontando i dati presenti negli archivi Vaticani, con quelli delle citate fonti, la causa del decesso per lui e gli altri prigionieri politici fu la camera a gas, ma non ci fu cremazione in quanto ormai era chiaro che a breve il campo di Mauthausen sarebbe stato liberato ed avendo un forno crematorio “piccolo” i tempi sarebbero stati lunghi, pertanto i nazisti optarono per il gas e le fosse comuni.
    Lo scorso 2 Giugno, in occasione della Festa della Repubblica, mio padre ha potuto ricevere dal prefetto di Potenza, in memoria dello zio, la Medaglia d’onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti 1943-1945.
    Alla luce di questa lunga premessa, sono qui a scrivervi, sperando d’aver intrapreso la giusta strada ed il giusto interlocutore, con l’augurio di poter ricevere notizie in merito a questo mio prozio, notizie che riguardino il suo percorso nella Regia Marina Italiana, dal momento del suo arruolamento sino all’Armistizio.
    Avrei necessità di conoscere su quale nave era imbarcato e notizie attinenti.

    Fiducioso in un positivo riscontro, con l’occasione si porge cordiali saluti.

    Lorenzo Morano

  • Ezio Vinciguerra

    Buongiorno signor Lorenzo Morano, abbiamo letto la sua mail accorata e commovente in merito a Antonio Morano.
    Per quanto in nostro possesso abbiamo pubblicato ciò che abbiamo estrapolato dal prontuario della Marina Militare
    dove il suo parente risulta essere stato destinato a Lero, e con nota 3 risulta poi essere confermato che morì in prigionia.
    Ha fatto benissimo a rivolgersi a ANED e in particolare in questi casi indirizziamo a contattare Roberto Zamboni (lo trova su facebook)
    oppure sulla sua pagina Dimenticati di Stato (sempre su facebook o internet) che è molto addentrato più di noi in materia.
    Per quanto di nostra conoscenza Le consigliamo quanto segue:

    Per quanto concerne la sua richiesta si rivolga per foto e materiale storico (libri, ecc. ecc.):
     – Ufficio Storico della Marina che ha sede in Roma, presso il comprensorio militare della Caserma “Angelo Paolucci”,
    sito in Via Taormina n. 4. – Telefono/Fax: 06-3680-7220 oppure all’indirizzo e-mail: ufficiostorico@marina.difesa.it
    L’Ufficio Storico, come tutti gli istituti dello Stato in possesso d’archivi, non effettua ricerche per conto terzi.L’Ufficio Storico,
    per la consultazione di tutta la documentazione, è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì previo appuntamento telefonico
    ai nr. 06/36807233 oppure 06/36807227 (per l’Archivio Storico) – 06/36807234 (per l’Archivio Fotografico).

    Per le informazioni relative al passato militare di una persona, le richieste vanno inoltrate alla:
    Direzione Generale del Personale Militare5° Reparto – 11ª Divisione – 2ªSezione (Ufficiali),
    tel. 06/5170501735° Reparto – 11ª Divisione – 4ªSezione (Sottufficiali e Truppa), tel. 06/517050187
    Gli uffici si trovano in Viale dell’Esercito, 186 – (00143) ROMA
    Se non riesce ad ottenere quanto da Lei sperato si rivolga in ultima ipotesi all’Archivio di Stato competente per territorio.
    Nell’augurio di esserLe stati di aiuto (a Lei e a chi legge e si trova nelle sue stesse condizioni),
    riceva gradito un abbraccio grande come il mare della Misericordia ed il suo cuore caritatevole alla ricerca della verità.
    Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

  • Lorenzo Morano

    Gent.mo Sig. Vinciguerra,
    La ringrazio per la celerità nella risposta, per l’attenzione e per le indicazioni utili che mi ha fornito; mi impegnerò nella ricerca attraverso gli uffici da lei indicati; per quanto riguarda Roberto Zamboni, posso dirLe che ho già avuto il piacere, l’onore e la fortuna di contattarlo e repirere veramente un mare di informazioni che non erano in mio possesso e la medaglia ricevuta lo scorso 2 giugno è frutto di quanto raccolto attraverso i dati che il Roberto Zamboni mi ha fornito e senza dei quali non avrei mai potuto sottoporre il tutto all’ufficio della Presidenza del Consiglio che si occupa delle onoreficenze.
    Ancora grazie per tutto e complimenti per l’importante lavoro di testimonianza e salvaguardia della memoria che egragiamente state portanto avanti.
    Cordiali saluti.

    Lorenzo Morano

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