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20.6.1984, il decalogo (ancora attuale) dell’ammiraglio Egidio Alberti

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Fra i tanti meriti che si attribuiscono, senza nessuna enfatizzazione di sorta, all’ammiraglio Egidio Alberti, nell’arco della sua carriera militare e anche nella sua vita privata, merita di essere menzionato anche un suo decalogo (stilato in tempi non sospetti, la sua carriera va dal 1950 al 1992 e oltre), a dimostrazione della bontà di quello che ha insegnato ai suoi allievi e personale alle sue dipendenze, in merito alla condotta da mantenere in servizio e mi si consenta anche fuori dal servizio.
In tempi difficili, quelli che stiamo vivendo, avvertiamo la necessità di ancorarci a valori fondamentali (e perenni) quali il senso del dovere, la coerenza morale, la piena dedizione al servizio.

(La Maddalena 26 luglio 2017)

1) Nell’assolvimento dei vostri compiti, agite con i più sani principi morali ed energia, senza lasciarvi condizionare dall’interesse e benessere proprio;
2) Comportatevi sempre in coerenza con i più sani principi morali: riscuoterete stima e fiducia;
3) Sappiate assumere le responsabilità che vi competono e non esimetevi dall’accettare nuovi incarichi o deleghe di Autorità;
4) In caso si necessità sappiate agire di iniziativa e prendere ponderate decisioni sotto la vostra responsabilità;
5) Sappiate infondere negli altri fiducia nella vostra azione di guida.
6) dedicatevi alla vita dell’organizzazione offrendo il vostro personale contributo per mantenere alta l’efficienza del settore di competenza;
7) Impegnatevi ad offrire ai vostri superiori una collaborazione leale e sempre costruttiva;
8) Nei rapporti con i parigrado e dipendenti sappiate tenere in giusta considerazioni le loro opinioni;
9) siate sempre equilibrati ed equanimi nei riguardi dei vostri dipendenti; comportati se necessario con la dovuta autorevolezza, ma sii sempre umano.
10) Agite sempre senza secondi fini e col solo intento di concorrere all’efficienza del vostro reparto, rispettando l’operato altrui.
(Taranto 20 giugno 1984).

Mi preme aggiungere al decalogo dell’ammiraglio, senza presunzione alcuna e preso atto dei recenti avvenimenti, un importante comandamento per il militare e una massima, ancora valida, per il militare e i civili:
– l’uniforme indossata senza vocazione è una tuta da lavoro che oggi, purtroppo a causa della cosiddetta globalizzazione, si indossa il meno possibile, di malavoglia e a volte anche con trasandatezza. I cosiddetti “Capi” che si alternano, si ispirano a quell’antimilitarismo di cui è pregna la nostra infausta classe politica dirigente. 
– allorché fai il tuo dovere non ti curare se faccia freddo o caldo, che tu sia oppresso dal sonno o a sufficienza riposato, che tu senta dir male o bene di te, che tu muoia o che tu faccia qualcosa di diverso: è il tuo dovere! (Marco Aurelio, imperatore romano).

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