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Stanchezza

di Giuseppe Procopio (*)


L’orologio pare fermo o le lancette sono incollate?
Mi chiedevo… questo turno sembra interminabile.
Ho un sonno da morire, ma non si può dormire.
Quasi quasi appoggio la testa per un attimo, e chiudo un po’ gli occhi.
E se poi viene qualcuno?
Certo le guardie non dormono … non lo devono fare!
La luce dei neon  rende più pesante la mia testa, sbadiglio alla grande.
Penso al turno più’ leggero … quello fino alle 24.
Decido di adagiare la testa sulle braccia, sono seduto dal lato sinistro della consolle che da’ le spalle alla porta di ingresso della sala macchine.
Cado in breve sonno pesante.
Come immaginavo entra un sottufficiale.
A stento mi tiro su, come se avessi un peso addosso.
Non dice niente … comprende!.
E ‘ uno di noi, si rende conto di quanto sacrificio.
Ecco il senso del legame a bordo, chi ne ha fatto parte di un equipaggio comprende la stanchezza.
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