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Ogni 25 aprile, per quelli come noi,
 è festa?

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra



 

Ciao a Voi che non perdete mai la speranza.
So che è molto difficile, in questi tristi momenti, dove sconforto e scoramento si mischiano a mille altri pensieri compresa la vergogna e l’onta che stiamo subendo.
Tutti i nodi vengono al pettine, è solo questione di tempo.
La verità è sempre ed è solo una.

Ora che abbiamo toccato l’apice o il baratro della nostra italica storia, mi sento di affermare, senza presunzione alcuna che:
quelli come noi, che indietro non lasciano incompiute persone e cose; quelli come noi, che quotidianamente ci sacrifichiamo e caparbiamente ed ostinatamente lottiamo per il bene di quella continuità terrena che si chiama ”vita; quelli come noi che hanno deciso di dire basta alle ingiustizie e soprusi proprio come quelli che quotidianamente stiamo subendo; sappiamo benissimo che non si può abbassare la guardia e neanche che i riflettori mediatici si spengano finché si esaudisca il nostro unico desiderio comune e cioè quello di vedere tornare la vituperata democrazia”.


Se ci sarà da festeggiare la democrazia, senza alcuna demagogia di parte, solo allora si festeggerà.

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