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8.4.2018, Mario Fusco

Addio signore dei mari,
anche se molti non ti conoscevano, mi sento di dire a nome di tutta la grande famiglia dei marinai, che occuperai per sempre un posto speciale nei nostri cuori.
Come tutti i marinai impavidi, hai vissuto una vita intensa e fuori dal comune, una vita straordinaria come la tua fine terrena, tra cielo e mare.
Ti giunga gradito dai tuoi ragazzi, un abbraccio grande, profondo e trasparente, a te e ai tuoi cari, grande come quel mare che ci portiamo dentro e che nessuno mai, per nessun motivo, potrà inquinarci. 

 

Vorrei ringraziarVi di cuore per la vicinanza nel cordoglio della perdita di mio padre.
Il gesto di vedere intervenire uomini, marinai e incursori è stato per noi, famigliari dell’estinto, una luce che ci ha illuminato il cuore in un momento poco sereno.
E’ grazie ad azioni simili, pensate e compiute da persone come Voi (marinai d’Italia), che gli attimi bui possono essere superati, in particolar modo mia madre è stata innegabilmente sentita e impressionata dalla vostra distinta, cordiale e impeccabile presenza.
La decisione di inviare una piccola rappresentanza, in divisa, a rendere gli onori all’Ammiraglio Fusco, anche con la commovente lettura della preghiera del marinaio, avrebbe reso massima soddisfazione ed orgoglio al defunto Incursore.
Ancora una volta la Marina Militare ed il Comando Incursori in particolare, si sono distinti per pregio, capacità ed onore sottolineando le qualità eccezionali degli uomini che ne fanno parte e dei loro Comandanti.
E’ per noi famigliari un gesto obbligato, doveroso ma chiaramente sentito scrivere queste righe di debito ringraziamento a tutti.

firmato Cap. Alessio Tommaso Fusco e famiglia

Operazione Tarantola
di Mario Fusco

Stavamo prendendo parte ad un’esercitazione, mi pare fosse una “Tarantola”, e dovevamo attaccare l’ex centrale operativa di Massafra.
Il team, aveva attraversato i terreni coltivati ad ulivo e mandarini (ricordo che ognuno di noi mentre camminava staccava a casaccio qualche mandarino sperando nel buio più pesto di cogliere quelli maturi in quanto non era ancora la stagione).
Arrivati  nei pressi dell’obiettivo ed essendo ancora presto, decidemmo di attendere bivaccando in una grotta che si trovava a poche decine di metri dalle sentinelle. Quindi nel silenzio più assoluto approfittammo della sosta per rifocillarci.
D’un tratto sentimmo dei rumori del tipo “crac crac” come di legno che si spezzava. Rimanemmo in attesa nel buio più nero, poi ancora quel caratteristico “crac crac”. Domandai a bassa voce:
– “Cos’è stato?” Silenzio. Poi udii dal fondo della grotta un mormorio: era Bertacco che ci spiegava che al posto dei viveri di combattimento, aveva portato, perché regalatigli dall’allora fidanzata, delle noci, ma ancora con il guscio e stava quindi cercando di aprirle per poterle mangiare. Inutile dire che non gli fu permesso di terminare il suo pasto e che anzi al termine dell’esercitazione, fu costretto ad offrire da bere a tutto il team.
L’attacco all’obiettivo ebbe comunque esito positivo, nonostante le noci.

Buongiorno stimatissimo Cap. Alessio Tommaso Fusco
adesso siamo certi che il suo (e nostro) papà, riposa in pace fra i flutti dell’Altissimo.

Non si perdono mai coloro che amiamo, perché possiamo amarli in Colui che non si può perdere.
Nel percorso della nostra vita talvolta si è costretti a dover affrontare momenti che hanno la parvenza di essere tristi quando una persona a noi cara sembra allontanarsi.
La voglia di ben figurare come membri della “Grande Famiglia” a cui apparteniamo, ci deve perseguire a perorare il suo buon esempio.
Ringraziamo Dio di averci messo sullo stesso cammino di saggezza.
Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

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