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Nel nome dei Padri e dei figli

di Roberto Barucca e Marino Miccoli

… riceviano, a ridosso della Settimana Santa, e con immenso orgoglio pubblichiamo.

Virgilio Barucca, nato a Senigallia il 23 luglio 1920 era un Marinaio Cannoniere, imbarcato sul Regio Incrociatore FIUME. Su quella stessa nave, con la qualifica di Maresciallo Capocannoniere Stereotelemetrista, era imbarcato anche mio padre Antonio Miccoli, nato a Spongano (Lecce) il 28 marzo 1910. Poiché prestavano servizio nella medesima specialità, ovvero quella dei Cannonieri ed erano imbarcati sulla medesima unità, è assai probabile anzi ritengo sia sicuro il fatto che i due Marinai si conoscessero personalmente.


Il Marinaio di Senigallia insieme a mio padre è stato uno dei pochi sopravvissuti all’affondamento dell’Incrociatore FIUME avvenuto nella tragica notte del 28 marzo 1941 e così come avvenne per mio padre, anch’egli fu fatto prigioniero dagli inglesi e internato nel campo di prigionia di Zonderwater (Sud-Africa).

Ebbene, a seguito dei miei diversi articoli su Capo Matapan pubblicati qui, sono stato contattato e in seguito, precisamente il 3 agosto 2012, recandomi a Senigallia ho avuto il piacere di conoscere di persona il signor Roberto Barucca, figlio di Virgilio.


E’ accaduto in tal modo che Roberto e Marino, due figli di Marinai i quali, grazie a te e a “LA VOCE DEL MARINAIO”, si sono ritrovati nel nome dei propri genitori e nel ricordo delle simili e tristi vicende vissute dagli stessi. Ebbene stimati amici de LA VOCE DEL MARINAIO, dovete sapere che per me abbracciare Roberto in quella sera di agosto è stato un po’ come se Antonio avesse riabbracciato Virgilio. Sì, ci siamo ritrovati nel nome dei padri.

Per saperne di più sull’amore dei figli verso i padri, digita sul motore di ricerca del blog, Marino Miccoli, Antonio Miccoli e Virgilio Barucca.

Ciao Marino Miccoli e Roberto Barucca,
ho le lacrime agli occhi, grazie.
In questa Settimana Santa il vostro gesto assume un valore spirituale Altissimo… chi vuole intendere intenda!
La settimana scora qualcuno addirittura mi lapidava perché pubblico sempre notizie di Marinai deceduti… (leggete i commenti se avete tempo) e addirittura mi censuravano i post nelle loro bacheche e gruppi facebook.
Colgo questa occasione per ribadire che i padri vanno al Figlio come il Figlio va al Padre, e ringrazio i collaboratori del blog e coloro che ci aiutano nelle ricerche per dare una risposta alle moglie e parenti e a quei figli che non hanno avuto il tempo di conoscere ed abbracciare i loro e nostri cari Marinai deceduti.
Un abbraccio grande come il mare. Se vi dico che vi voglio bene, mi credete?
IN QUESTO PAGINA DIAMO LA VOCE A TUTTI, ANCHE AI MARINAI MORTI DIMENTICATI DI STATO, E CI METTIAMO LA FACCIA (Pancrazio “Ezio” Vinciguerra).

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