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27.3.1975, nel ricordo di Alessandro La Scola (zì Glisànde)

di Carlo Di Nitto

PER GRAZIA RICEVUTA

Riceviamo e con immenso piacere pubblichiamo.

Un simpatico aneddoto della vita marinara del Comandante Alessandro La Scola da Gaeta.
Il comandante Alessandro La Scola era un cugino di mia nonna: lo chiamavamo zio per rispetto. Era una persona di poche ma penetranti, sagge parole; abile uomo di mare, l’ultimo discendente di una famiglia gaetana di antiche tradizioni marinare.
Il comandante La Scola era rimasto famoso negli ambienti della Compagnia di Navigazione “Tirrenia” perché durante la guerra, mentre era di guardia in plancia su una nave sociale che trasportava truppe sul fronte nord africano, si accorse che un siluro dirigeva verso di loro. Dopo aver tentato inutilmente di accostare, valutata l’impossibilità di evitare l’urto con l’ordigno, nonostante le manovre diversive, si sporse dall’aletta di plancia e, non potendo fare altro, sputò in segno di disprezzo verso la scia del siluro. Il siluro a questo punto si inabissò, passando miracolosamente sotto la chiglia e lasciando indenne la nave.
Fu fortuna, fu per grazia ricevuta o non era ancora giunto il momento del Giudizio?
Questa testimonianza l’ho raccolta dal compianto, indimenticabile Direttore di Macchine, capitano superiore D.M. Giulio Schvarcz .
In questa fotografia, appartenente alla raccolta di famiglia e risalente alla fine degli anni ‘40, zio Alessandro è in divisa di Primo Ufficiale. Era nato il 30 gennaio 1900 ed è scomparso il 27 marzo 1975.
Lo ricordo con profonda nostalgia.

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