Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Racconti,  Recensioni,  Un mare di amici

14.2.2014, nel ricordo di Ubaldo Maffei

di Daniela Blu Maffei e Joseph Gorgone

…ricevemmo e con commozione pubblicammo questo dialogo nel giorno di San Valentino.



Ciao Joseph, 
ti invio alcune foto di mio padre sul barchino e di mio nonno che era in Marina Militare.
Come potrai notare la foto numerata che noi abbiamo messo in cornice ritrae uno dei raduni di Sanremo. Mio padre si chiamava Ubaldo Maffei ed era nato nell’agosto del 1923, purtroppo è venuto a mancare il 14 febbraio del 2014. Era un grande uomo, ha sempre navigato.
Dopo la guerra entrò nella Marina Mercantile ma il suo sogno era quello di rimanere nella Marina Militare. I tempi di cui parliamo erano tempi di guerra, tempi difficili, mio padre si arruolò a Salò, mentre mio nonno era prigioniero in Germania essendo stato catturato dopo l’8 settembre… è una storia lunga ma che penso debba essere raccontata
.
Papà Ubaldo conseguì la “Croce d’Onore” per aver salvato un Paese durante la guerra:
In seguito nei primi anni ‘ 60dopo aver ottenuto il libretto di mare entrò a far parte della Snam Saipem raggiungendo in seguito in seguito l’incarico di direttore di macchina dei Castori.
Lui ha avuto una vita avventurosa ma è stato un padre meraviglioso, un vero padre. 
Le foto se vuoi puoi ripubblicarle, le ho messe in privato perché non so se le condivido io le possano vedere altri. Un saluto e ops, stavo per dirti buona serata, ma da te, dall’altra parte del mondo, è ancora presto.
Buona giornata quindi a te e alla tua famiglia.

Ciao Daniela,
ho guardato le foto ed ho visto il nome di tuo padre nel poster della lista dei Piloti M.A.S., il numero in calce a destra non si legge, non riesco ad interpretarlo. Guardando la foto di tuo nonno con la sposa ed il piccolo in carrozzella, mi sembra che fosse un Sottufficiale della Marina, me lo confermi? Quale era il suo nome? Che grado rivestiva? Il piccolo nella foto era tuo padre?
Mi piacerebbe saperne di più di tuo nonno, perché è stato prigioniero in Germania, ecc. ecc.
Quando hai un momento libero scrivimi tutto quello che sai, così faccio una bella storia con foto e la faccio pubblicare dal mio amico nel Gruppo “La voce del Marinaio” dove tanta gente lì legge, poi magari ti aggiungo io al gruppo così potrai leggerla e vedere anche i commenti che la gente farà.
Un ultima domanda: sai per caso che grado rivestiva tuo padre in Marina Militare?
Aspetto un tuo cenno di risposta quando hai tempo. Grazie e ciao.
P.s. Maffei Ubaldo, Sottocapo X MAS, Gr.Todaro, 26/04/1945, zona di Milano (era questo tuo padre, dichiarato disperso il 26 Aprile 1945?).

Ciao


 Ciao Joseph,
No, non è mio padre. Lui era nato il 22/08/1923 a Massarosa Lucca – a quei tempi la mamma da Viareggio andò a Massarosa a partorire. Mio padre è morto il 15/02/2014 a Viareggio. Lui ha passato molte vicissitudini ma non è quello che è morto oppure ci sarà un errore bah mi informo…
P.s. Se ingrandisci il quadro di Sanremo è il nome di mio padre.

Ciao Daniela,
la data del 26 aprile del 1945 non è quella di morte ma quella di quando fu dichiarato, cioè che non hanno saputo più niente di lui. Comunque leggi tutti i vari messaggi che Ti ho scritto e mi fai sapere se vuoi. Grazie e buona giornata.

Si si grazie Joseph, ho letto tutti i messaggi.
Si può essere perché mio padre non ha potuto continuare a far parte della Marina Militare anche se un personaggio importante della Forza armata si impegnò molto, ma il problema fu che dopo l’8 settembre lui andò via e si presentò con ritardo al Comando Generale.
Come ti avevo già scritto a mio padre fu consigliato di andare a Salò a causa della prigionia di mio nonno, facendo così poteva salvargli la vita. In effetti la vita a mio nonno gliela salvarono i prigionieri più giovani che gli portavano le patate da mangiare. Mio nonno era diventato un’ombra che perfino mio padre che lo incontrò per caso per strada mentre tornava, non lo riconobbe. Tornando indietro, mio padre da Salò fu mandato a Milano per sciogliere i militari, erano in Piazza (mi pare Missori) e fu proprio Valerio Borghese, il quale, mi raccontava mio padre, salì tranquillamente sulla sua auto e tornò a casa sua, viveva a Milano.

Pagarono tutti i Militari e tutti tornarono a casa. Mio padre era giovane e ingenuo, quando arrivò a Fivizzano (in Prov. MS) con la bicicletta, fu fermato da un gruppo di partigiani e gli chiesero:
– “ragazzo da dove vieni e dove vai?”.
Lui, che si misurava dal suo naso, rispose:
– “vengo da Salò e torno a casa a Viareggio”.
Fu così che lo picchiarono, gli sputarono addosso, gli fecero un processo e lo condannarono a morte.
Lo salvò un Vescovo e un militare che presero la situazione in mano e dissero che erano dei matti:
– “non vi rendete conto che è un ragazzo?”.
Fu mandato via, ma gli rubarono i soldi e la bicicletta.
Mio padre Ubaldo mi ha sempre raccontato che rimase scioccato e traumatizzato da quella esperienza, tanto che per anni rimase terrorizzato e traumatizzato. Quando arrivò a Viareggio, trovò un amico dei tempi di Mussolini, un missino, ma che dopo cambiò subito bandiera e quando vide mio padre, gli disse:
– “vieni ti aiuto!” e lo portò in ufficio del Comune e lo presentò così:
– “ve ne ho portato un altro!”.
Molte persone dopo la guerra si aiutarono a vicenda.
Mio padre da ragazzo era atletico ed era Capo Centuria e allenava i ragazzi (tra di loro c’erano molti nomi famosi della politica e del giornalismo) che gli offrirono aiuto, ma lui, come ti ho detto, fu talmente scioccato che non volle nulla, e per anni non ebbe il coraggio di raccontare la sua storia. Solo quando fu archiviata la storia della XMAS riprese forza in se stesso.
Dopo questa parentesi, continuo a scriverti cosa successe finita la guerra.
Per un periodo lavorò a Viareggio e per un periodo per gli Americani da cui ebbe grandi elogi. Furono anni difficili, poi si imbarcò, forse anche grazie a quella “Croce al valor militare” che gli aveva dato credito per aver salvato un paese durante la guerra. Non fece una bella vita…
Lavorava con armatori parenti nostri, i Landi Bemi di Genova. Alcuni lo amavano e altri lo apostrofavano “il fascista”.
Conobbe mia madre che apparteneva anch’essa ad una famiglia di naviganti, Vassalle e Ramacciotti. Si sposarono e nel tempo libero continuò a studiare. Poi nei primi anni ‘60, credo 62/63, ci fu la svolta in positivo. Come già detto lo chiamarono dalla Snam che era Agip e Saipem e lì fece un’ottima carriera ed ha lavorato molto nei paesi arabi, specialmente in Iran, allora Persia. Era direttore dei Castori, non propriamente navi, ma definite Posatubi. Insomma tutto legato alle perforazioni. E’ stato tanto anche in Scozia, Spagna e altri Paesi. Poi è arrivata la pensione ed ha potuto seguire la sua passione, la filatelia.
A 90 anni se n’è andato, non ha sopportato che mia madre si allettasse e la mente s’è sconvolta, era un uomo sanissimo, ma il cuore, benché forte, ha ceduto.
A me manca tanto, tantissimo, e non c’è giorno che lui non sia presente nella mia mente e nel mio cuore.

Daniela, mi hai commosso con il tuo scritto!
Parlami anche di tuo Nonno, se ne sai di più e che grado aveva in Marina. Mandami la foto della Croce di Guerra al valore di tuo padre e la foto del certificato quando glie l’hanno data se la trovi. Cercherò di fare un bell’articolo per ricordarli ambedue, vedrai …
P.s. A proposito tuo nonno come si chiamava? Quando era nato? Grazie.

Grazie Joseph. 
Cercherò la croce, da qualche parte mio padre l’avrà messa, ho anche tanti fogli, aveva uno studio che io ho liberato e messo in scatole, ma ti dirò che a volte li apro e li richiudo subito…
Mio nonno si chiamava Paolo Maffei era del ‘800, era Maresciallo. So che aveva fatto un esame per passare ufficiale ma che poi non ne fece nulla perché accettare significava andare lontano dalla famiglia. Ora cerco dei dati più precisi, forse mia cugina che è molto più grande di me, sa più cose, purtroppo quando è morto io avevo solo 2 anni e non lo ricordo. So che era un tenore e qualcosa ho su questo. Ora porto mio nipote a far merenda al MC Donald, ha 9 anni ed ha voglia di patatine! A dopo.

Joseph carissimo,
mi son messa un po’ a scartabellare e non ti dico le cose che mio padre teneva. Tanta roba che parla anche della XMAS e di quando fu riabilitata come corpo militare Italiano a tutti gli effetti.
Ho trovato anche la licenza del fucile di mio nonno Paolo e adesso so che era un cacciatore e che era nato a Viareggio il 9/12/1886. Lui è sempre stato in Marina e come ti ho scritto precedentemente rivestiva il grado di Maresciallo. So che negli anni che mio padre era piccolo, lui prestava servizio al faro di Porto Santo Stefano (GR) e che con lui stava mia nonna mentre mio padre fu messo in collegio per via che di scuole, nelle vicinanze, non ce ne erano.
Frequentò i Salesiani a Soliera. Ti allego una immagine del conferimento della Croce.
Poi la cercherò, ma ti confesso che negli ultimi anni mio padre, da essere uomo precisissimo, era diventato un po’ casinista. Cerco e magari trovo fogli della casa insieme a foto più recenti o ai vari passaporti. Dovrei catalogare tutto, ma non sono in grado attualmente di farlo, non ho la testa ne il tempo e poi cosa peggiore, ci sto male. Va beh questa è la vita!
Un saluto a presto.

Ciao Ezio
scusami se ti ho mandato questa “patata bollente”, ma so che a Lei farebbe tanto piacere vedere pubblicata la storia di suo Padre Ubaldo, in special modo il prossimo 14 febbraio quando ricorre il suo anniversario di morte. Come hai potuto notate la Tradizione marinara si tramandava da padre in figlio…come dici tu da Marinai di una volta e quindi per sempre!
Facci questo regalo Ezio, Tu sei bravo e sai usare parole e terminologia che io non so a mettere insieme. La storia della famiglia Maffei è una bella storia, magari qualcuno che legge lo riconosce e farà dei commenti per poterne completare il quadro delle notizie per poi inserirle nella “Banca della memoria”. Ti ringrazio assai, assai, poi magari aggiungiamo a lei nel tuo gruppo La voce del Marinaio. A presto!

Ciao Daniela Maffei e ciao Joseph Gorgone. 
Mi avete commosso.
 Ogni parola, ogni aggettivo in più da parte mia rovinerebbe questa pagina bellissima che avete volute regalare al mio e nostro blog. Sto piangendo ma sono lacrime di gioia perché sono testimone che la Misercordia Divina è fatta dalle lacrime di gioia di Dio che si posano su di noi attraverso lo Spirito Santo.
Pancrazio “Ezio” Vinciguerra.

Un commento

  • Giorgio Gianoncelli

    C’è poco da commentare. Una dolorosa storia di guerra che sempre, in un modo o nell’altro, mangia l’anima delle persone, le rende vittime e nello stesso tempo complici dei comportamenti altrui. Il padre prigioniero, il giovane figlio nelle file della nefasta repubblichina, una contraddizione straordinaria, dovuta agli eventi e non certo dalla volontà del giovane marinaio, ma ne ha pagato le conseguenze. Avrebbe potuto capitare anche a me.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *