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Sommergibili della classe W

di Claudio53

…e la perdita del regio sommergibile W4.

La Classe “W” era composta da 4 sommergibili di piccola crociera, a doppio scafo, costruiti in Gran Bretagna nei cantieri Armstong Whitworth. I sommergibili sono stati costruiti come battelli sperimentali per la Royal Navy su progetto francese “Schneider-Laubeuf”. Tra i primi due e gli ultimi ci sono differenze strutturali ma non di allestimento. Il W3 ed il W4 sono stati modificati per le esigenze della Royal Navy per superare alcune delle carenze di progettazione; in particolare furono rimossi i drop-collar.

regio sommergibile W4 foto U.S.M.M. copia - www.lavocedelmarinaio.com

Il W1 e il W2 erano lunghi 52,45 metri, larghi 4,7, l’immersione era di 2,76 metri ed i dislocamenti di 330 e 500 tonnellate rispettivamente in superficie e in immersione. Il W3 e il W4 erano lunghi 45,7 metri, larghi 5,18, l’immersione era di 2,88 metri ed i dislocamenti di 322 e 480 tonnellate rispettivamente in superficie e in immersione. La propulsione su due eliche era assicurata in emersione da due diesel Schneider da 760 CV ed in immersione da due motori elettrici CGE da 480 CV. La velocità massima era in superficie di 11.2 nodi per W1/W2 e di 13 nodi per W3/W4 ed in immersione per tutti di 8,5 nodi. Profondità di collaudo di soli 30 metri. L’armamento prevedeva 2 tubi lanciasiluri AV da 450 mm armati con 2 siluri ed 1 cannone da 76/30 mm antiaereo tipo Armstrong. L’equipaggio che i britannici avevano previsto era di 23 uomini che fu incrementato a 36 dagli italiani (2 Ufficiali, 34 CREM) per avere a disposizione personale a sufficienza in caso di defezione di qualcuno, ciò creò problemi di abitabilità.
L’intera classe di sommergibili venne acquistata dalla Regia Marina Italiana in attesa dell’entrata in servizio dei sommergibili classe “F” e giunsero in Italia tra agosto e settembre del 1916.

W1 – Impostato il 19/10/1913; varato il 19/11/1914; nella Regia Marina dal 23/08/1916; radiato il 14/09/1919.
W2 – Impostato il 04/12/1913; varato il 15/02/1915; nella Regia Marina dal 23/08/1916; radiato il 14/09/1919.
W3 – Impostato il07/03/1914; varato il 28/07/1915; nella Regia Marina dal 23/08/1916; radiato il 14/09/1919.
W4 – Impostato il 20/03/1914; varato il 11/09/1915; nella Regia Marina dal 07/08/1916; affondato il 5/6 agosto 1917.

fig 3

Sommergibile W1
Giunto in Italia da Portsmouth al Comando del T.V. Giovanni Ferretti fu assegnato alla 3^ Squadriglia di Brindisi. Quasi subito inviato ai grandi lavori a Taranto alla fine, dal gennaio a maggio del 1918, fu destinato alla difesa della base di Valona dopodiché rientrò nuovamente ai lavori e non venne più impiegato operativamente fino al termine del conflitto. E’ stato radiato il 19 settembre 1919.
Sommergibile W2
Giunto in Italia da Portsmouth entrò direttamente ai grandi lavori a Taranto e al termine, nel settembre del 1917, fu assegnato alla 3^ Squadriglia di Brindisi e dopo una missione offensiva nelle acque di Cattaro ed una difensiva davanti al porto di Brindisi il battello fu assegnato alla difesa della base di Valona sino ad aprile del 1918 quando fu aggregato sino alla fine del conflitto al Gruppo Sommergibili Disarmati, con insegna di Comando sull’unità appoggio Missana nel porto di Gallipoli, venendo impiegato come battello scuola per idrofonisti. E’ stato radiato il 19 settembre 1919.
Sommergibile W3
Giunto in Italia da Portsmouth al Comando del T.V. Ugo Cosentini venne aggregato alla 3^ Squadriglia e, dal dicembre 1916, svolse attività operativa compiendo tre missioni offensive nelle acque prospicienti i porti austriaci del Basso Adriatico. Dal gennaio 1918, Comandante il T.V. Silvio Arata, compì altre 9 missioni sino al termine del conflitto. Il battello è stato radiato il 19 settembre 1919.
Sommergibile W4
Assegnato alla 3^ Squadriglia di Brindisi nel dicembre 1916 il W 4, al comando del T.V. Alessandro Giaccone, ebbe una intensa attività operativa compiendo numerosi agguati offensivi lungo le rotte di traffico del nemico tra Cattaro e Durazzo. Per la diciannovesima missione il Sommergibile W4 (figura 1) partì da Brindisi alle 19.00 del 3 agosto 1917 per raggiungere la costa nemica e rimanere in agguato tra Punta Menders e la foce del Drina nella zona «A» le direttive prevedevano che se tale zona fosse stata troppo pericolosa, per presenza di velivoli o torpediniere nemiche, il battello poteva spostarsi nella zona «B». Il ritorno alla base era previsto il mattino del 6 agosto. La carica degli accumulatori doveva effettuarsi la notte tra i 4 e 5 agosto.
Alle 11.30 del giorno 6 non essendo rientrato e non avendo ricevuto alcuna notizia (il rientro, a meno di avarie, era di solito fra le 08.00 e le 11.00) il Contrammiraglio Acton, Comandante Superiore Navale di Brindisi, ordinò che fossero inviati in volo due idrovolanti con il compito di esplorare lungo le rotte di ritorno sia della zona «A» che dalla zona «B» (fig. 4) e l’uscita in mare dei Cacciatorpediniere Nullo e Mosto. Il risultato fu negativo ma nonostante la convinzione che il sommergibile fosse da ritenere perso, fu disposto per i successivi giorni 7 e 8 una ulteriore esplorazione aerea e una ricerca in mare con sei apparecchi e 4 Cacciatorpediniere (CC.TT. Missori, Nullo, Mosto, Schiaffino); anche questa iniziativa ebbe esito negativo.

fig 4

Poiché da parte austriaca non era filtrata/giunta nessuna comunicazione relativa al nostro Sommergibile, questo faceva credere che la perdita non fosse dovuta ad un attacco, ma ad un evento estraneo alla volontà del nemico.
Il 10 agosto 1917 uno dei quattro colombi viaggiatori in dotazione al Sommergibile W4 rientrò alla propria colombaia del forte di Sant’Andrea nella base di Brindisi. Malconcio, coda quasi completamente asportata, la bestiola fu subito riconosciuta dalla fascetta di identità apposta ad una zampa ma, purtroppo, nessun astuccio metallico porta messaggi era fissato ad una delle penne della coda. Ciò fece pensare che il W4 dovesse trovarsi in emersione al momento della perdita, che avesse avuto il tempo di inviare il colombo e che quindi parte del personale, se non tutto, si fosse potuto salvare. Poiché la colombaia di Sant’Andrea si serviva di colombi di razza belga che lanciati a grande distanza rientravano in piccionaia dopo qualche giorno di permanenza su costa, si pensò che quello giunto fosse stato catturato e fosse poi sfuggito; pertanto furono inviati telegrammi per chiedere notizie sul territorio metropolitano; inoltre, giorno 11 agosto venne effettuata un’ulteriore, ed ultima, esplorazione aerea con quattro velivoli, assistiti in mare dalla torpediniera PN34 e due CC.TT, l’Insidioso e l’Indomito, le cui istruzioni furono emanate dal Comando Superiore Navale di Brindisi. Le ricerche risultarono vane.
In data 16 agosto lo Stato Maggiore della Regia Marina assegnò al Viceammiraglio Camillo Corsi, Comandante in Capo della Squadra da Battaglia, di condurre l’inchiesta sull’evento relativo al Sommergibile W4. Nell’inchiesta fu messo in evidenza che per il mancato rientro del W4 nessun appunto poteva imputarsi alle direttive impartite, che le ricerche effettuate erano state tempestive e accurate per più giorni, specialmente quella di giorno 8, che il battello era pienamente efficiente e che l’equipaggio e il Comandante erano esperti e ben preparati. Si evidenziava, inoltre, che due aviatori nemici, catturati dopo l’abbattimento del loro aereo sul cielo di Brindisi l’11 agosto, non sapevano nulla sulla sorte del Sommergibile italiano e che probabilmente il W4 poteva aver urtato una mina posata dal nemico a protezione del suo traffico mercantile e militare. Peraltro, era presumibile che le perdite sia del W4 che quelle precedenti del Sommergibile britannico H3 e del francese Fresnel potessero essere state causate da urto con mine, nel desiderio dei Comandanti dei battelli di avvicinarsi alla costa per affondare piroscafi nemici. Pur non potendo esprimere nulla circa la fine del W4 per mancanza di qualunque elemento in proposito, la relazione (foglio n. 1435 in data 27 agosto 1917) evidenziava …omossis…“che il desiderato incontro e l’affondamento di un piroscafo non ci compenserebbe delle perdite subite. Invece l’agguato al largo, anche se meno utile contro i piroscafi nemici, costituirebbe però sempre una buona difesa contro navi da guerra che uscissero da Cattaro per missioni nel Basso Adriatico.”

fig 2

…omissis…
Del Sommergibile non si seppe più nulla né tanto meno alla fine delle ostilità si trovò qualche notizia in merito nella documentazione della kuk Kriegsmarine.
Ai 22 uomini dell’equipaggio che in un’operazione in prossimità della costa nemica persero la vita fu concessa, alla Memoria, la Medaglia d’Argento al Valor Militare al Comandante e a tutti gli altri la Medaglia di Bronzo al Valor Militare. 
Unico sopravvissuto il piccione viaggiatore muto testimone di una tragedia.
Di seguito i nominativi dei deceduti dell’equipaggio del W4 (leggasi nominativo/luogo di nascita/Capitaneria di Porto di ascrizione)

– C.C. Giaccone Alessandro – 03/11/1878 – Oneglia – La Spezia;
– T. V. Melchiorri Michelangelo – 13/04/1891 – Napoli – Taranto;
– S.T.V. Opiperi Umberto – 14/06/1893 – La Spezia -La Spezia;
– C°2^cl Mec. Militerni Giuseppe – 18/03/1882 – Napoli – Napoli;
– 2°C° Mec. De Leonardis Giovanni – 23/06/1893 – Taranto -Taranto;
– 2°C° Torp. Iarussi Ferdinando Oliviero – 03/10/1886 – Forlì del Sannio – Napoli;
– 2°C° Torp. Orticello Santo – 31/10/1887 -Napoli – Napoli;
– 2°C° RT Perillo Arduino – 19/04/1891 – Fragneto l’Abate – Napoli;
– Sc Mec. Azzollini Gennaro – 15/05/1898 – Molfetta – Bari;
– Sc Torp. Esposito Francesco – 12/04/1895 – S. Vitaliano – Napoli;
– Sc Mec. Marazzi Francesco – 02/08/1896 – Sospiro – Genova;
– Torp. Scelto Dalla Libera Ugo – 11/03/1898 – Cessalto – La Spezia;
– Mar. Scelto Di Meglio Michele – 25/04/1894 – Ischia – Napoli;
– Mar. Scelto Pepe Vincenzo – 12/01/1892 – Maiori – Salerno;
– Mar. Scelto Romeo Sebastiano – 07/06/1894 – Acireale – Catania;
– Mar. Scelto Zappulla Sebastiano – 30/06/1891 – Siracusa – Siracusa;
– Torp. El. Bertolini Angelo – 08/03/1894 – Brescia – Genova;
– Torp. Cassieri Filippo – 07/08/1898 – Civita Castellana – Civitavecchia;
– Fuochista Delrio Antonio – 29/12/1894 – Genova – Genova;
– Fuochista Erba Antonio – 10/09/1894 – Genova – Genova;
– Marinaio Glena Andrea – 01/03/1895 – Nicosia – Catania;
– Sottonocchiere Marinucci Salvatore – 28/04/1891 – Termoli – Ancona.

Alcuni pescatori Albanesi, in tempi recenti, affermato che il W4 si trovi al largo di Capo Rodoni (Albania) ed inoltre nell’Encyclopedia of British Submarines 1901-1955 di Paul Akermann edizione 1989, a pagina 190, è riportato che il battello è affondato per urto di mina a Capo Rodoni il 6 agosto 1917. Aspettiamo, fiduciosi, una conferma definitiva da parte italiana.

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