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Forse era destino

di Giovanni Presutti (*)

Il Marinaio, a un certo momento della vita, dismetterà la Divisa ma il suo cuore, quello se non altro non potrà che rimanere Marinaio … per sempre!

Non ho mai creduto agli oroscopi o a sedicenti maghi in grado di predire il futuro. Di questi ciarlatani se ne vedono fin troppi in certi programmi televisivi. Ho la presunzione di essere razionale, un uomo comune che crede alle cose reali, insomma uno con i piedi per terra, come tutte le persone normali. Ma certi fatti accaduti talvolta lasciano pensare, come è successo a me. Forse era destino, mistero dell’insondabile! Tutto nasce un giorno del 1956. Ero sul balcone di casa, proprio di fronte alla scalinata degli uffici comunali, che all’epoca erano davanti alla mia abitazione. Un mio coetaneo, stava salendo quelle scale, mi vide e mi invitò: “Classe, …vieni che ci arruoliamo in Marina”. Diciottenne volenteroso di una sistemazione, subito mi precipitai anch’io nell’ufficio comunale. Ci fornirono un depliant che più o meno recitava: “Vieni in Marina, imparerai un mestiere e girerai il mondo”.

E fu l’inizio della mia vita da marinaio. Fra tutti i miei coetanei desiderosi di arruolarsi, fui l’unico in possesso del minimo titolo studio occorrente: la promozione dalla prima alla seconda media. Fatta la domanda di arruolamento con allegati i documenti richiesti, fui convocato per visita medica e psicoattitudinale presso gli uffici militari della Spezia. Idoneo e arruolato, mi fu assegnata la categoria di Furiere, specialità Segretario. Ero felice.  Un montanaro marinaio!… . Tornato a casa, al momento di partire, guardai per l’ultima volta la catena della Majella e con molto anticipo andai alla stazione per prendere il mattiniero treno delle sette, destinazione Venezia per la frequenza del corso ordinario di nove mesi, nell’istituto scolastico militare nell’isoletta di Sant’Elena.
Il resto ingloba circa quarant’anni di vita militare. Tra destinazioni a terra e imbarchi vari nel bacino del Mediterraneo e persino oltre il canale di Corinto, nel mare Egeo – che mi stupì per la bellezza di uno straordinario blu cobalto -, mi sono ritrovato alla Maddalena che è quasi una ninfea in mezzo al mare. Qui ho formato la mia famiglia e tuttora vi risiedo.

(*) per saperne di più sull’autore, digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.

Giovanni Presutti, nato a Campo di Giove, vi trascorre la prima giovinezza fino ai venti anni quando si arruola nella Marina Militare con la specializzazione di segretario.
Ogni anno in agosto ritorna per un breve periodo alla sua casa paterna.
Nel corso di circa quarant’anni di servizio , tra diverse destinazioni a terra e imbarchi, approda nell’isola sarda di La Maddalena, dove crea la sua nuova famiglia e vi risiede.
In Marina frequenta corsi professionali negli Istituti militari, uno a Venezia e due a La Maddalena. Raggiunge il massimo grado di sottufficiale.
Dedica il suo tempo libero all’approfondimento culturale e all’innata passione per le lettere. Diviene giornalista pubblicista. Ha collaborato per due anni alla pagina culturale del quotidiano “L’Isola” e a diverse riviste specializzate con articoli di critica artistica e letteraria. E’ inserito su svariate antologie e su alcuni libri di scrittori delle epopee garibaldine, del brigantaggio postunitario e di specifici episodi della Seconda Guerra Mondiale. Ha pubblicato quattordici libri. E’ Membro dell’Istituto Internazionale di Studi “G. Garibaldi”, sezione regionale Sardegna. Ha ottenuto diversi riconoscimenti e lusinghiere citazioni su quotidiani, riviste e libri. E’ stato nominato Accademico di Merito “ad honorem” dal “Centro Cultural, Literario, e Artistico” de “O Jornal de Felgueiras” (Portogallo). Nominato Accademico di Merito per meriti acquisiti nel campo delle lettere, dall’Accademia Culturale d’Europa, sezione italiana di Viterbo.

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Un commento

  • Giovanni Presutti

    Infiniti ringraziamenti ad Ezio Pancrazio Vinciguerra per la sua meritevole opera che ci fa sentire ancora in servizio attivo in Marina, nonostante avessimo archiviato molti calendari. Giovanni Presutti.

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