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Regi incrociatori corazzati classe Garibaldi, le navi italiane più vendute all’estero

di Mario Veronesi (*)

mario-veronesi-per-www-lavocedelmarinaio-comCon i Garibaldi l’Italia ebbe delle navi tra le più interessanti dell’epoca, le cui caratteristiche dimostrarono che si era raggiunto uno dei più felici equilibri tra tutte le peculiarità di una moderna nave da guerra. Di questo tipo furono costruite ben 10 unità, ma alla Regia Marina ne rimasero solo 3, le altre 7 furono tutte cedute a marine straniere. Le unità italiane ebbero i nomi di: Garibaldi, Varese e Ferruccio. Delle unità vendute all’estero, quattro furono acquistate dall’Argentina, una dalla Spagna e due dal Giappone. Le 4 unità argentine furono battezzate: Garibaldi, San Martin, Belgrano e Pueyrredon. La nave spagnola, fu battezzata Cristobal Colon, nome con cui è chiamato in Spagna Cristoforo Colombo. Mentre le 2 unità giapponesi, si chiamarono: Kasuga e Nishin. Questo fu il primo grande successo di vendita della cantieristica militare italiana, che raggiunse così quei riconoscimenti internazionali a cui da tempo aspirava.
La Regia Marina considerò per ragioni strategiche come priorità, che le sue unità fossero più veloci che quelle straniere dello stesso tipo, e nell’ultimo decennio del XIX secolo, il termine di paragone erano le unità austriache e francesi, considerate come potenziali nemici. Questo ed altri motivi indussero la Regia Marina a costruire unità che sebbene catalogate come corazzate, erano in realtà dei grandi incrociatori, come le navi da battaglia Classe Regina Margherita e Regina Elena. Conseguenza di questa visione strategica fu l’interesse della Regia Marina per gli incrociatori corazzati, quando lo studio di questo tipo d’unità raggiunse un certo livello di sviluppo. La scelta cadde su unità potenziate di questo tipo, in grado di misurarsi con le corazzate anche in virtù di una superiore velocità. Il progetto fu rielaborato dall’ingegnere del Genio Navale Edoardo Masdea (1449-1910), che condusse i suoi studi seguendo le direttive del Ministro della Marina Benedetto Brin (1833–1898) ed i suggerimenti dell’Ansaldo, la società a cui era stata commissionata la costruzione della prima unità.
L’acquisto degli incrociatori della Classe Garibaldi da parte del governo argentino avvenne per il diretto interessamento del finanziere genovese Ferdinando Maria Perrone (1847-1908), a quel tempo rappresentante dell’Ansaldo a Buenos Aires, che approssimandosi la guerra tra l’Argentina ed il Cile, fece pressioni affinché la Regia Marina cedesse i contratti per la costruzione di due unità all’Argentina. I contratti di vendita furono firmati il 14 luglio 1895.
Nel 1902 altre due unità, il Bernardino Rivadavia ed il Mariano Moreno ordinate all’Ansaldo dal governo argentino, furono vendute al Giappone in conflitto con la Russia. Le due navi parteciparono attivamente alla guerra Russo-Giapponese nella battaglia del Mar Giallo e nella battaglia di Tsushima. Dopo il 1922 con il trattato di Washington le due navi furono parzialmente disarmate. Il Nishin fu usato come bersaglio, ed affondato, mentre il Kesuga fu demolito nel 1948.

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