Processo a Colombo: scoperta o sterminio?
di Luigi Griva
Da qualche anno le celebrazioni del Columbus Day , il giorno della scoperta dell’America, 12 ottobre 1492, sono diventate occasione di contestazione delle figura del navigatore, tacciato di essere simbolo di divisione e di odio razziale nel confronto dei nativi americani. Si sono registrate in passato dimostrazioni di protesta a Los Angeles, Baltimora , Detroit, Lancaster , con abbattimento e deturpazione di statue, sovente pagate dalle comunità di origine italiana. Anche in Italia la Libera Università di Alcatraz, a Morleschio di Gubbio, che aderisce all’ARCI, ha “celebrato” nel 2017 un teatrale Processo a Colombo, che Jacopo Fo – nei panni dell’accusa – ha definito poi “assassino, torturatore, schiavista“ nel suo blog su Il fatto quotidiano.
Le reazioni – in questi casi – sono sempre più emotive che razionali e – normalmente – più di bandiera che suffragate da reali conoscenze storiche. Ritengo perciò utile che il professor Antonio Musarra, docente di Storia Medievale, dottore di ricerca in Scienze Storiche, e membro del Comitato Scientifico del Nav Lab – Laboratorio di Storia Marittima e Navale – Università di Genova, abbia dedicato all’argomento l’ultimo suo libro, uscito ora presso l’Editore La Vela di Viareggio.
E’ sempre estremamente difficile, se non impossibile giudicare il passato, con il metro e la sensibilità di noi contemporanei, se non attenendosi esclusivamente a dati di fatto. L’apparato del volume è appunto articolato nei vari aspetti delle vicenda colombiana, con una appendice di testi originali, tradotti in italiano: materiali preziosi per un itinerario il più possibile obiettivo per una riflessione storica, dedicata – appunto – agli storici di domani.
Il canovaccio del testo ora pubblicato difatti è servito di base per fornire elementi di conoscenza per un altro Processo teatrale, questa volta a Genova, a Palazzo Ducale lo scorso ottobre. L’accusa era sostenuta dal magistrato Gherardo Colombo; il collegio di difesa presieduto dall’avvocato Vincenzo Roppa; il collegio dei giurati da Maria Teresa Bonavia, presidente di Corte d’Appello, con il giudice Lucia Vignale. Giudici erano inoltre sei studenti della Facoltà di Giurisprudenza. Il processo genovese si è concluso con la parziale assoluzione dell’imputato dall’accusa di genocidio, sollevando tuttavia riserve sulla condotta del navigatore verso i nativi, con casi di schiavismo e sfruttamento. Ma allora la schiavitù era ancora presente persino in Europa.
PROCESSO A COLOMBO. SCOPERTA O STERMINIO?
di Antonio Musarra
Novità editoriale – Recensione novembre 2018
Editrice La Vela, Viareggio, 2018