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9.11.1941, affondamento del regio cacciatorpediniere Fulmine

di Antonio Cimmino

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Questo articolo è dedicato a:
– Marinaio dei servizi vari, nasce a Gragnano (Napoli) il 28.8.1920 ed ivi domiciliato in via San Sebastiano n.2. Dal 9.11.1941, imbarcato sul regio cacciatorpediniere Fulmine, risulta essere disperso in mare.
– Marinaio Fuochista o. Giovanni Alfano, matricola 77087, nato a Gragnano il 5.12.1919 da Gennaro e Longobardi Angela. Domiciliato a Pompei, contrada Moriconda, imbarcato sul regio cacciatorpediniere Fulmine, risulta essere disperso in mare.

Di Armando Scarfato e Giovanni Alfano non abbiamo né foto né ulteriori loro notizie.

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La storia
antonio-cimmino-per-www-lavocedelmarinaio-com_1Un convoglio salpato da Napoli e diretto in Africa, scortato dal regio cacciatorpediniere Fulmine, nella notte del 9 novembre 1941 fu attaccato e distrutto dal “Forza K britannica” (incrociatori leggeri Aurora e Penelope e cacciatorpediniere Lance e Lively): vennero affondati tutti i mercantili mentre il regio cacciatorpediniere Grecale riportò gravi danni.
Nel combattimento il regio cacciatorpediniere Fulmine fu tra le prime navi attaccate dalle unità navali inglesi: cercò di contrattaccare ma contro la nave aprirono fuoco dapprima il Lance, poi l’Aurora ed il Penelope, centrandolo con sei “proiettili”.
Il comandante Mario Milano fu gravemente ferito, l’armamento semi distrutto; solo il complesso binato di prua continuò a funzionare sotto la direzione del Tenente di vascello Giovanni Garau.
Immobilizzato e devastato dai colpi, il regio cacciatorpediniere Fulmine, scosso dall’esplosione di una caldaia, si capovolse e colò a picco alle ore 01.06 del 9.11.1941, dopo soli 12 minuti di combattimento portando con sé gran parte dell’equipaggio.
Tra le vittime, oltre ad Armando Scarfato, il comandante Mario Milano, morto dissanguato in mare dopo essere rimasto a bordo sino alla fine ed il già citato Tenente di Vascello Giovanni Garau, inabissatosi volontariamente con la nave.
Altre vittime si ebbero quando nella mattinata del giorno successivo anche il regio cacciatorpediniere Libeccio, che aveva recuperato i superstiti del Fulmine, fu silurato affondato dal sommergibile HMS Upholder
In totale i morti del regio cacciatorpediniere Fulmine furono 141.

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