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Eroi come Simone Neri sono vittime dimenticate dell’indifferenza

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

La storia di Simone Neri e degli Angeli di Giampilieri ha trovato spazio nei “salotti televisivi” o sulle prime pagine dei grandi giornali nella settimana imminente a quel tragico 1° ottobre 2009… oggi giace nel ricordo di pochi intimi!

Salvo rare eccezioni, Istituzioni comprese, oggi non se ne parla più.
Il tentativo di cercare far cadere nell’oblio notizie che parlano di tragedie umane, singole e collettive, che dovrebbero far riflettere e allo stesso inorridire la pubblica opinione, ci sfiora o meglio ci colpisce solo se il dolore assume carattere personale.
Il dolore è un umano sentimento ed è anche una condizione che fa soffrire molto le persone sensibili.
Non tutti siamo sensibili come non tutti riusciamo a sopportare la sofferenza per la perdita di una persona a noi cara che non c’è più.
Un rimedio alla sofferenza c’è: sarebbe sufficiente che non ci fosse indifferenza. Basta poco quindi per alleggerire la nostra coscienza da questo fardello, liberandolo dal peso dell’indifferenza.
No, non sto piangendo, mi tengo il volto tra le mani, per scaldare la mia solitudine.
Mani che proteggono, nutrono ed impediscono alla mia anima di vivere nella rabbia.
Quando si rimane indifferenti, l’amore rimane intrappolato in una rete e non lo fa uscire.
Il cuore è fatto per amare ed il cuore “cristiano” di ognuno di noi non ha dubbi, sa chi deve amare: “Il prossimo suo come se stesso”.
Risuonano forti e chiare le parole di San Giovanni Paolo II in un Natale di tanti anni fa:
“L’uomo è chiamato a una pienezza di vita che va ben oltre le dimensioni della sua esistenza terrena, poiché consiste nella partecipazione alla vita stessa di Dio. L’altezza di questa vocazione soprannaturale rivela la grandezza e la preziosità della vita umana anche nella sua fase temporale”.

A Natale si celebra la vita che nasce, il Verbo che si incarna per abitare insieme a noi. Proprio il mistero del Natale ci ricorda che la vita è sacra.
A nessuno “umano” è concesso di cambiare il corso dell’esistenza.

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