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9.9.1943, Nicola Costagliola

a cura Antonio Cimmino

Nasce a Procida il 2 febbraio 1915, Tenente del Genio Navale imbarcato come sottordine sul regio cacciatorpediniere Ugolino Vivaldi. La nave, dopo l’armistizio, fu danneggiata da colpi di batterie costiere ed aeree inferte dai tedeschi il 9 settembre 1943 e autoaffondata dal suo equipaggio il 10 settembre. In quella occasione scomparvero in mare il Capitano di Corvetta Alessandro Cavriani e il Capo meccanico Viriginio Fasan , entrambi insigniti con la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Il Costigliola ricevette la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:
Ufficiale sottordine in macchina su cacciatorpediniere designato a particolare missione offensiva, durante violento combattimento sostenuto contro mezzi navali ed aerei e contro batterie costiere nemiche, confermava doti di capacità tecnica e sprezzo del pericolo, già dimostrate in precedenti azioni di guerra. Rimasta l’unità immobilizzata con gravi danni ed incendi a bordo, sotto il fuoco avversario, con slancio ed iniziativa, trascinando con l’esempio i dipendenti, poneva riparo alle avarie più imminenti permettendo in tal modo che il cacciatorpediniere si sottraesse dalla critica situazione nella successiva lunga e disperata lotta per la salvezza della nave, resa ancora più precaria da ulteriori danni causati per violenta e vicinissima esplosione di grossa bomba di aereo, si prodigava fino all’estremo limite di ogni umana possibilità” (Bocche di Bonifacio, 9 settembre 1943).


In precedenza era stato insignito della Croce di Guerra al Valor Militare con la seguente motivazione:
Sottordine di macchina di cacciatorpediniere prendeva parte con slancio ed elevato spirito combattivo a tutte le missioni effettuate dall’unità. Durante una di queste per la posa di due sbarramenti di mine in collaborzione con altre unità, contribuiva con perizia ed ardimento al buon esito dell’operazione svolgendo con calma la propria opera, malgrado i reiterati attacchi aerei avversari che causavano perdite di vite umane a bordo” (Mediterraneo, 20 agosto 1943).

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