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Motozattere italiane ed il marinaio Savarese Gaetano

Le Motozattere
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
https://www.lavocedelmarinaio.com/2010/04/le-motozattere-italiane/

La decisione di realizzare un elevato numero di motozattere è collegata all’operazione denominata “C3”, cioè l’invasione di Malta, la cui pianificazione esecutiva era stata iniziata alla fine del 1941. Agli inizi del 1942 fu deciso che, a guadagno di tempo, i mezzi da realizzare per lo sbarco delle truppe anfibie fossero simili al tipo tedesco M.P.F., già impiegati con esito positivo e di cui 15 unità erano in costruzione nei cantieri di Palermo per conto della Marina tedesca.
L’ordine di costruzione ai vari cantieri italiani, con lievi modifiche riguardanti l’apparato motore, riguardò una prima serie di 65 unità, classificate di “uso locale” e contraddistinte dalla sigla “M.Z.” (motozattere) e da un numero progressivo da 701 a 765. Le unità lunghe 47 metri e larghe 6,5 metri, dislocavano 174 tonnellate, avevano una capacità di carico di 65 tonnellate e disponevano per la propulsione di 3 motori da 150 Hp, che consentivano una velocità di 10 nodi ed una autonomia di 1400 miglia. L’armamento consisteva in un cannone da 76/40 antiaereo e di una mitragliera da 20 mm.
L’equipaggio era formato da un comandante, normalmente un aspirante guardiamarina e da 12 tra sottufficiali e marinai.
A partire dal maggio 1942 iniziarono le consegne delle prime unità che si sarebbero dovute concludere entro il luglio successivo quando l’operazione “C3” avrebbe dovuto avere inizio. Tuttavia la travolgente avanzata di Rommel fino in Egitto indusse il Comando Supremo a concentrare nel settore nord africano tutti i mezzi disponibili incluse tutte le motozattere ed il personale che si stava addestrando per l’invasione di Malta.
Le motozattere furono impiegate per sbarcare sulle spiagge di Marsa Matruh, a ridosso delle linee italo – tedesche, i rifornimenti ammassati nel porto di Tobruk che altrimenti con maggior tempo e difficoltà avrebbero dovuto essere trasportati via terra. Alla fine di luglio le motozattere iniziarono tra i due porti africani una spola incessante lungo una rotta di 330 miglia, tra andata e ritorno, trasportando carri armati e tutto il materiale necessario alle operazioni. Per quanto le modeste dimensioni e la sagoma bassa non ne facessero facili bersagli le perdite, dovute sia agli attacchi aerei e sia alle mine alla deriva, non tardarono a verificarsi e nel primo mese di continua attività ben 15 delle 65 unità andarono perdute.
Il primo impiego delle motozattere in ruolo operativo si verificò a metà settembre 1942 quando gli Inglesi decisero di forzare le difese di Tobruk da terra e dal mare con una forza articolata in vari gruppi per complessivi 600 commandos, una ventina di motocannoniere oltre ad una consistente forza navale di appoggio. Furono proprio le motozattere ormeggiate nelle acque antistanti il porto di Tobruk, a sventare nella notte per prime il tentativo di sbarco nemico facendo fuoco ad alzo zero con i loro cannoni; all’alba diressero contro gli Inglesi in ritirata verso il largo. In due soli mesi in zona di operazioni le motozattere si erano guadagnate a tutti gli effetti l’ambito titolo di unità “combattenti”.
In questo periodo, visti i buoni risultati dell’impiego di questi mezzi e anche per rimpiazzare le perdite subite, fu ordinata ai cantieri una seconda serie di 40 unità.
In seguito all’offensiva britannica dell’ottobre 1942, le motozattere furono impiegate per evacuare da Marsa Matruh i materiali ed il personale della Marina per un totale di 1.700 tonnellate di materiali e 2.100 uomini e quando la Libia fu abbandonata le motozattere trasportarono uomini e mezzi in Tunisia e successivamente dal maggio 1943 dalla Tunisia in Sicilia.
Quando poi le forze dell’asse evacuarono la Sicilia furono le superstiti motozattere, circa 50 unità, che trasferirono in Calabria circa 62.000 uomini del contingente italiano. A testimonianza di quest’attività, svolta sotto continui attacchi nemici, rimasero sulle rive dello Stretto di Messina gli scafi di 13 unità.

Savarese Gaetano
di Claudio53
Vorrei ringraziare per questo SOS che mi viene segnalato poiché, come vedremo, si parlerà delle Motozattere, i muli del mare, ed essendo stato imbarcato per quasi due anni sulla MTC 1005, prima denominata Mz 734 e successivamente A5345, il ricordo mi riporta indietro di qualche anno. La Mz 737 andò in disarmo nel 1987 e venne radiata negli novanta per poi essere esposta nel Museo Storico Navale di Veneziainsieme al MAS 473 3 al sommergibile Dandolo. Ma veniamo alla richiesta di aiuto.
La signora Anna cerca notizie su suo zio Marinaio Savarese Gaetano avendo a disposizione solo una fotografia senza indicazioni particolari e i seguenti dati: nato a Vico Equense nell’anno 1920 e scomparso in mare durante la II GM.
Sull’Albo d’Oro della Marina Militare risulta che il Marò Cannoniere Savarese Gaetano è nato a Vico Equense il 21 novembre 1920 ed è morto nel Mediterraneo Occidentale il 7 agosto 1942. Risulta disperso.
Controllando sul libro delle navi militari perdute dell’Ufficio Storico della Marina risulta che in data 7/8/1942 sono state affondate due Motozattere la Mz. 712 e la Mz. 738 ed il rimorchiatore Valente.

Le notizie riportate sono le seguenti:
Mz. 712 (120 tonnellate)
Giorno 7 agosto 1942, all’alba, presso scoglio Taifa (Cirenaica – Libia). Partita alle ore 11.20 del 6 da Tobruk per Marsa Matruh fu colpita da aerei nemici durante la navigazione; il relitto affondò poco dopo in alti fondali.
Mz. 738 (120 tonnellate)
Giorno 7 agosto 1942, alle ore 18.00, 2 miglia al largo di Marsa Matruh (costa egiziana). Partita alle ore 11.20 del 6 da Tobruk per Marsa Matruh fu attaccata e colpita da aerei nemici durante la navigazione. Affondò presso Marsa Matruh nel tentativo di rimorchiarla in porto.
Rimorchiatore Valente (500 tonnellate)
Giorno 7 agosto, durante la notte, nella rada di Tobruk. Durante un attacco aereo nemico a Tobruk fu gravemente colpito. In procinto di affondare fu portato ad incagliare in spiaggia. Recuperato il 17 agosto 1942 riprese servizio ma in seguito affondò di nuovo il 23 aprile 1943.
Nell’Albo d’Oro nella colonna relativa al “Reparto di appartenenza” in corrispondenza di Savarese Gaetano è riportato “Non specificato 009“; tale termine secondo un elenco riportato all’inizio dello stesso Albo d’Oro era impiegato per indicare personale imbarcato su Motozattere.
Si deve quindi escludere che fosse imbarcato sul rimorchiatore Valente ma anche sulla Motozattera 712 poiché sembrerebbe, da quanto riportato su Internet, che non ebbe morti ma solo feriti (http://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.it/2014/05/mz-712.html).
Per quanto sopra lo zio della signora Anna dovrebbe essere stato imbarcato sulla Motozattera 738.
Ricordiamo che le motozattere, soprannominate comunemente “Muli del mare”, come già evidenziato precedentemente da Pancrazio “Ezio” Vinciguerra erano state costruite per il progettato, e mai attuato, sbarco a Malta.


Costruite con fondo piatto per sbarcare il proprio carico sulle spiagge, furono impiegate in Nord Africa per il trasporto di rifornimenti nei porti minori non praticabili dalle unità di squadra per i bassi fondali. Furono principalmente impiegate per trasportare i rifornimenti ammassati nel porto di Tobruk a Marsa Matruh, a ridosso delle linee italo-tedesche. Le Motozattere fecero una spola continua fra i due porti africani, che tra andata e ritorno era di ben 330 miglia, trasportando mezzi e materiali necessari alle forze tedesche ed italiane. Sebbene piccole erano comunque esposte sia agli attacchi aerei che alle mine vaganti, infatti non tardarono a verificarsi ingenti e dolorose perdite.
Ritornando alla nostra ricerca, la Mz 738 faceva parte di un convoglio di Motozattere (le altre erano le: MZ 732, 733, 735, 736, 737, 740 e 741) salpato da Brindisi il 31 luglio per Tobruk che trasportavano 30 militari del Regio Esercito e 25 t di materiali vari, 30 di munizioni, 16 carri armati del peso complessivo di 240 t, due autoblindo per totali 14 tonnellate e nove automezzi per complessive 58 t, per un totale di 367 tonnellate di rifornimenti. Il tragitto per Tobruk prevedeva varie soste e la prima fu effettuata al Pireo (porto di Atene – Grecia) da dove ripartì l’1 agosto con la scorta della Torpediniera Castore riparte il primo agosto
Fanno parte della scorta delle motozattere il Cacciatorpediniere Lubiana (https://www.lavocedelmarinaio.com/2015/04/i-cacciatorpediniere-classe-beograd/), la Torpediniera Castore (https://it.wikipedia.org/wiki/Castore_%28torpediniera_1937%29) e le navi ausiliarie Audax ed Instancabile.
Il 4 agosto 1942 alle 20.00 dopo una sosta a Suda il convoglio formato dalle sole Motozattere a cui si è aggiunto il piroscafo Scillin riparte con la scorta del Castore ed arriva a Tobruk alle 09.00 del 6 agosto 1942. Lo stesso giorno alle ore 11.20 partono da Tobruk per Marsa Matruh la Motozattera 712 e la 738.
Il 7 agosto 1942, all’alba, la 712 fu colpita da aerei nemici durante la navigazione ed affondò poco dopo in alti fondali nelle vicinanze dello scoglio Taifa (Cirenaica – Libia).
Sempre il 7 agosto, alle ore 18.00, 2 miglia al largo di Marsa Matruh (costa egiziana) la 738 fu attaccata e colpita da aerei nemici durante la navigazione. Affondò presso Marsa Matruh nel tentativo di rimorchiarla in porto.

Non ho, purtroppo, altre notizie disponibili, che possano confermare quanto da me ipotizzato, ma possono essere richieste dai parenti:
• al Centro Documentale (ex Distretti Militari) e/o all’Archivio di Stato competente per territorio, in base alla provincia di nascita del Caduto, per il foglio matricolare da cui trarre notizie relative alla vita militare del Caduto;
• al Comune di nascita del Caduto per la documentazione anagrafica (atto di nascita, atto di morte, ecc..);
• all’Ufficio Storico della Marina Militare per le vicende storiche del reparto/unità di appartenenza del Caduto sito presso il comprensorio militare della Caserma “Angelo Paolucci”, sito in Via Taormina n. 4 Roma. Telefono/Fax: 06-3680-7220 oppure al nostro indirizzo e-mail:
ufficiostorico@marina.difesa.it . L’Ufficio Storico, come tutti gli istituti dello Stato in possesso d’archivi, non effettua ricerche per conto terzi. Per la consultazione di tutta la documentazione, è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì previo appuntamento telefonico ai nr. 06/36807233 oppure 06/36807226 (per l’Archivio Storico) – 06/36807234 (per l’Archivio Fotografico).
• al Ministero della Difesa Direzione Generale per il Personale Militare (5° Reparto – 10a Divisione Ricompense ed Onorificenze viale dell’Esercito, 186 – 00143 Roma) per le onorificenze e le decorazioni relative al Caduto;
• al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra (ONORCADUTI) per notizie relative alla sepoltura via e-mail all’indirizzo email onorcaduti@onorcaduti.difesa.it oppure a mezzo posta ordinaria scrivendo al:
“Ministero della Difesa – Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra – Direzione Storico Statistica – Via XX Settembre, 123/a – 00187 ROMA”.

4 commenti

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    Salvatore Chiaramida R. I. P.
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    Vincenzo Campese Riposa in pace marinaio.
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    Capelli Bruno Erano a Brindisi 63/65.
    Glauco Giorgi Mio padre comandava la 732.
    Guardiamarina Luigi Giorgi,citato nel libro ” I muli del mare ” di T.Marcon

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