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9 agosto 1866, ho ricevuto il dispaccio “Obbedisco”

a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Il 9 agosto 1866, un telegramma inviato  al Generale d’Armata Alfonso La Marmora, dall’allora Capo del Corpo dei Volontari Cacciatori delle Alpi Giuseppe Garibaldi, conteneva un solo e perentorio messaggio “OBBEDISCO”, divenuto poi il motto di tutte le navi che si sono fregiate del nome dell’eroe.
Alle sconfitte delle armate di Vittorio Emanuele II nelle battaglie di Custoza e Lissa, si contrapponevano le importanti vittorie delle truppe di Garibaldi, come quella di Bezzecca, che consentivano l’inarrestabile avanzata dei suoi uomini verso Trento. Tali successi dimostravano la capacità di Garibaldi non solo di poter tenere testa al nemico, ma addirittura di consentire la conquista di un territorio prezioso.
Le sorti della guerra non furono  decise sul campo ma per vie diplomatiche, attraverso un accordo di tregua delle ostilità. Fu per questo che il Generale Alfonso Lamarmora, a nome del re, inviò a Garibaldi l’ordine di sgomberare il Trentino, arrestando di fatto la sua avanzata.
L’Eroe rispose in modo secco e perentorio con un telegramma che sarebbe entrato nella storia della Patria:
Ho ricevuto il dispaccio N. 1073. Obbedisco”. 

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