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15.7.1950, radiazione della regia nave Miraglia

a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

La regia nave appoggio idrovolanti Giuseppe Miraglia vene costruita nell’arsenale di La Spezia, fu impostata il 5 marzo 1921 e varata il 20 dicembre 1923. Entrò in servizio il 1° novembre 1927.

La nostra Regia Marina era fornita di pochi velivoli che, perlopiù, erano assegnati dall’aviazione navale ed erano per la maggior parte idrovolanti da mettere in mare con i picchi di carico.
In un primo momento fu realizzata come nave trasporto per le Ferrovie dello Stato con il nome di Città di Messina ma, dopo essere stata varata, fu deciso di incorporarla alla Regia Marina, perché fornisse sostegno logistico agli idrovolanti in dotazione alle navi da battaglia ed agli incrociatori. Il suo compito era, in buona sostanza, non solo quello di nave officina per l’assistenza e la riparazione degli aerei, ma anche quello di trasportarli nell’ambito delle due squadre navali dell’epoca. Queste operazioni erano penalizzanti perché si potevano effettuare solo se le condizioni lo permettevano e lo stesso si verificava a bordo per il loro recupero.
I lavori di trasformazione ebbero inizio il 24 gennaio 1925. L’unità si trovava in allestimento, per varie cause tra cui le abbondanti piogge e la sfavorevole distribuzione dei pesi a bordo che causarono l’inclinamento della nave e l’affondamento. Questo incidente mostrava chiaramente le lacune delle fasi progettuali nella stabilità e in seguito all’accaduto entrò in piena operatività molto più tardi e più precisamente nel novembre del 1927. In questo periodo di collaudo la nave venne dotata di due aviorimesse, una a poppa che poteva contenere sei idrovolanti M-18 con le ali ripiegate e uno a prora, che poteva ospitare cinque velivoli dello stesso tipo. Per il lancio dei venti aerei che la nave poteva in totale trasportare compresi quelli presenti in coperta, furono installate due catapulte del tipo Gagnotto. La nave era anche in grado di posare in mare e di recuperare gli idrovolanti. Per la posa in mare dei velivoli furono installati, in corrispondenza della mezzerìa, due grandi portelloni laterali apribili e, sotto il cielo dell’aviorimessa, una rotaia, lungo la quale scorreva una gru a bandiera che si prolungava per nove metri fuori bordo, mentre per il recupero degli idrovolanti, se la nave fosse stata in navigazione, veniva utilizzato un telone Hein, che venne rimosso nel 1937 in seguito all’entrata in servizio degli idrovolanti IMAM Ro 43.
Il 23 giugno 1929 ricevette la Bandiera di combattimento, madrina la contessa Elena Miraglia Mazzarini, madre del valoroso del quale la nave portava il nome.
Circa l’impiego, l’unità venne utilizzata per il trasporto di velivoli in Africa Orientale, durante la Campagna d’Etiopia (1935-1926). Operò per lo stesso motivo durante la Guerra Civile spagnola (1936 – 1939).
Durante il secondo conflitto mondiale, dopo essere uscita indenne dalla Notte di Taranto (11-12 novembre 1940), venne impiegata nel Mediterraneo.
All’armistizio dell’8 settembre 1943, si trovava a Venezia e si consegnò agli alleati a Malta con il resto della flotta.
Al termine del conflitto, venne utilizzata per il rimpatrio dei prigionieri italiani dall’Egitto e dall’Algeria e di civili dalla Libia e dal Dodecaneso. Successivamente trovò impiego, ormeggiata in arsenale a Taranto, di fronte alla caserma sommergibili, come nave-caserma per gli equipaggi delle motosiluranti. Passò in disarmo e venne definitivamente radiata il 15 luglio 1950.

Caratteristiche tecniche
– dislocamento a pieno carico: 5913 t;
– dimensioni dello scafo: 121,22 x 14,99 x 5,82m;
– dimensioni del ponte velivoli: 21,6 x 25,2 x 23 m;
. armamento: 4 – 102/35 e 12 – 13,2;
– propulsione: 8 caldaie Yarrow a tubi d’acqua; turbine a vapore; 2 eliche a tre pale;
– potenza: 16.700 HP;
– velocità: 21 nodi;
– equipaggio: 16 ufficiali, 40 sottufficiali e 240 tra sottocapi e comuni;
– corazzatura verticale 70 mm; orizzontale 80 mm;
– mezzi aerei: 17 idrovolanti di vari tipi.

Dello stesso argomento sul blog
https://www.lavocedelmarinaio.com/2015/12/21-12-1915-in-ricordo-del-tenente-di-vascello-giuseppe-miraglia-medaglia-dargento-al-valor-militare/

Antonio Miccoli e la regia nave Miraglia
di Marino Miccoli (*)

UN MARINAIO, UNA NAVE, LUOGHI E DESTINI COMUNI

…riceviamo e pubblichiamo.

Buongiorno a te carissimo Ezio e a tutti gli amici lettori de LA VOCE DEL MARINAIO,
tra le tante vecchie fotografie in bianco e nero che compongono l’album di ricordi di mio padre, ne ho trovate due interessanti ed inedite raffiguranti la nave appoggio per idrovolanti Giuseppe Miraglia che desidero portare alla vostra attenzione.
Nella fotografia scattata in navigazione, l’incrociatore che si torva di prora sulla sinistra del Miraglia, ovvero quell’unità con ben 4 fumaioli, mi pare essere il vecchio Regio Incrociatore “Taranto”, ma non ne sono sicuro. Al riguardo se qualcuno dei nostri attenti quanto esperti lettori può confermarmelo (magari lo stimato Carlo Di Nitto, oppure qualche amico esperto di BETASOM) lo ringrazio sin d’ora.


Ma torniamo alla Regia Nave Miraglia che durante la sua lunga vita venne usata anche per il trasporto di personale e di diversi materiali.
Devo notare un particolare: questa nave ha partecipato alle stesse campagne di guerra a cui partecipò il mio padre Antonio Miccoli che durante la II G.M. era Capo Cannoniere stereotelemetrista di II classe.

Infatti questa nave appoggio fu utilizzata durante la guerra d’Etiopia (1935-1935) per il trasporto di aerei per l’Africa Orientale, venne successivamente impiegata durante la guerra civile spagnola (1936-1939), infine operò durante il secondo conflitto mondiale nel Mediterraneo (1940-1945), uscendo incolume dall’attacco aereo degli inglesi nella tristemente nota notte di Taranto.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 si consegnò, con il resto della flotta, agli Alleati, nel porto di Malta, laddove venne impiegata come base appoggio per i sommergibilisti italiani. Al termine del conflitto fu utilizzata per rimpatriare dei prigionieri italiani. Rimase poi agli ormeggi nella piazzaforte di Taranto, utilizzata come nave-caserma per gli equipaggi delle motosiluranti e poi come nave-officina.
Fu messa in disarmo e radiata il 15 luglio 1950.


Possiamo quindi affermare che questa è una storia di Uomini e Navi che, nella loro vita, hanno avuto in comune vicende, luoghi e vicissitudini.
Sono lieto, con il mio modesto articolo, di avere oggi l’opportunità di poterli ricordare e di onorarli su questo meritevole sito.

(*) Per conoscere gli altri scritti dell’autore, digita sul more di ricerca del blog il suo nome e cognome.

Dello stesso argomento sul blog:
https://www.lavocedelmarinaio.com/2017/07/15-7-1950-radiazione-regia-nave-miraglia/
https://www.lavocedelmarinaio.com/2016/12/21-12-1915-giuseppe-miraglia/
https://www.lavocedelmarinaio.com/2016/12/20-12-1923-varo-regia-nave-giuseppe-miraglia/

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