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8.6.1942, il regio sommergibile Alagi colpisce la regia nave Antoniotto Usodimare

a cura Carlo Di Nitto

Il regio Sommergibile Alagi (Classe Adua, sigla AL) fu impostato il 12/2/1936 nei Cantieri C.R.D.A. di Monfalcone e varato il 15/11/1936. Entrò in servizio il 06/03/1937.
Svolse intensa attività bellica nel periodo 10 giugno 1940 – 8 settembre 1943 effettuando 55 uscite operative in Mediterraneo durante le quali affondò due piroscafi e abbattendo un aereo. Purtroppo l’8/6/1942 mentre era in agguato al nord di Capo Blanc (Tunisia) avvistò un convoglio che successivamente risultò essere italiano. Il comando di bordo non era stato avvisato del passaggio di navi nazionali e ritenendole nemiche lanciò un siluro colpendo in pieno la nave di scorta più vicina; era il regio cacciatorpediniere “Antoniotto Usodimare” che, centrato in pieno, affondò in pochi minuti spezzato in chiglia.
Alla data dell’armistizio, eseguendo gli ordini ricevuti, diresse su Malta dove si consegnò agli alleati. Successivamente partecipò ad ulteriori 80 missioni operative.
Al termine delle ostilità doveva essere ceduto all’Inghilterra che rinunciò alla consegna ma ne impose la demolizione.
Venne quindi radiato e demolito nel 1948.
Nel corso delle sue attività caddero per cause belliche quattro suoi Marinai: il Sgt. Cosimo Desogu, il Sc. Renzo Lucchini, il Sc. Paolo Nuzzo ed il Sc. Giuseppe Tommasi.

4 commenti

  • Franco Binci

    Mio padre Luigi era imbarcato sulla nave affondata come radiotelegrafista.
    Si salvò e tornò a casa dopo circa un anno.
    Credo che dopo essere stato salvato venne portato all’ospedale di Palermo e poi non ho altre informazioni
    E’ possibile sapere cosa accadde dopo il salvataggio?
    Grazie
    Cordiali saluti

  • Giampiero Lunghi

    Sono figlio del marinaio elettricista Costantino Lunghi, sopravvissuto al naufragio con L’Antoniotto Usodimare. Chiedo se esisste e dove si puo’ consultare l’elenco dei naufraghi sopravvissuti dell’Antoniotto Usodimare.
    Grazie.
    Cordiali saluti

  • Ezio Vinciguerra

    Buongiorno signor Giampiero Lunghi,
    grazie per la testimonianza.
    Per quanto concerne la sua richiesta si rivolga per foto e materiale storico (libri, ecc. ecc.):
    – Ufficio Storico della Marina che ha sede in Roma, presso il comprensorio militare della Caserma “Angelo Paolucci”, sito in Via Taormina n. 4. – Telefono/Fax: 06-3680-7220
    oppure all’indirizzo e-mail: ufficiostorico@marina.difesa.it
    L’Ufficio Storico, come tutti gli istituti dello Stato in possesso d’archivi, non effettua ricerche per conto terzi.
    L’Ufficio Storico, per la consultazione di tutta la documentazione, è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì previo appuntamento telefonico ai nr. 06/36807233 oppure 06/36807227 (per l’Archivio Storico) – 06/36807234 (per l’Archivio Fotografico).

    Per le informazioni relative al passato militare di una persona, le richieste vanno inoltrate alla:
    Direzione Generale del Personale Militare
    5° Reparto – 11ª Divisione – 2ªSezione (Ufficiali), tel. 06/517050173
    5° Reparto – 11ª Divisione – 4ªSezione (Sottufficiali e Truppa), tel. 06/517050187
    Gli uffici si trovano in Viale dell’Esercito, 186 – (00143) ROMA
    Un abbraccio grande come il mare della Misericordia.
    Ezio Vinciguerra

  • Giampiero Lunghi

    egr. Sig. Vinciguerra, La ringrazio. Provero’ a scrivere allufficio storico della Marina. Le faro’ sapere.

    Egr Sig Binci.
    Come ha potuto leggere anche mio padre era parte dell’equipaggio dell’Antoniotto Usodimare, marinaio elettricista, la notte in cui la nave fu affondata dal sommergibile italiano, Alagi. Anche mio padre restò in acqua per molto tempo e mi racconto’ che quando fu ripescato era coperto completamente di nafta e lo lavarono con benzina. La Nafta che gli entro’ in bocca gli causo’ una piorrea per cui perse tutti i denti. – Io sono alla ricerca di racconti, notizie, su qualle notte e quella nave per cui se Suo Padre Le ha raccontato episodi, storie e Lei pensa di poterli rendere pubblici, Le saro’ estremamnte grato se vorra’ rendermene partecipe. Mio padre mi raccontava semre che quando la nave venne colpita si spezzo in due parti. Lui ed un altro marinaio elettricista si rovavano all’interno della nave, credo, vicino alle macchine. Mio padre capi’ la situazione e inizi a spingere il collega a testate su per la scaletta che portava alla coperta e da li s bttarono in mare. alla meta’ degli anni ’60 ho assistito allincontro fra quel marianio e mio padre. Avvenne in un magazzino di materiale elettrico di Milano. Li vidi abbracciarsi e piangere come bimbi.

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