Attualità,  Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Racconti,  Recensioni,  Storia

13.5.1943, Augusta cronaca di guerra

di Francesco Carriglio
tratto da: http://www.augusta-framacamo.net/inserti-framacamo/insert21.asp

Il porto di Augusta, a causa della sua copiosa attività navale militare, era diventato per gli inglesi un obiettivo primario nel settore orientale della Sicilia. Nei primi giorni del mese di maggio si ebbero le prime avvisaglie con sporadici bombardamenti. La R.A.F. di stanza nella base di Malta eseguiva con i suoi caccia-bombardieri “Spitfires” delle incursioni diurne allo scopo di colpire il naviglio militare in sosta nella Base Navale, molte delle bombe sganciate non colpirono i bersagli assegnati ma un numero rilevante di esse caddero sulle case dei cittadini augustani causando morte e distruzione. L’11 maggio l’arrivo nella rada di Augusta della Nave Cisterna “Carnaro”, il cui compito era il rifornimento di combustibile avion per gli idrovolanti RS 14 e per gli aeri tedeschi dislocati nelle basi di Comiso e Catania, diede spunto agli Anglo-Americani di attaccare Augusta. Il direttore del pontile Nafta, sia per le avvisaglie dei giorni precedenti che per il suo intuito, decise di fare ormeggiare la nave cisterna alla banchina di Giannalena, nella parte ovest del porto. Gli Anglo-Americani, con l’intento di colpire la Base Navale con due ondate di bombardamenti, dalla zona desertica di Bengasi, alle ore 10:12 fecero alzare in volo 28 quadrimotori statunitensi B-24D, due per motivi tecnici atterrarono nella base di Benina, così in 26 raggiunsero Augusta nella tarda mattinata del 13 maggio 1943. Suonarono le sirene dell’allarme aereo e il cielo fu sorvolato da 26 aerei B-24D denominati “Liberators”, ognuno con un carico di 9 bombe da 225 Kg, volando ad una altitudine di circa 6000 metri e, come stabilito dal loro piano di volo, sganciarono il loro carico di distruzione e di morte. Nulla poté fare la contraerea presente sul territorio, sia per l’altitudine dei bombardieri, sia per la foschia di quel tragico giorno. La difesa aerea riuscì a danneggiare solo qualche velivolo senza infliggere alcuna perdita alla Squadriglia Aerea. La prima ondata di bombardamenti colpì la zona portuale e limitrofa della città, mentre la seconda delle 13:40 effettuata dai caccia Liberators del 98° Gruppo Aereo colpì duramente la città sganciando su di essa 225 bombe, tutte su obiettivi civili. Alcuni di questi bombardieri, abbassandosi di quota, lanciarono delle bombe incendiarie da 2 Kg, aggiungendo focolai d’incendio alla già presente distruzione. Dopo i 10 interminabili minuti dell’attacco aereo chi dalle colline circostanti rivolgeva lo sguardo ad Augusta intravedeva un insieme di rovine e calcinacci fumanti, sicuramente una brutta visione ed un ricordo indelebile nella memoria di chi lo ha vissuto. La sera del 13 maggio la Nave Cisterna Carnaro, indenne, lasciò il porto di Augusta e si diresse verso un ormeggio più sicuro (porto di Siracusa). L’obiettivo primario degli Anglo-Americani non era stato colpito. Il Bollettino di Guerra N. 1084 del 14 maggio 1943 denunciò il bombardamento, minimizzando sia la potenza di fuoco che il numero delle vittime. Questo recitava un lieve danneggiamento agli edifici, il decesso di 19 persone e il ferimento di 41. Il Bollettino di Guerra N. 1084 fu rettificato il 17 giugno grazie alla stampa locale e nazionale che diede eco al disastroso evento. Il giorno 13 maggio 1943 fu un giorno luttuoso per la cittadinanza augustana poiché a causa dei bombardamenti perirono 23 uomini e 39 donne, con una età media di 32 anni. I danni al patrimonio edilizio e monumentale furono ingenti.

13 maggio 1943 / 2018 – 75° Anniversario del bombardamento
Nessun riconoscimento ha avuto la città per aver subito nel secondo conflitto mondiale una tragedia colma di morti e di distruzione. Molti si sono attivati affinché questo giorno non venga mai dimenticato, affinché la città abbia il dovuto riconoscimento dallo Stato da poter apporre al proprio gonfalone a ricordo delle vittime di questo sventurato giorno. Bisogna anche dire che non vi è stata, da parte degli amministratori locali, la volontà di intitolare una via o una piazza alla memoria di quel tragico giorno, non per ricordare il disastro storico-immobiliare, ma per ricordare soprattutto le persone innocenti che hanno perso la vita in questo insensato bombardamento. Speriamo che, dopo il 75° anniversario in ricordo del tragico giorno, qualcuno che abbia il potere trovi una soluzione decisiva all’iniziativa di riconoscimento alla città a alle sue vittime.

6 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Si ringrazia Francesco Carriglio per questa pagina di storia, ma mai riconosciuta dalle autorità locali.

  • Pino Amara

    Quando nel dicembre 1970 feci la mia prima vacanza ad Augusta, mentre ero a pranzo da mia zia Leonarda, sorella di mio padre, mi mostro’ dei manifestini in carta arancione lanciati dagli americani qualche giorno prima di quel tragico 13 maggio 1943. Gli americani esortavano la popolazione a lasciare la citta’ perche’ l’avrebbero bombardata in due ondate quel 13 maggio. L’italiano dei manifestini era semplice e chiaro. Quasi tutti lasciarono Augusta incluso mio padre che non ando’ a lavorare alla NAFTA ex Shell, e mia madre ventenne ando’ in campagna dalla sorella. Altri andarono in posti fuori tiro dalle bombe. Chi rimase furono dei poveretti che non vollero lasciare le proprie case, e che purtroppo persero la vita!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buongiorno carissimo e stimatissimo Pino Amara, grazie per questa commovente testimonianza.

  • Giovanni Presutti

    Ben detto, caro Ezio! La memoria dei morti di quel tragico evento dev’essere venerata specialmente dai discendenti. Ognuno di noi deve sentire il dovere di ricordare e onorare i propri genitori.

  • Egidio Alberti

    Triste pagina di storia. Auguriamoci che non ci siano più guerre come la prima e seconda guerra mondiale

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *