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Ma cosa c’è da cambiare se non i nostri italici difetti?

di Pancrazio “Ezio Vinciguerra
(articolo già pubblicato in data 29.4.2011)

In merito alle cosiddette ideologie, in nome di queste, quante persone sono perite? Tante.
Se il Popolo è ancora sovrano e la legge è uguale per tutti allora sono necessari brevi e chiari punti fermi.
Finiamola con la violenza e con la strategia del terrore (e non mi riferisco solo all’italico suolo). È oramai evidente che le rivendicazioni degli attentati non ci imbrogliano più, per cui la violenza è inutile.
Finiamola con le ideologie “sono tutte più o meno antidemocratiche”. Il comunismo, in Italia, non ha mai governato ma il fascismo si, e comunque sono due brutte “bestie” che stiamo ancora pagando a caro prezzo di vite umane nel mondo.
Finiamola (e non mi riferisco solo all’italico suolo) con i Giudici politicizzati, “nessuno è libero di compiere nefandezze”. Chi viene incriminato su prove oggettive, si difenda nei modi legali.
Finiamola col “federalismo” perché scavare fossati fra noi quando ormai dobbiamo occuparci dei problemi del mondo globalizzato? …è ridicolo.
Finiamola col confronto pittoresco delle idee e restituiamo alla “Politica” con la “P” maiuscola, la dignità che le compete.
Finiamola col parlare sempre al passato ed addossare le colpe agli altri. Se siamo nella merda è perché ci siamo adagiati troppo vicini ad essa e adesso ne sentiamo l’inconfondibile puzza.

Finiamola di parlare come se fossimo solo spot (elettorali) e ragioniamo con la nostra testa.
Finiamola con i cittadini “super partes”, tutti siamo uguali di fronte alle “norme” di convivenza civile
Finiamola, siamo tutti uguali senza “se” e senza “ma”… non c’è niente da capire e non c’è niente da cambiare.
L’unica cosa da cambiare sono i nostri “italici difetti”, il nostro smisurato “ego” e, soprattutto, non fidarsi di chi parla di “cambiamento” in nome del “Popolo sovrano” o, ancora peggio, di chi è censore della parola altrui. Agere non loqui, intelligenti pauca…

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