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30.3.2011, ma Giuseppe Nanula riposa in pace?

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Giuseppe Nanula aveva 27 anni, era originario di Trani, ed era un marinaio esperto; è morto il 30 marzo del 2011 mentre era a bordo di un gommone, con una collega, durante un controllo di routine all’interno dell’Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo. Il natante ha sbalzato i due marinai a bordo e di Nanula si sono perse le tracce fino al ritrovamento dei poveri resti avvenuto il 25 ottobre 2011.
Le indagini a che punto stanno?

Il caso, in un primo momento, era stato archiviato come incidente, ma c’erano troppi lati oscuri, per questo la famiglia Nanula ha presentato una serie di esposti e dopo 4 anni la Procura ha riaperto il caso.
In questi anni i colleghi di Giuseppe Nanula non si sono mai recati dalla famiglia e questo può essere considerato come un atteggiamento irrispettoso se non addirittura sospetto.
Il giorno della tragedia il mare era calmo, forse Giuseppe Nanula perse il controllo dell’imbarcazione per un ostacolo. In quel tragico episodio, solo la collega Valentina Muscarnera, di Sciacca, venne salvata, era in ipotermia, ma del corpo di Giuseppe Nanula non c’era più nessuna traccia. Dopo l’incidente la ragazza ha nuotato per ore, poi l’ha perso di vista. Queste sono le uniche parole che ha pronunciato, dopo si è chiusa nel silenzio.
La mattina del 24 ottobre 2011 un pescatore avvisò la capitaneria del ritrovamento di alcuni resti umani. Erano di Giuseppe Nanula.
Il padre di Giuseppe è convinto che Valentina stia nascondendo qualcosa perché nel suo racconto ci sono una serie di contraddizioni perché una persona che giunge in ospedale per ipotermia non può essere dimessa solo dopo 2 ore. Pochi mesi dopo la tragedia Valentina si è congedata ma la sua testimonianza potrebbe essere fondamentale per capire se Giuseppe Nanula indossava il braccialetto di sicurezza a bordo che stacca i motori in caso di caduta accidentale. Il perché non è mai stato spiegato.

Giuseppe Nanula era molto conosciuto ad Olbia. I colleghi della Capitaneria lo ricordano come un ragazzo allegro, solare, tranquillo e molto apprezzato in città, anche per la sua bravura nel lavoro. Il Sottocapo di Marina Nanula era infatti un esperto nei controlli della filiera della pesca, in particolare per quel che riguarda il tonno rosso e il pesce spada: due specie sottoposte un particolare regime normativo.

La famiglia Nanula chiede alla magistratura competente di riaprire il caso, di cercare la verità. Solo così Giuseppe Nanula potrà riposare in pace.
https://youtu.be/7LvkYrioFQM

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