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Inconvenienti di chi va per mare

di  Franco Schinardi

…riceviamo e con immenso orgoglio ed infinita gratitudine pubblichiamo.

Vi racconto una delle mie avventure nella Marina Militare, il mare notturno, le mie esperienze
…le altre puoi trovarle su:
http://www.tavoladimessina.com/index.html

L’apparato di propulsione di nave Proteo era composto da due motori  calettati, tramite giunto Vulcan-Tosi K240 e riduttore, ad un unico asse con elica destrosa a 5 pale con un diametro di 4.40 m. I motori erano 2 grandi motori marini Diesel “UDJ 6” dei Cantieri Navali riuniti di Ancona, impropriamente chiamati “KRUPP” per via delle pompe di alimentazione combustibile della Krupp e sovralimentati con turbosoffiante “Brawn Boveri”. La potenza era di 2.400 HP a 250 g/m asse cadauno.
Se non ricordo male ci trovavamo, nel settembre del 1978, di base a La Spezia alle dipendenze di COMSUBIN. Ricevemmo  l’ordine di dirigerci a Monfalcone per assistere il sommergibile Fecia di Cossato durante la “bagnarola”, termine che indica la sua prima immersione.
Insomma si doveva fare il periplo dell’Italia con sosta a Messina per rifornimenti.
L’allora comandante la base del Varignano era l’ammiraglio Marcello Celio divenuto, successivamente, Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare.
La navigazione tra La Spezia e Messina fu tranquilla e ciò ci permise, tra l’altro, di gustarci tutte le meraviglie del creato.
All’arrivo a Messina riabbracciai, dopo mesi di lontananza, la mia famiglia, mia moglie e i miei due figli Sabrina e Daniele. Ma durò poco bisognava procedere alle verifiche del dopo navigazione.
Prima di tutto il controllo dello stato dei tiranti delle testate. L’operazione viene effettuata introducendosi nel carter del motore, dove una persona stava tranquillamente in piedi, e battendo con un martelletto i 4 tiranti per ciascuna testata per verificare che siano egualmente in tiro. Da questo controllo risulta, inspiegabilmente, che il tirante a poppavia Sinistra del cilindro n. 6 del motore di Sinistra è allentato. Si tenga presente che una testata era 1 metro x 1 metro e alta circa 60 cm. per un peso di circa 1250 Kg.
Il comandante, Edoardo Luzzi, Dardo per gli amici, entrò subito in fibrillazione e temette che trovandomi vicino casa potessi abbandonare le operazioni di rimessa in efficienza del motore. Seguirono telefonate concitate con l’Ammiraglio Celio il quale chiese di parlare con me. Io chiarì subito la situazione del momento e chiesi che, comunque, non c’era necessità di richiedere l’intervento dell’Arsenale. La mia richiesta fu accordata ed entrai anch’io in fibrillazione quando, fatto il piano di lavoro, mi accorsi che a bordo non avevamo un martinetto idraulico per il tiraggio del tirante. Comunque, la decisione era presa e non si poteva certamente più tornare indietro. Radunai i miei (i miei ragazzi) e con loro studiai le strategie di intervento.
Soluzione trovata e subito al lavoro.
Per primo scoprimmo che il bullone di serraggio del tirante, del tipo autobloccante, aveva perso le sue caratteristiche e questo complicava ancora di più l’intervento. Nel cielo del locale avevamo un binario dove scorreva il paranco che veniva utilizzato per sollevare le testate e questo doveva essere il nostro martinetto. Mettemmo il dado e infilammo un filo di cavo d’acciaio nella cruna del tirante e su col paranco. Scordai che il dado non era più autobloccante e quindi decidemmo di mettere un pezzo di filo d’acciaio tra la filettatura del tirante e il dado e via a serrare battendo, ogni tanto col martelletto, sul tirante per verificarne il giusto serraggio.
Ad operazione ultimata ricevetti un abbraccio  commosso da parte del comandante Luzzi e una telefonata, da me graditissima, da parte dell’ammiraglio Celio per complimentarsi. Non avevamo perso tempo nel portare avanti la nostra missione e al mattino ripartimmo per Monfalcone.
La mia famiglia l’avevo vista solo all’arrivo ma il mio prestigio era salvo.

11 commenti

  • Francesco Carriglio

    La Nave del mio primo imbarco nel 1967 per il tirocineo fine corso Tm/Mn di cui ho ancora i disegni. In questa foto molto vecchia si notano i cannoni, successivamente al posto del cannone di poppa fu collocata la camera iperbarica e al posto di quello di prora una mitragliatrice. Nel 1982, ai grandi lavori a La Spezia, i motori furono sostituiti con quelli di Nave San Giorgio (due FIAT 3012 RSS). La prora del Proteo era strutturalmente rinforzata per eventuali navigazioni in mari ghiacciati.

  • Sergio Cavacece

    Nave A 5310 Proteo…..travestita da caccia della Kriegsmarine nel corso del film U571

  • Sergio Cavacece

    personalmente, lo conobbi quando era all’Arsenale di Messina, io ero lì come impresa edile che svolgeva lavori di manutenzione agli immobili

  • Gesuina Schinardi

    Bello mio fratello! Mi ricordo l’orgoglio che ho provato quando mi riaccompagnasti a scuola per giustificarmi dopo le assenze fatte per la morte di babbo! Un bacio!

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