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15.1.1985, Alfredo Manzetti, mio nonno

di Paolo Cisbani

…riceviamo e con commozione pubblichiamo.

Carissimo Ezio,
il mio caro nonno, Alfredo Manzetti (1909-1985) capo cannoniere durante la guerra di Spagna e d’Africa, è scampato alle battaglie della Seconda Guerra Mondiale ed ai bombardamenti del porto si Brindisi (o Taranto?).
Nel 1929 era alla scuola di Pola ed ho una foto in posa con due Marinai, presumo istruttori, di fronte ad una che credo fosse la nave scuola di due alberi.


Mi diceva che alla mattina d’inverno si schieravano a torso nudo intorno ad un tinozza d’acqua fredda in cui si lavavano uno alla volta. Ricordo che navigò sul Montecuccoli.
Era sordo in un orecchio perché, durante un attacco, si era inceppata la mitragliatrice, e prima di mettersi a ripararla comandò al giovane marinaio di non sparare assolutamente fino a che non glielo avesse ordinato lui. Invece questi, terrorizzato dall’aereo che gli veniva incontro, sempre più vicino, prese a sparare dalla paura, e riprese a far fuoco senza attendere il comando di mio nonno Alfredo che, nel frattempo, l’aveva riparata.
Nonno stava per tornare in postazione ma, ancora troppo vicino all’otturatore, dovette subire le forte detonazioni con l’orecchio ancora troppo vicino all’arma.
Mi raccontò anche di quando verso Suez il dragamine, completamente carico, virò improvvisamente per tornare indietro: i ricognitori tedeschi avevano scoperto che le navi inglesi li stavano aspettando con i cannoni spianati dietro al promontorio.
Mi parlava anche dell’assoluta professionalità dei tedeschi nel posare le mine durante un’esercitazione: questi con pochi militari, che comunicavano con dei fischietti, riuscivano rapidamente e senza intralcio ad effettuare l’operazione.
Nonno Alfredo ricordava anche che una volta la sua nave, per proteggersi da un attacco aereo, si andò a rifugiare in una grotta.
Dopo la guerra gli fu offerto di entrare nella Guardia di Finanza ma si rifiutò dato che aveva giurato fedeltà al Duce e non avrebbe mai potuto tradirlo per giurare fedeltà alla Repubblica.

Ironia della sorte io feci il militare in Guardia di Finanza e l’ultima volta che vidi mio nonno ero in divisa. Lui si mise a piangere, investito da chissà quante e quali emozioni.
Onore al Suo ricordo.
Paolo
itinmitek026@virgilio.it

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