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14.12.1943, piroscafo Terni

di Claudio53

Il piroscafo francese “Azrou” della compagnia di navigazione “Paquet”, utilizzato come nave mista passeggeri e merci sulla rotta Marsiglia – Libia – Marocco, nel secondo conflitto mondiale fu sequestrato dai tedeschi, il 14 dicembre 1942, e successivamente consegnato all’Italia.
Le principali caratteristiche tecniche dell’unità erano le seguenti:
– Tipo = Piroscafo da carico
– Cantiere = Atel & Ch. De Bretagne – Nantes (Francia)
– Anno di costruzione = 1930
– Stazza = 2998 tsl.
– Lunghezza = 104,2 metri
– Larghezza = 13,13 metri
– Apparato motore = 2 steam turbine DR (HelsingörsJernsk & M.)
– Carico = Derrate alimentari/materiali e 94 passeggeri
Con il nuovo nome “Terni” la Regia Marina, lo impiegò sulla rotta Napoli – porti della Sicilia orientale per il trasporto di viveri e materiali che poi dovevano essere inviati sul fronte africano.

Il 16 giugno 1943 il Terni, scortato dalla Torpediniera Orione, partì da Napoli con destinazione Siracusa per portare rifornimenti in Sicilia. Alle 05.18 si aggregarono alla scorta la Corvetta Persefone e la gemella Driade. Le unità furono posizionate dall’Orione (caposcorta) ai due lati del Terni.
Alle 06.36 sopraggiunsero i velivoli della scorta aerea. Alle 13.45 il convoglio imboccò lo stretto di Messina. Alle 19.04 l’Orione comunicò alla Persefone di aver rilevato due eco sospette, nel punto 37°19’30” N – 015°14’39” E e nel punto 34°20’ N – 015°15’10” E.
Quella sera davanti alle acque di Acireale pattugliava il sommergibile britannico “HMS Unison”, comandato dal Lt. A.R. Daniell. Il battello alle 18.22, in posizione 37° 26’N – 015 ° 15’E, avvistò il fumaiolo e il fumo del gruppo di navi sul rilevamento 349°. Inizialmente il sommergibile si immerse rapidamente senza poter calcolare la rotta della formazione navale ma alle 1840 il battello tornò a quota periscopica ed osservò una nave mercantile scortata da “un cacciatorpediniere e due torpediniere una per lato”. Chiarita la situazione tattica, a prescindere dalla errata valutazione del tipo delle unità di scorta, il comandante Daniell decise di attaccare.

Alle 19.05, in posizione 37° 29’N – 015° 13’E, il sommergibile lanciò 4 siluri ad una distanza di circa 915 metri. Il primo andò a segno seguito da una forte esplosione e probabilmente andò a segno poco dopo anche un secondo siluro. Alle 19.09 sul Terni, colpito sul lato sinistro, avvenne una fortissima esplosione in PSN 37°21’20” N – 015°13’ E (a circa sette miglia per 170° da Capo Molino – Catania). Il Comandante della nave cercò di salvare il piroscafo accostando verso la vicina costa con l’intenzione di farlo arrenare. Nel frattempo il Comandante della scorta dispose che Driade e Persefone dessero la caccia al sommergibile e che recuperassero eventuali naufraghi. Furono lanciate in mare ben 30 cariche di profondità senza alcun esito. Furono recuperati solo 10 naufraghi (uno morì successivamente). A bordo oltre all’equipaggio del piroscafo c’era anche una aliquota di personale della Regia Marina.

Nonostante il tentativo del Comandante di far arrenare il piroscafo, il Terni affondò ed ancora oggi il relitto giace capovolto a circa 2 miglia al traverso della Timpa di Acireale, con la chiglia ed i timoni in alto, ad una profondità variabile tra i 25 ed i 38 metri.
Recentemente l’Istituto tecnico Nautico “Duca degli Abruzzi” di Catania, anche se con qualche piccola imprecisione, ha ricostruito la tragedia del 16 giugno 1943 inserendo un video su YouTube nel quale viene ricostruito il tentativo del Comandante del piroscafo di salvare nave TERNI dall’affondamento.
https://www.youtube.com/watch?v=ZDEFUNnURBI&spfreload=10
Il relitto è anche meta, da anni, di molte escursioni subacquee. I video e le fotografie possono essere visti ai seguenti link:
https://www.youtube.com/watch?v=a7qOHPrVMF0&spfreload=10
https://www.youtube.com/watch?v=1RXNtxd5JZQ&spfreload=10
https://www.pucciosan.it/video/il-terni/mappa-del-sito-terni/
http://www.underwater4u.com/cms/nave-terni-ex-azrou

Nell’Albo d’Oro della Marina Mercantile sono riportati i sottonotati nominativi dei componenti dell’equipaggio deceduti il 16 giugno del 1943:
Amato Corrado, Tenente G N (D M) Arena Pietro di Torre Faro (fraz. Messina), Marinaio Beltrami Carlo, Marinaio Benevento Carmine, Panettiere Boniello Giuseppe di Livorno, Borriello Ciro, Marinaio Cavanno Vincenzo, Marinaio Celio Salvatore, Marinaio Chinapri Tommaso, Marinaio Colantuno Antonio, Marinaio Colantino Antonio, Marinaio Coppola Francesco, Marinaio Costa Salvatore, Cambusiere D’Amato Giuseppe, Marinaio D’Urso Salvatore, Marinaio Flugi Federico, Marinaio Fontana Giuseppe, Carbonaio Fragalà Giorgio, Marinaio Gai Domenico, Marinaio Gemito Raffaele, Marinaio Iaccarino Raffaele, Marinaio Iacono Silverio, Fuochista Iovino Aniello, Marinaio Liguori Giuseppe, Marinaio Maisto Gennaro, Operaio Mangini Eugenio di Genova, Carbonaio Marmorato Rocco, Marinaio Morelli Luca, Fuochista Pierini Fortunato, Macchinista Rossi Potito, Giovanotto Russo Antonio, Marinaio Russo Giuseppe, Mozzo Salvatori Michele, Marinaio Scalia Francesco, Marinaio Siringo Salvatore, Carbonaio Strazzullo Carlo, Ingrassatore Suarti Antonino, Giovanotto Tagliamonte Raffaele.
In data 27 luglio 1943 decedeva anche il Marinaio Terlizzi Vito, uno dei superstiti.
A bordo era presente anche personale della Regia Marina. Elencare il personale deceduto che era imbarcato non è immediato con la sola consultazione dell’Albo d’Oro della Marina Militare poiché il reparto di appartenenza viene indicato con la generica frase “non specificato 012” (stessa cosa, ma con numerazione diversa, avviene per indicare i mezzi minori quali motozattere, dragamine, le navi ospedali, gli incrociatori ausiliari, il Reggimento San Marco ed altri …..). Poiché il 16 giugno 1943 l’unico mercantile affondato appare essere solo il Terni, l’elenco del personale risulta essere il seguente (da confermare dopo la consultazione della cartella dell’unità presso l’Ufficio Storico della Marina):
2 Capo Radiotelegrafista Cattaneo Elmi Mario di Borgosesia (Genova), Marinaio Canepa Giobatta di Genova, Marinaio Segnalatore Colaianni Vitantonio di Bari, Marinaio Fuochista Esposito Vincenzo di Napoli, Sergente Segnalatore Martinelli Giovanni di Ferrara, Marinaio Fuochista Palmeri Attanasio di Palermo, Marinaio Fuochista Sannino Vincenzo di Portici (Napoli), Marinaio Fuochista Santoro Carmelo di Messina e Marinaio Fuochista Schisano Roberto Napoli.
Ricordarli è un dovere ed un onore.

A CATTANEO ELMI, SECONDO CAPO RADIOTELEGRAFISTA

Buongiorno sig. Vinciguerra.
Un mio zio, come da lettera in mio possesso firmata dal Comandante Superiore del Corpo Reali Equipaggi Marittimi Ettore Sportiello, è stato dichiarato disperso in seguito ad azione di guerra compiuta il 16 giugno 1943.
La lettera porta la data del 10 luglio 1943.
Ho provato a fare una ricerca sul sito del ministero della difesa ma, incredibilmente il mio congiunto non risulta tra i caduti.
Si chiamava, Cattaneo Elmi, Secondo Capo Radiotelegrafista.
Altro purtroppo non so.
Le sarei molto grato se potesse farmi avere qualsiasi notizia.
Silvio Cattaneo <cattaneobonini@gmail.com> 18 lug 2017

Buonasera signor Silvio Cattaneo, la ringrazio anticipatamente per la fiducia.
Le chiedo se è a conoscenza del comando/unità di appartenenza o quantomeno dell’invio del documento in modo da risalire a più fonti (cercando di incrociare varie notizie con gli altri blogger e, non per ultimo con il ministero della difesa) … ci potrebbe essere errore di trascrizione o di date ed allora procederemo per le azioni, come afferma Lei, del 16 giugno 1943.
In attesa di suo riscontro
riceva un abbraccio grande come il mare.
Cordialità Ezio
Ezio Vinciguerra <eziovinciguerra@gmail.com> 18 lug 2017 

Grazie di tutto sig. Vinciguerra.
Con mail a parte le ho trasmesso gli unici documenti in mio possesso.
Ho trovato su internet che l’unica nave affondata il 16 giugno 1943 è il piroscafo Terni…..
Chissà, il mio congiunto poteva essere temporaneamente imbarcato su quella nave. Ho visto che alcuni militanti avevamo avuto un passaggio.

Silvio Cattaneo <cattaneobonini@gmail.com> 19 lug 2017

Buonasera Signor Silvio,
abbiamo appena pubblicato la storia del Piroscafo Terni cercando di fare del nostro meglio e nelle nostra possibilità.
Speriamo che la nostra ricerca sia di suo gradimento ed esaustiva, comunque siamo sempre a disposizione e aperti al dialogo.
Riceva gradito da questo petulante marinaio, emigrante di poppa, un abbraccio grande come il mare e, soprattutto, grande come il suo cuore pio e misericordioso di nipote. Zio Cattaneo adesso riposa in pace fra i flutti dell’Altissimo ed è a conoscenza del suo e nostro amore …”per il dialogo” (Primo e Secondo Comandamento che Lui ci ha donato).
Cordialità Ezio
P.s. Colgo l’occasione per ringraziare Claudio53, mia ancora di salvezza …riuscirò un giorno a sdebitarmi? Che Dio ti protegga e ti benedica!

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