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I treni armati – 2^ parte

di Virginio Trucco

https://www.lavocedelmarinaio.com/2017/09/i-treni-armati/ (1^ parte)

Il periodo fra le due guerre
Finita la guerra, alcuni treni armati, vengono messi in riserva, presso gli arsenali di La Spezia e Taranto, mentre gli altri vengono disarmati e il materiale viene restituito alle FF.SS., ma lo stato maggiore della marina , non abbandona l’idea della difesa costiera affidati ai treni armati, anzi ipotizzo il loro impiego in tutti i tratti di costa, in cui il tracciato ferroviario seguiva il litorale, per questo a metà degli anni venti , venne studiato e realizzato un carro di nuovo tipo, dotato di un pezzo da 152mm, con quattro riservette corazzate per i colpi di pronto impiego ai quattro angoli del carro. A meta degli anni venti entrarono in servizio dei treni contraerei , costituiti da due carri Poz , ognuno con 3 pezzi da 102/35; i soliti carri comando e santabarbara, un carro dotato di fotocellula e aerofono e il carro cucina. All’inizio degli anni trenta, l’ufficio studi dello stato maggiore della marina, lavorò su un progetto di difesa costiera, che partendo dalle esperienze maturate, studiò le tratte ferroviarie interessate, la velocità delle linee e il loro limite di peso assiale, la disposizione delle stazioni e la capacità dei loro binari di ricovero. Ne usci uno studio, che indicava; come calibro massimo per i cannoni il 152 0 120mm, il numero massimo in 4, per contenere i pesi del convoglio le cariche di lancio furono ridotte, ma comunque atte a garantire una gittata di 9 miglia (circa 16Km). In base alla velocità del convoglio, la lunghezza massima delle tratte, doveva variare al massimo fra i 40/50 Km. La conclusione dello studio, prevedeva l’utilizzo di 33 convogli per la difesa costiera. Lo studio rimase alla fase di progetto e fu completamente abbandonato a metà degli anni trenta. Comunque nel 1936, entro in servizio un nuovo tipo di carro pianale a carrelli, al centro era montata una torre di tipo navale con un cannone da 120mm, alle estremità due ricoveri protetti, uno utilizzato come riservetta per i colpi di pronto impiego e l’altro come riparo per i marinai, durante gli spostamenti e appostamenti.
Per la protezione antiaerea, che nel frattempo era aumentata, sui vecchi carri a pianale, vennero montati due pezzi da 76/40 o due mitragliatrici antiaeree.
Per la conduzione dei treni, si pensava di far ricorso a personale delle FF.SS. militarizzato ;comunque il reggimento genio ferrovieri, predispose equipaggi composti da 10 elementi, 1 sottufficiale come capo treno, 1 caporale e due soldati come frenatori, 2 caporali come macchinisti 4 soldati come fuochisti. Con il vecchio e nuovo materiale, alla fine degli anni trenta, la marina disponeva di materiale per allestire 12 convogli, armati con cannoni dei calibrali da 76, 102, 120, 152mm, gli equipaggi a secondo dei calibri imbarcati, variavano dai 70 ai 150 uomini, dato che era previsto che i treni sostassero in stazioni fisse, e visto il numero degli equipaggi, la marina decise di costruire dei baraccamenti nelle stazioni di stazionamento o di reperire alloggi sul posto, questo portò all’eliminazione del bagagliaio dai treni logistici. Inoltre il carro comando e osservatorio, venne modificato , posizionando un telemetro sul tetto, accanto alla botola dell’osservatore e al suo interno venne posta, una centrale del tiro.

Composizione dei treni armati
Treno armato con pezzi da 120mm AN
1 loc gr.740 o 735 in testa
4 carri Poz ognuno con pezzo da 120/45
1 carro Po armato di due mitragliere antiaeree, inizialmente da 13,2mm poi sostituite con il calibro 20mm
1 carro Po modificato utilizzato come carro comando e direzione del tiro.
1 carro F utilizzato come santabarbara
1 loc gr. 740 0 735 in coda.
Treno armato con pezzi da 152mm AN
1 loc gr 740 o 735 in testa
1 carro Po modificato utilizzato come carro comando e direzione del tiro.
4 carri Poz ognuno con pezzo da 152/40
1 carro Po armato di due mitragliere antiaeree, inizialmente da 13,2mm poi sostituite con il calibro 20mm
1 carro F utilizzato come santabarbara
1 loc gr. 740 0 735 in coda
Treno armato con pezzi da 76mm AA
1 loc gr 740 o 735 in testa
1 carro Po modificato utilizzato come carro comando e direzione del tiro.
3 carri Po ognuno con due pezzi da 76/40 AA
1 carro Po armato di due mitragliere antiaeree, inizialmente da 13,2mm poi sostituite con il calibro 20mm
1 carro F utilizzato come santabarbara
1 loc gr. 740 0 735 in coda
Treno armato con pezzi da 102mm AN e AA
1 loc gr 740 o 735 in testa
1 carro Po modificato utilizzato come carro comando e direzione del tiro.
3 carri Po ognuno con due pezzi da 102/35 AN e AA
1 carro Po armato di due mitragliere antiaeree, inizialmente da 13,2mm poi sostituite con il calibro 20mm
1 carro F utilizzato come santabarbara
1 loc gr. 740 0 735 in coda
Composizione di un treno logistico
1 loc gr 740 o 735 in testa
1 carro FI utilizzato come segreteria
1 carro FF utilizzato come cucina e cambusa
2 carrozze serie Cly utilizzate come alloggio durante i trasferimenti
2 carri F utilizzati come depositi munizioni
1 carro FI utilizzato come officia e deposito ricambi.

Nel corso del 1942, in base alle esperienze maturate durante il conflitto, i treni armati con pezzi da 152, furono modificati, inserendovi parte del convoglio logistico nel treno armato
Treno armato con pezzi da152 modificato
1 loc gruppo 740 o 735 in testa
4 carri Poz ognuno con pezzo da 152/40
2 carri Po ognuno con 2 mitragliere AA da 20mm
1 carro FF utilizzato come carro comando e segreteria
1 carro Po modificato come osservatorio e D.T.
3 carri F utilizzati come carri deposito munizioni
1 carro FI utilizzato come bagagliaio e deposito indumenti
2 carrozze Cz utilizzate come alloggio
1 carro FF utilizzato come cucina e cambusa
1 carro FI utilizzato come officina e deposito pezzi di rispetto.
Attività svolta dai treni armati durante il secondo conflitto mondiale
La mobilitazione dei treni armati fu ordinata il 20 aprile del 1939, in tutto furono approntati 14 treni armati, 5 con pezzi da 152, 4 con pezzi da 120, uno con pezzi da 102, 4 con pezzi da 76. i treni furono assegnati in pari numero ai dipartimenti di La Spezia e Taranto, l’ufficio trasporti del ministero della guerra , provvide a far giungere le locomotive necessarie, mentre al personale FF.SS, fu ordinato di tenersi pronto in attesa della comunicazione della destinazione. Furono attivati due comandi, denominati MARIMOBIL, uno per il nord, MARIMOBIL I con sede a Genova e quello per il sud MARIMOBIL II con sede a Palermo. I convogli, furono operativi fra il 15 e il 25 aprile 1940. a MARIMOBIL I furono assegnati: 1 treno con pezzi da 152, con sede a Recco, 4 treni con pezzi da 120, con sedi, Vado Ligure, Alberga, Albissola, Genova Gogoleto, 1 treno con pezzi da 76 con sede a Genova Sampierdarena, come si può constatare, i treni erano dislocati in una tratta di 80Km, sia per la vicinanza con la Francia, sia per i numerosi insediamenti industriali e portuali, presenti nell’area.

A MARIMOBIL II furono assegnati, 4 convogli con pezzi da 152,con sedi, Taranto, Carini; Crotone poi spostato a Porto San Giorgio, Porto Empedocle poi spostato a Fano. 1 convoglio con pezzi da 102, con sede a Siracusa. 3 convogli con pezzi da 76, con sedi Porto Empedocle, Licata, Mazara del Vallo. Con la resa della Francia, alcuni convogli di Marimobil I pur mantenendo la vecchia numerazione vennero spostati in Sicilia e Calabria; la nuova disposizione comprendeva oltre ai già citati convogli, 1 treno da con pezzi da 152 a Termini Imerese, 1 treno a Catania con pezzi da 120, un ulteriore treno a Porto Empedocle armato con pezzi da 120.
MARIMOBIL II, venne sciolto il 31 luglio 1943, in quanto i suoi treni dislocati in Sicilia, erano stati distrutti o per eventi bellici, o dai propri equipaggi al fine di non farli cadere in mani nemiche. MARIMOBIL I fu sciolto con l’8 settembre 1943, i suoi treni, assieme a quelli dislocati nelle Marche furono catturati dai tedeschi, che non li usarono come treni armati, ma smontarono i pezzi per rafforzare le difese delle Linea Gotica. Per quanto riguarda l’attività bellica dei treni assegnati all’area Ligure, si svolse soprattutto nei primi giorni di guerra.
Il 14 giugno 1940, il T.A. assegnato alla tratta Savona – Albissola , interviene su allarme per contrastare l’azione di bombardamento di alcune unità francesi, il fuoco del treno che spara 93 proiettili da 120mm, assieme con l’intervento di una torpediniera e di una squadriglia di MAS, fanno desistere le navi avversarie dall’azione, contro il treno , vengono sparati circa 60 colpi da 203mmda parte di due incrociatori e più di cento da 138mm da parte di un cacciatorpediniere. Il personale FF.SS. in servizio al convoglio, viene segnalato per il comportamento tenuto durante l’azione. Il 22 giugno 1940, il treno armato da 120, con sede Alberga, riceve l’ordine di portarsi a Ventimiglia e di mettersi a disposizione del comando del XV corpo d’armata, per appoggiare l’avanzata delle fanterie verso il territorio francese. Il treno prende posizione appena fuori dalla galleria Hambury e apre il fuoco contro le postazioni francesi di Cap Martin, in mezz’ora spara 232 colpi, poi inquadrato dal fuoco nemico, si ritira nella galleria. Nel pomeriggio ricevuto l’ordine di riprendere il bombardamento, esce dalla galleria vero le 14.00, ma viene subito inquadrato dalle batterie nemiche, prima che possa essere messo in batteria. Una salva provoca lo spostamento del convoglio e un pezzo si incastra nel muraglione, impossibilitato a muoversi continua ad essere bersagliato dalle granate, il comandante del convoglio, T.V. Ingrao, ordina al personale di riparasi in galleria , mentre con cinque volontari sgancia la santabarbara dal convoglio, al fine di portarla al coperto in galleria. Purtroppo finita la manovra i sei uomini vengono colpiti da una granata. Solo dopo un’ora e mezza di tentativi sotto il fuoco, il treno può retrocedere in galleria, il tutto causa 9 caduti e 14 feriti. Al Tenente di vascello Ingrao, viene concessa la medaglia d’oro alla memoria, mentre al resto dell’equipaggio, compreso il personale FF:SS. 13 medaglie d’argento, 22 di bronzo e 55 croci di guerra, altro personale FF.SS, accorso in soccorso del convoglio, viene segnato all’autorità militare e citato all’ordine del giorno, con registrazione nelle proprie pratiche personali. Il giorno seguente i treni armati, assegnati alle tratte Genova – Recco e Savona -Vado Ligure, vengono fatti giungere a Ventimiglia, entrano in azione per supportare le fanteria avanzante su Mentone.I comandanti dei due treni, decidono di approntare in posizione sopraelevata un osservatorio da cui dirigere il tiro contro le batterie nemiche di Cap Martin, i due treni si dividono gli obbiettivi, il treno con i pezzi da 120mm, battono le batterie a sud di Cap Martin, mentre quello con i pezzi da 152mm, battono le batterie a nord, nel corso dell’azione, vengono sparati 150 colpi da 120mm e 208 da 152mm, questa volta grazie ad una pioggia torrenziale, le batterie nemiche non riescono ad individuare i due treni, anche in questo caso il personale FF.SS. dei due convogli viene segnalato per il comportamento tenuto. I TA liguri, contrastarono inoltre sia bombardamenti navali che aeri, nelle zone di Vado Ligure e Genova. Dopo lo sfortunati intervento e le necessarie riparazioni il TA da con sede ad Albenga, vista la possibilità di attacchi navali e aerei sulle coste dalla Calabria, il 9 luglio dal 1940 viene spostato presso la stazione di Roccella Ionica, poi nella primavera del 42 a Siderno, dove oltre ad essere sottoposto a diversi attacchi aerei, che provocarono due feriti il 14 agosto del 43 contrastò l’attacco di una formazione navale nemica, che poi cannoneggiò Catanzaro Marina. In forza al suddetto treno vi era il capitano di artiglieria Aldo Melaca autore delle foto di questo articolo. Durante lo sbarco angloamericano in Sicilia, dove il convoglio da 76mm, di stanza a Licata, dal molo della località, il 10 luglio 1943, apre il fuoco contro le forze da sbarco, al treno è accreditato il danneggiamento di un cacciatorpediniere americano, che appoggiava lo sbarco, poi trovandosi in posizione esposta, viene ripetutamente centrato dal tiro nemico fino alla completa distruzione. Con la fine del secondo conflitto mondiale, termina la storia la storia dei Treni Armati, messi in disparte, così come le batterie costiere, dall’avvento di nuove armi, ma mentre delle seconde, in alcuni casi, rimangono a ricordo i bunker di cemento sulle nostre coste, dei treni armati, ormai se ne quasi perso il ricordo.
Bibliografia
Artiglierie ferroviarie e treni blindati, Ermanno Albertelli editore Parma 1974
Treni armati – treni ospedale 1915-1945, Ermanno Albertelli editore Parma 1983
I treni armati della Liguria edizioni Hoepli
La guerra dei ponti, dopolavoro ferroviario di Savona, Savona 1995
Treni armati, Francesco Fatuta, supplemento rivista marittima novembre 2002.

11 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Carissimo e stimatissimo Virginio Trucco, grazie, grazie e grazie.
    Complimenti e congratulazioni per questa interessantissima ricerca storica. Un abbraccio grande come il mare e grande come il tuo cuore di Marinaio per sempre.

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buonasera Damiano Salvatori l’affetto e reciproco. Grazie a te per i complimenti per la compagnia

  • Marinaio Leccese

    Si ringrazia Virginio Trucco per l’interessantissimo excursus di questa pagina della nostra storia. Complimenti.

  • Francesco Carriglio

    Bellissima ricerca storica, si parla poco dei “treni armati” eppure sono stati parte integrante nella difesa del territorio sia interno che costiero, la Sicilia ne aveva un numero rilevante. Complimenti all’autore di questa ricerca e grazie a te Ezio per averla portata a conoscenza.

  • Marinaio di Lago

    Lo Stato Maggiore della Marina negli anni ’20 non abbandona l’idea della difesa costiera affidati ai treni armati, anzi ipotizzo il loro impiego in tutti i tratti di costa…

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