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Lorenzo Donadeo e la regia nave Cristoforo Colombo

di Marino Miccoli

… ovvero il vento e il mare.

Carissimo Ezio,
come sai il vento e il mare sono due elementi che il vero marinaio conosce bene.
Il navigatore che il mare ce l’ha nel sangue, impastato col sole, con le nuvole ed il vento, probabilmente non concepisce nemmeno la navigazione senza le vele. Quel piacere particolare ed unico di “sentire” l’eterno dialogo tra il vento e il mare, di avvertire lo scivolare sulle onde dello scafo, nel silenzio e lontano dalla fragorosa frenesia del vivere moderno. Possiamo affermare che il velista è colui il quale, scegliendo di andare per mare senza l’ausilio di alcun motore, rifugge dal caotico frastuono della società attuale succube delle macchine, optando per un ritorno a quei valori più puri dell’uomo e della sua primitiva origine; sceglie di vivere a stretto contatto con la natura ed i suoi elementi. Del resto molti naviganti che hanno cominciato con un’imbarcazione a motore, dopo aver conosciuto il mare, hanno finito per essere attratti dalla navigazione a vela o, comunque, senza motore. Mio padre Antonio (*) era tra questi ultimi, infatti dopo un’intera vita passata nella Marina, appena congedatosi una delle prime cose che fece fu di acquistare una barca di legno, un gozzo a remi che battezzò “Sibilla”, ovvero con il nome dell’ultima unità della Marina per cui ricevette l’ordine d’imbarco.
Ritengo idonea questa premessa per ricordare qui un bravo Marinaio e un superbo Veliero.
Lorenzo Donadeo, un caro amico di mio padre, nato il 16/12/1920 a Spongano, nel Salento, fu arruolato nella Regia Marina nel 1938. Dopo aver frequentato le Scuole C.R.E.M.M. di Pola (Istria italiana) (**) ricevette ordine d’imbarco su di uno dei più bei velieri italiani che abbia mai solcato i mari: il brigantino nave-scuola Cristoforo Colombo (unità gemella del più noto e ancora in servizio Amerigo Vespucci). Su questa superba unità Lorenzo Donadeo prestò lodevole servizio fino al 1945, quando andò in congedo e tornò nella vita civile, nella sua Spongano, per lavorare nell’edilizia dove era considerato un bravo e competente capomastro.
Nelle due vecchie quanto belle fotografie, che corredano il presente scritto, in una è stato ripreso proprio il nostro Marinaio alla fine degli anni ’30, mentre è intento a leggere una lettera appena pervenutagli (per la gentile concessione della fotografia ringrazio la di Lui moglie, signora Emma Guida).
A quell’epoca l’arrivo della posta era sempre un momento atteso da tutti i militari e anche la ricezione di una semplice cartolina, recante i saluti dei propri cari, costituiva una gradita sorpresa per tutti coloro che erano sotto le armi.

In quest’altra fotografia vi è raffigurata proprio la regia nave Cristoforo Colombo, la nave-scuola sulla quale Lorenzo era imbarcato, mentre è agli ormeggi, presumibilmente in alto Adriatico (fotografia estratta dall’album di mio padre). A tal proposito mi piace ricordare l’entusiasmo e i bei aggettivi con i quali Lorenzo descriveva la sua bella nave, congiuntamente al suo profondo rammarico per la fine ingloriosa che subì questo nostro stupendo veliero, al termine della II Guerra Mondiale, quando fu consegnato all’Unione Sovietica a titolo di risarcimento danni di guerra.
Sono onorato di ricordare, con i tuoi lettori, un bravo Marinaio e una grande Nave che hanno fatto la storia della nostra gloriosa Marina.
Lorenzo Donadeo è deceduto il 1° aprile 2008.

(*) per saperne di più digita sul motore di ricerca del blog Antonio Miccoli.

(**) Si consiglia all’argomento la lettura del seguente link in considerazione che Lorenzo Donadeo ha frequentato le scuole CREMM di Pola:

Le scuole C.R.E.M. di Pola (Istria Italiana)

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