24.7.2007, Stefano Cappellaro
a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
foto Gruppo Nazionale Leone di San Marco Marina Militare
Capitano di fregata Stefano Cappellaro, 46 anni, comandante del Battaglione Grado del reggimento San Marco, originario di Venezia e veterano di tante missioni all’estero, l’ultima della quale in Libano, è morto per la cosiddetta “Sindrome dei Balcani”.
E’ deceduto a Brindisi il 24 luglio 2007 in seguito a una malattia che si è manifestata dopo il suo ritorno dal Libano, dove l’ufficiale ha partecipato alla fase iniziale dell’operazione Leonte, da settembre a novembre 2006.
Quello di Stefano non è un caso isolato, anche altri militari, che hanno partecipato a varie missioni, sono deceduti o sono attualmente in cura per forme tumorali e problemi alla tiroide.
Tre anni dopo, il 25 aprile 2010, giorno in cui si festeggia San Marco, la Marina Militare ha concesso una Croce di Bronzo al Merito dell’Esercito (decorazione ricevuta dalla vedova signora Anna Corsa).
Falco Accame scrive sul suo blog il 22 ottobre 2011:
“Finalmente, sono passati 4 anni da quando e’ morto il Capitano di Fregata Stefano Cappellaro, nato a Venezia. Della vicenda si occupò, a suo tempo, l’allora Sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Ma sono stati interposti una serie di ostacoli, in realtà inesistenti, al risarcimento. Tra l’altro il Capitano di Fregata Cappellaro, che era stato imbarcato sulla nave S. Marco, aveva svolto un’intensa attività di vigilanza alle infrastrutture militari in tutte le numerose missioni eseguite. Ed in base alle normative vigenti (L. 466/80, L. 308/81, DPR 243/06) avrebbe subito dovuto essere stato riconosciuto come “vittima del dovere” e sarebbero state, dunque, essere conferite ai familiari le compensazioni dovute. Il caso è un triste esempio della scarsa attenzione dedicata dallo Stato a personale che è al suo servizio per difenderlo. Il caso ha finalmente avuto la soluzione dovuta solo perché è giunto all’attenzione della Commissione Senatoriale d’Inchiesta e al suoi interessamento da parte del Maggiore Carlo Calcagni. L’Anavafaf si è interessata del caso anni orsono, ma purtroppo è stata del tutto inascoltata”.
98 commenti
Ciro Scala
Ciao STEFANO R I P CHE IL SIGNORE DEGLI ANGELI TI ACCOMPAGNA IN PARADISO
Luca TIEZZI
🙁 🙁
Salvatore Chiaramida
Ecco come la MM tutela il proprio personale , possa riposare in pace e perdonare gli ex superiori
Ivo D'Angelo
Ciao Stefano, la terra ti sia lieve.
Franco Vetturini
R.I.P.
Peruzzi Alfiero
R.I.P.
Pino Amara
R.I.P.
Giancarlo Leandri
R.I.P. collega e fratello. Condoglianze alla famiglia.
Girolamo Angarano
Riposa in pace. Da lassù tira i piedi agli infamoni. Di cuore
Raffaele Rega
Onorato di averlo avuto come comandate di plotone 1 assalto 10/87 R.I.P
Carlo Calcagni
Sono già passati 10 anni… sebbene sembra ieri… ma non posso dimenticare quante battaglie ho fatto in prima persona per dare giustizia a questo grande Uomo ed ai suoi familiari.
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Carlo Calcagni carissimo e stimatissimo, questo ti rende Onore.
Un abbraccio grande come il mare e grande come il tuo cuore pio e misericordioso.
Salicati Giovanni
condivido
Pasquale Biancospino
RIP
Joseph Duminuco
R.I.P.
Leonardo Pantaleo
R.I.P.
PAX
Lazzari Giampietro
Condaglianze alla famiglia.R.i.p
Marco Ximenes
Pancrazio quale Uniforme? Io che frequento ancora, fortunatamente, gli ambienti della Marina, constato che ormai ognuno indossa quello che vuole (tute da lavoro casual, felpe e quant’altro) senza limiti all’immaginazione, tanto che nel settore vestiario regna la confusione più totale. E chiaro, quindi, che se viene meno l’Uniforme inizia a vacillare il senso di appartenenza. Detto ciò onore al all’Ammiraglio Egidio Alberti per il Suo decalogo che le nuove generazioni dovrebbero applicare alla lettera.