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Augusto Migliorini

di Sergio Cavacece (*)


Ultimamente mentre effettuavo alcune ricerche su internet, mi sono imbattuto sulle vicende riguardanti la vita operativa della Corvetta Cicogna (C15). Non era la prima volta e quando ciò accadeva mi soffermavo spesso su di essa. L’unità della Regia Marina, venne affondata nel corso di un bombardamento americano, mentre era ormeggiata all’interno del porto della mia città (Messina) il 24 luglio del 1943. Questa volta però ho avuto modo di conoscere, e finalmente devo dire, il nome del comandante della piccola e moderna unità della RM. Dopo avere effettuato le dovute ricerche, mi sono reso conto, mio malgrado, di non aver trovato molte notizie riguardanti la vita dell’ufficiale e dell’uomo Augusto Migliorini.
Dopo aver letto la sua storia, che ho trovato molto interessante secondo il mio punto di vista tanto da rimanerne particolarmente colpito, ho deciso di scrivere queste poche righe. Sarà stato l’istinto, la fortuna o chissà quale altro evento a spingermi nell’approfondimento e di conseguenza, nell’apprezzare le vicende di un uomo pieno di risorse e di capacità, qualità che oggi sono difficili da riscontrare. Pertanto mi scuso anticipatamente per la pochezza delle informazioni, ma spero ugualmente di rendere un servizio utile agli appassionati di storia inerente uno spaccato di vita appartenente a un brillante protagonista delle nostre FFAA, le quali furono impegnate, con alterne fortune, sui vari fronti del secondo conflitto mondiale. Decisione, audacia, capacità organizzativa, onestà, amore per la Patria, efficienza e programmazione sono queste alcune delle doti personali che caratterizzarono la vita di Augusto Migliorini, sia da ufficiale della R.M. e successivamente la fine delle ostilità, nelle vesti di politico e dirigente di importanti enti pubblici. Nato a Piombino (Livorno) il 31-3-1911 da Giorgio ed Emma Bracci, il Tenente di Vascello in s.p.e. Augusto Migliorini, nel corso della 2^GM si distinguerà positivamente su tutte le unità sulle quali prestò servizio. Le sue gesta e il suo coraggio gli valsero una Medaglia d’Argento al VM (Sommergibile Nereide), cinque Medaglie di Bronzo al VM, da ufficiale in 2^ e da comandante di sommergibili (Tembien, Nereide, Torelli) e di unità antisommergibile (Corvetta Cicogna affondamento SMG HMS Thunderbolt ex Thesis) e una Croce di Guerra al VM. Dopo l’8 settembre si riunì con la moglie e i quattro figli a Finale Ligure ritenuto un luogo sicuro. Rifiutò di far parte della R.S.I. e successivamente divenne un importante membro della resistenza. Un suo amico comandante che aveva aderito alla RSI, pare gli avesse fornito un lasciapassare che gli consentì di agire indisturbato e prestare la sua opera tra le file della resistenza ligure. Terminata la guerra, un uomo attivo e ricco di risorse fisiche e mentali come Augusto Migliorini, non poteva starsene fermo con le mani in mano e nel 1946 venne eletto sindaco di Finale, incarico che manterrà fino al 1974 con la sola parentesi degli anni che vanno dal 1960 al 1964.
La sua attività di sindaco sarà molto proficua per la rinascita di Finale, duramente provata dalle vicende della guerra. Importanti opere edili segnarono la rinascita economica e urbanistica della ridente cittadina ligure. Tra le tante vogliamo ricordare l’ampliamento di piazza Garibaldi, il potenziamento degli istituti scolastici, la ristrutturazione del viale delle palme adesso intitolato ad egli, la realizzazione del nuovo porticciolo turistico, il nuovo campo di calcio, il non meno importante consolidamento degli arenili e il miglioramento della viabilità. Qualche critica però gli venne mossa nel momento in cui intervenne sulla secolare strada napoleonica. Fu anche presidente dell’Ente porto di Savona per diversi anni e presidente della Società di Navigazione Italiana. Amante delle belle donne, rimase vedovo e si risposò nonostante il parere negativo dei figli. Muore a Finale Ligure in età ancora relativamente giovane se paragonata ai giorni nostri, nel 1983, all’età di 72 anni.

“Augusto Migliorini”
di Pier Paolo Cervone
Edizioni Libreria Cento Fiori

L’uomo, il comandante, il politico nella prima biografia del sindaco di Finale più amato.
Il nome di Augusto Migliorini (1911-1983), le sue imprese militari in Marina tra il 1940 e il 1943, il ruolo avuto nel corso della Resistenza e la sua carica di sindaco di Finale Ligure dal 1946 al 1975, sono circondate da un alone di leggenda. Con il rigore dello storico e la passione del narratore, Pier Paolo Cervone ricostruisce la complessa vicenda umana di un personaggio nato in Toscana (Piombino), che frequenta a Livorno l’Accademia navale e che dopo l’8 settembre si rifugia a Finale Ligure dove si era già trasferita la famiglia (moglie e quattro figli) perché ritenuta più sicura negli ultimi, drammatici, due anni della Seconda guerra mondiale.
È stato il sindaco più amato, non c’è dubbio. Il più votato. Il più abile. Il più spregiudicato. Celebri i blitz con demolizioni notturne di edifici davanti all’Arco di Spagna e in via San Pietro, a Finalmarina, e del Palazzo Bavassano, con la sottostante “truvina” in piazza Garibaldi a Finalborgo.

Questa biografia rompe un lungo silenzio attorno a una figura entrata prepotentemente nella storia di Finale Ligure. L’infanzia, la giovinezza, la carriera militare e poi politica. Non solo quale sindaco della rinascita economica (quindi turistica) e urbanistica di Finale, ma anche quale presidente dell’Ente porto di Savona per ben 24 anni, quindi consigliere, vicepresidente e infine presidente della Società Italia di Navigazione. Non solo il politico, ma anche l’uomo che non ha mai disdegnato le avventure e i flirt con l’altro sesso, il padre di famiglia che alla prematura morte della prima moglie decide di risposarsi. Decisione non condivisa da tutti, specie dai figli.
Dalle documentate e brillanti pagine di Cervone, ricche di episodi e di testimonianze, affiora il quadro esauriente di una vita neppure lunga, ma vissuta con grande intensità. In tutti i sensi. In tutti i campi che hanno visto Augusto Migliorini assoluto protagonista.

Titolo: Augusto Migliorini – L’uomo, il comandante, il politico nella prima biografia del sindaco di Finale più amato.
Autore: Pier Paolo Cervone
Editore: Libreria Cento Fiori
Anno: 2013 
Pagine: 167
Dimensioni: cm 16 x 13
Reperibilità: facile ( http://www.libriliguria.it/art/det.php?art_id=495&cat_id=20 )
Prezzo: 15,00

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4 commenti

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao carissimo Sergio, ho appena pubblicato la tua recensione. Ti confesso che non conoscevo la sua storia, non si finisce mai di apprendere. Grazie.
    Ti prego di condividere la recensione con chi reputi opportuno e con l’autore del libro (che non è tra le mie amicizie facebook e che spero lo diventi).
    Un abbraccio grande come il mare.
    Ezio
    P.s. ho citato le fonti come da te richiesto, ringrazio gli amici di Betasom, e speriamo di aver fatto bene. Manca una foto del Migliorini che gli renda giustizia, così come mancano le date di nascita e di dipartita (quanto precede per ricordarlo nella banca della memoria del blog).

  • Gabriele di natale

    Sono stato per 20 anni vicino di casa di Roberto, figlio di Augusto. Dal padre, oltre ad una notevole somiglianza fisica, ha ereditato anche amore per l’avventura, sprezzo del pericolo e una grande umanità.

  • Pino

    Grande uomo,grande Sindaco e amministratore. Formidabili quegli anni quando a Finale si parlava principalmente tedesco. Indimenticabili le famose notti ferragostane .Conosciuto personalmente come i figli Roberto e Maurizio. Famosi i suoi demolition blitz notturni.
    Non gli perdono:
    Il permesso della costruzione del palazzo Vela un monumento di 10 piani tra Marina e Borgo
    La distruzione dei quattro canti a Borgo. Da bambini ci si giocava a pallone quando pioveva…..
    Oggi sono riconoscente del suo,pur abitandovi, disinteresse per Finalborgo che per anni è stata un’isola felice . Oggi purtroppo il Borgo da ex capitale del Marchesato è diventata un ricettacolo di agenzie immobiliari, di free climbers e downhill bikers . Un’accozzaglia mondiale di “scutizzi “ . Chi è ligure capisce. Il mio Borgo non esiste più.ci capito raramente ,ma fuori dalle mura,a salutare il mio amico Giuse……
    ……l’ultima volta che son stato nel mio Burgu mi è venuto il magone…..
    ps

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