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7.5.1889, Fortunato Cassone

a cura Antonio Cimmino e Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Contrammiraglio, medaglia d’argento al valore militare, medaglia di bronzo al valore milita- re, ufficiale dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro, ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia.
Nato a Livorno il 25 novembre 1828, si arruolò nella Marina granducale di Toscana, venendo nominato nel 1853 primo pilota.

Da quell’anno fino al 1858, quando fu promosso sottotenente di vascello, ebbe imbarchi sull’avviso a ruote Giglio e poi sulle pirocannoniere Veloce – con la quale prese parte alla campagna in Adriatico del 1859 al seguito della squadra sarda – e Ardita, entrata a far parte della Marina sarda nel 1860. In tale anno fu promosso luogotenente di vascello, continuò gli imbarchi su navi a vela e a vapore, partecipando alla guerra del 1860 contro l’Austria, durante la quale ricevette la medaglia d’argento al valore militare per essersi distinto al blocco e all’assedio di Gaeta.
L’avviso a elica Vedetta, qui ripreso a Genova nel luglio del 1886, al comando del quale il capitano di fregata Cassone effettuò la missione in Estremo Oriente.
Alla battaglia di Lissa del 1866 era imbarcato sulla pirofregata corazzata Castelfidardo, venendo insignito per il suo coraggioso comportamento della medaglia di bronzo al valore militare.
bro di cultura premarinara.
Dopo un periodo a bordo, 1933-1934, come capo squadriglia.
Il suo nome é soprattutto legato alla missione (1872-1874) a lui affidata, da capitano di fregata in comando dell’avviso a elica Vedetta, di prendere possesso di un territorio oltremare da adibire a colonia penale, e precisamente l’isola di Banguey, situata a nord del Borneo. L’impresa, da compiere insieme alla corvetta a ruote Governolo, al comando di Enrico Accinni, non fu portata a termine per la sopravvenuta opposizione di Gran Bretagna e Olanda.
Comandante del cacciatorpediniere Folgore, da capitano di vascello ritornò al ministero a Roma a dirigere l’Ufficio Storico; dal 1937 al 1941, a seconda guerra mondiale già in corso, fu destinato alla Commissione suprema di Difesa e quindi, fino all’armistizio dell’8 settembre 1943, all’Alto Comando della Marina (Supermarina). Nel 1942 per i tipi di Mondadori fu pubblicato il suo Battaglie sul mare, un opuscolo a fini propagandistici sui primi scontri navali sostenuti in Mediterraneo dalla Regia Marina.
Rimasto a Roma durante l’occupazione da parte delle forze germaniche, alla liberazione della città riprese servizio, destinato allo stato maggiore.
Capitano di vascello nel 1875, fu comandante della pirofregata corazzata Venezia e della corazzata Duilio. Ebbe quindi vari incarichi ministeriali e fu comandante in 2a dell’Accademia Navale di Livorno nel 1882-1884. Nel 1885, promosso contrammiraglio, fu membro del Consiglio superiore di Marina e giudice del tribunale di guerra e Marina.

Collocato in ausiliaria nel 1888, si spense il 7 maggio 1889.

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