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LE ISOLE DEL SOLE – Guerra, Resistenza e Amori degli Italiani in Dodecaneso

LE ISOLE DEL SOLE
Guerra, Resistenza e Amori degli Italiani in Dodecaneso
segnalato da Andrea Villa
andre.villa@istoreto.it

17-18-19 marzo 2017
 – Inaugurazione venerdì 17 marzo ore 18
Expowall Gallery
Milano, Via Curtatone, 4
Tra aprile e maggio la mostra sarà a Alessandria, Casale Monferrato e Torino.

Paracadutisti tedeschi escono da un idrovolante al largo di Levitha, 18 ottobre 1943. Archivio privato di Tony Rogers

Nella primavera del 1912 un corpo di spedizione italiano, nell’ambito della guerra di Libia, occupò le dodici isole delle Sporadi meridionali, oggi note come arcipelago del Dodecaneso. 
Dopo il 1936 le isole principali vennero militarizzate tramite la costruzione di aeroporti a Rodi e Kos e di una base navale a Leros, diventando così, nel corso del secondo conflitto mondiale, importanti centri strategici nel Mediterraneo orientale.
La caduta del regime fascista e l’armistizio dell’8 settembre 1943 colsero di sorpresa migliaia di italiani. Dopo la caduta in mano tedesca di Rodi e di Kos (isola in cui i nazisti giustiziarono per rappresaglia un centinaio di ufficiali italiani), la guarnigione della base navale di Leros, rinforzata da un contingente di truppe inglesi, resistette per 52 giorni ai bombardamenti aerei nemici. Si tratta dell’episodio di resistenza più lungo nella storia delle nostre forze armate, ai cui protagonisti italiani è stato conferito il numero più alto di onorificenze e medaglie. Eppure questa storia è stata dimenticata.
La mostra intende riportare alla luce queste vicende (ricostruite da Andrea Villa nel volume “Nelle isole del sole. Gli italiani nel Dodecaneso dall’occupazione al rimpatrio (1912-1947)”, Seb.27, Torino 2016) grazie a fotografie trovate con un approfondito lavoro di ricerca storiografica e iconografica in archivi privati e pubblici in Grecia, Inghilterra e Italia. Essendo state scattate da marinai italiani, da soldati inglesi e da paracadutisti tedeschi, queste foto consentono di valorizzare i punti di vista delle persone che presero parte agli eventi accaduti nel Dodecaneso durante gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale.
Gli scatti, di cui elaborazione e restauro digitale sono a cura di Pieranna Scagliotti, testimoniano momenti di vita quotidiana, episodi di guerra e di resistenza, ma anche amori capaci di superare le atrocità del conflitto. I luoghi ritratti oggi sono frequentati da turisti che in gran parte non conoscono le ferite del Novecento, da cui è sorto il desiderio di un’Europa unita e pacificata. (AV)

Un gruppo di militari britannici in fuga da Leros, dopo aver rubato la barca di un pescatore. La foto è stata scattata il 17 novembre 1943, poche ore dopo la resa della guarnigione anglo-italiana. Del gruppo facevano parte il tenente neozelandese R. White del Long Range Desert Group, e il tenente V. Pavlides del Battaglione sacro ellenico. Archivio privato di Tony Rogers.

Flavio Villa e l’amico e commilitone Pierino Piantoni, entrambi in servizio alla postazione antiaerea P.L. 989, in riva al mare nell’estate del 1942. Archivio privato Villa.

Nel 1932 Benito Mussolini, già capo del governo, assunse in prima persona la guida della politica estera, dopo aver già ricoperto il ruolo di ministro degli Esteri tra il 1922 e il 1929, assumendo una linea votata ad una maggiore aggressività. Divenne quindi una priorità per le forze armate la necessità di «vivificare» il dispositivo militare in Egeo in vista di un possibile conflitto «est-ovest». A tal fine l’ammiraglio Giuseppe Sirianni, ministro della guerra, istituì una commissione di esperti con l’incarico di rivedere i piani per la difesa del Dodecaneso. Nel dicembre 1934, dopo che truppe italiane invasero l’Etiopia, il governo inglese inviò la flotta a Alessandria d’Egitto e a Malta, temendo che l’Italia volesse utilizzare le isole egee come caposaldo per controllare le rotte marittime nel Mediterraneo orientale.

16 commenti

  • Domenico Anastasi

    Ho avuto la fortuna di visitare leros l’estate scorsa con nave palinuro prima nave militare italiana ad arrivare sull’isola dopo la guerra, ho avuto modo di vedere le varie fortificazioni e costruzioni italiane ancora presenti tra cui il muro d’ascolto rara costruzione che permetteva di poter sentire in anticipo l arrivo di aerei,di sentire i ricordi di chi allora lavorò con gli italiani,bellissima esperienza.Seavete ancora programmi per l’estate cogliete l’occasione di godere di tramonti fantastici e di un atmosfera che ricorda il film mediterraneo.

  • Francesco Ruggieri

    Grazie fratello EZIO LA STORIA DEI NOSTRI EROI DOVREBBERO INSEGNARLA A SCUOLA I GIOVANI NON CONOSCONO I NOSTRI PADRI QUANTI SACRIFICI ANNO FATTO INAUGURAZIONE ANDRO A MILANO A VEDERLA CIAO FRATELLO

  • Marinaio Leccese

    Grazie a te Ezio e a voi per la quotidiana gradita compagnia e per l’affetto reciproci.

  • Ezio Dosi

    Ciao Ezio caro, ti ringrazio di cuore per il favore che mi hai fatto, te ne sono grato come ti sono riconoscente dell’ amicizia che mi hai dato. Ti auguro con buon proseguimento di vita e di tutto ciò che desideri maggiormente dalla vita. IUn abbraccio. Ezio

  • Palombaro Nero

    Ciao Ezio, come stai? Anche se non ci sentiamo spesso, ti seguo sempre e mi raccolgo tutte le notizie che divulghi. Sei una persona che stimo ed ammiro tantissimo, oltre ad essere un cervellone. Da dove li prendi tutte quelle notizie.

  • Marinai Savonesi

    Ciao Ezio buongiorno… la tua informazione mi onora…. è un periodo di grosso impegno… appena posso ti invio qualcosa!! Alla prossima Luca⭐⚓

  • EZIO VINCIGUERRA

    Ciao Michele a te e a tutti voi che state commentando:
    rivolgetevi per ulteriori informazioni ad Andrea Villa
    andrea.villa@istoreto.it
    mandate una mail e chiedete direttamente perché è in programmazione
    …anzi sarebbe opportuno ospitarli nelle sede anmi

  • Roberto Tento

    Grazie fra’ Ezio Pancrazio Vinciguerra..e’ interessante e non vorrei perderla ..gli impegni sono molti tra cui la famiglia ..vedro’ di cancellare altri impegni..Ciaoooo

  • GIOVANNI RENDA

    Grazie Andrea Villa, il suo libro e bellissimo ed emozionante.ritorno indietro con i racconti di mio padre Angelo dalla cattura alla prigionia.

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