5.1.2006, Luigi Ferraro
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
…“Il duce e il re, il re e il duce, per me sono uomini come me e come voi. Io sono qui per servire l’Italia, che resterebbe la mia patria anche se fosse una repubblica democratica”. Così risponde Luigi Ferraro il giorno del 1942 in cui si presenta a Livorno per cominciare l’addestramento che lo avrebbe fatto divenire un Uomo Gamma. Prima di lui erano arrivati alla spicciolata ufficiali dell’Esercito e della Marina, lui era in uniforme da capo manipolo della Milizia, quindi in camicia nera, e lo avevano sfottuto: “guarda, camerata, che qui siamo nella Regia Marina. La Regia Marina, non la Marina fascista…” e lui li aveva liquidati chiarendo subito che non era lì per servire il capo del governo o quello dello Stato ma la Patria, l’Italia!
Nacque a Quarto dei Mille (Genova) il 3 novembre 1914. Dopo aver conseguito a Tripoli l’abilitazione magistrale nel 1935 ebbe nel 1937 a Roma l’abilitazione ad insegnante di Educazione Fisica nell’Accademia della Farnesina. Volontario dall’inizio del 2° conflitto mondiale ed ammesso alla frequenza del Corso Ufficiali di complemento, nominato Sottotenente, fu assegnato al 20° Reggimento Artiglieria. Passò poi a disposizione della Milizia Artiglieria Marittima (Milmart) dipendente dal Ministero della Marina e nel 1942 ebbe il comando di una batteria costiera antinave. A domanda, frequento la Scuola Sommozzatori di Livorno ed, ottenuto il brevetto, passò al Gruppo “Gamma” del quale divenne poi vicecomandante ed istruttore. Ferraro non era più un ragazzino quando scoppiò la guerra. Era un potente nuotatore per questo motivo gli fu affidato il compito di selezionare gli uomini del Gruppo Gamma, gente come Teseo Tesei e Durand de la Penne, gli antenati del Gruppo Operativo Incursori del Comsubin che ha sede al Varignano, alle porte di La Spezia. Gli uomini rana che sui siluri a lenta corsa ribattezzati “maiali” e sui barchini veloci carichi di esplosivo avrebbero terrorizzato la flotta inglese nel Mediterraneo. Nel marzo 1943 venne inviato in Turchia con l’incarico di compiere azioni di sabotaggio contro mercantili nemici ed, assunta la figura giuridica di impiegato al Consolato italiano di Alessandretta, dal giugno condusse quattro azioni di sabotaggio contro i mercantili nemici, nei porti di Alessandretta e di Mersina. Nel primo porto applicò, la sera del 30 giugno, due bauletti esplosivi alla chiglia del piroscafo greco Orion di 7.000 tsl, carico di minerale di cromo, che affondò il mattino successivo a poche miglia dal porto. Il 9 luglio, operando dal vicino porto di Mersina, ripetè l’operazione sul piroscafo Kaituna di 10.000 tsl, il quale subì ingenti danni e fu portato ad incagliare sulle coste di Cipro per evitarne l’affondamento. Nuovamente a Mersina, Luigi Ferraro ripeté l’azione, la sera del 30 luglio, sul piroscafo britannico Sicilian Prince, che non ebbe a subire conseguenze perché una ispezione alla carena consentì ai sommozzatori britannici di rimuovere i bauletti esplosivi. Migliore sorte ebbe l’azione effettuata il 1° agosto contro la motonave norvegese Fernplant di 7.000 tsl, carica anch’essa di minerale di cromo ed ancorata nel porto di Alessandretta.
La Fernplant affonderà poi nelle acque al largo della Siria. Rientrò in Italia nell’agosto dello stesso anno e l’armistizio dell’8 settembre pose termine alle sue coraggiose missioni. Prestò servizio sotto la R.S.I.. Dopo la guerra tentò di avviare una società per il recupero di navi affondate, ma la fortuna arrivò solo nel 1947, quando Egidio Cressi lo volle come socio nella sua azienda, dove in 15 anni fece quell’esperienza che gli consentì di avviare la Technisub. Posto in congedo nel marzo 1948, curò la divulgazione della tecnica delle immersioni subacquee fra i civili. Nel 1952 organizzò a Genova una propria scuola per sommozzatori civili e svolse corsi per conto del Ministero degli Interni, ai quali parteciparono Carabinieri, Guardie di Finanza e militari del Genio. Orgoglioso del suo passato, era fiero di mostrare le immagini del film “Operazione tuono”, dove Sean Cornery, nei panni di James Bond, impugnava “il Jaguar” uno dei primi fucili subacquei ad aria compressa.
Protagonista di imprese leggendarie e considerato inoltre un genio della tecnica subacquea, per aver progettato nel dopoguerra una maschera, la “Pinocchio”, ed una pinna, la “Rondine”, note per essere state le più innovative ed usate in Italia.
Luigi Ferraro, detto Gigi, “l’uomo che nella storia della marineria d’ogni tempo, ha affondato da solo più naviglio nemico”, ci ha lasciato a 91 anni, nella sua Genova, il 5 gennaio 2006.
Medaglia d’Oro al Valor Militare (in vita) con la seguente motivazione:
Volontario nella specialità “Gamma” nei mezzi di assalto della Marina Militare, portava da solo a compimento quattro successive azioni contro quattro navi nemiche, di tre delle quali si è potuto accertare l’affondamento.
Per le difficilissime condizioni dell’ambiente in cui ha dovuto operare e per la crescente vigilanza avversaria, ha coscientemente affrontato e superato rischi mortali sempre maggiori, dando prova di esemplare noncuranza del pericolo, di chiaroveggente freddezza, d’insuperabile perizia tecnica e di inesausto amor di Patria.
I risultati da lui ottenuti aggiungevano nuove glorie a quelle che già avevano reso famosi nel mondo i mezzi navali d’assalto italiani.
Mediterraneo, 7 luglio – 4 agosto 1943
Altre decorazioni:
▪ Croce di Guerra al Valore Militare (Tripoli, 3 maggio 1941).
31 commenti
EZIO VINCIGUERRA
… dimenticato?
Lucio Cimaroli
Onore a lui
Fabio Cenni
un vero genio !
Gianni Bovolo
Grande AMICO 🙁
Raimondo Restivo
Ezio ti ringrazio di colmare la mia ignoranza pensa nel 1967 corso da sub a Varignano Teseo Tesei 4 mesi e mai nessuno ci ha parlato di Luigi ancora grazie e onore al maestro
Gigi Rossi
Un grande uomo, schivo, schietto, alla mano….più volte ho ammirato la sua intervista sulla storia della X MAS…con modestia e senza spocchia ha raccontato delle cose incredibili…
Marinaio di Lago
ti hanno dimenticato …noi no!
Raffaele Napolitana
Riposa in pace Luigi.
Franco Vetturini
R.I.P.
Palombaro Nero
Ho avuto l’onore di averlo a Como per una conferenza sulla storia dei Mezzi d’assalto. Una mattina bellissima a Garzola nel tavolo ne centrale del Sacrario del sport nautici casa dei Marinai d’Italia erano presenti
LUIGI FERRARO
SERGIO DENTI
NINO BUTTAZZONI
SERGIO DENTI
era il lontano giugno 1996 .
Sentire raccontare fatti d’arme dai protagonisti non ha prezzo.
Anmi Como era lì!
Gli altri….. aspettavano lo sdoganamento
Cogotti Alessandro
condivido
Diego Nolli
NOI NON LO ABBIAMO DIMENTICATO !!!!!
EZIO VINCIGUERRA
Buonasera Diego …si siti cosiddetti istituzionali SI
Diego Nolli
Buonasera Ezio …..Purtroppo…..è maledettamente vero…..
Roberto Tento
Noi marinai non dimentichiamo almeno chi sa chi era Luigi Ferrario..Chi ha combattuto sotto quella bandiera in quel periodo era di sani principi..Rari al giorno d’oggi..Onore Semper..a loro tutti
Marinaio Leccese
che tristezza hai ragione Ezio
Alberto Lanese
R.I.P. R SEMPRE ONORI
Francesco Ortega
se si è onesti, si è onesti sotto tutte le bandiere e con qualunque convinzione politica o partitica. R.I.P.
Francesco Paolo Disegni
Ho letto la breve storia Ezio, … davvero un grande … che r.i.p.
Andrea Passarelli
Grande uomo. Insieme ad Enzo Maiorca, è stato la guida della mia giovinezza, sotto i flutti.
Sebastiano Manno
r,i.p.
Sergio Cesaretti
Un grande in tutti i sensi, conosco benissimo la sua storia…ho avuto l’onore di conoscerlo….
EZIO VINCIGUERRA
Riposa in pace
Graziano Mattana
R.I.P.
Roberto Tento
R.I.P.
Dino LERARIO
-.-R.I.P.-.-AMEN-.-
Damiano Salvatori
R.I.P.
Carlo Carlà
R.I.P.
Simeone Secondo Tozzi
R. I. P.
Aldo Tirrito
c’è una piccola inesattezza nell’articolo……nel 1952 i suoi corsi furono erogati anche al personale facente parte dei neo costituiti nuclei sommozzatori vigili del fuoco. Ancora oggi, le prove di selezione per aspiranti sommozzatori, si basano interamente sul suo suo sillabus operativo, cosi’come la maggior parte del programma dei corsi di formazione.
Ferruccio Maltinti
Grande