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4 novembre 1918 – 4 novembre 2016: nessuno canti vittoria

 
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra




Nessuno canti vittoria.

Si potrà dire che il popolo avrà vinto quando si avrà il piacere di constatare che la democrazia riprenderà il suo cammino nella giusta direzione, quando avremmo sconfitto quella povertà che ancora avanza.

Nessuno gioisca! C’è ancora tanta strada da fare!


sanfrancesco
Così come sento le diffuse lamentele della gente, esasperata dal carovita e dalle “tasse spalmate” sulla povera gente per pagare gli errori globali delle banche (dovrebbero essere proprio le banche a pagare per questa assurda situazione internazionale), mi sono soffermato ad ascoltare i commenti e le dichiarazioni rilasciate dai politici (vincitori e perdenti): non mi sono piaciuti tanto! 
Si ostinano a parlare di “destra”, di “centro” e di “sinistra”, di comunisti e di liberali, come se il benessere potrà mai essere di destra, di centro o di sinistra, come se la fame, la sete, il vestirsi, il vivere decentemente potessero essere condizioni da definirsi di destra, di centro e di sinistra. 
Destra, centro e sinistra sono definizioni ottocentesche che, com’è noto, indicavano parti delle aule parlamentari dove sedevano i gruppi di senatori e di deputati ovvero schieramenti con un certo orientamento politico.

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Oggi, con la fine delle ideologie, non contano più gli schieramenti politici, mi piacerebbe pensare, e mi illudo, che contano gli uomini e il loro operato di meritocrazia. 
Purtroppo, fino adesso, non mi pare che tale operato sia stato negli interessi del popolo sovrano 
(conta solo il potere economico o peggio il denaro, pulito o sporco che sia).

Sono smaliziato abbastanza per comprendere che di fronte ai soldi molti, moltissimi, non guardano in faccia a nessuno, però i tempi cambiano, e i politici, illuminati di niente, se ne sono accorti. 
Sì, i tempi cambiano: fino a ieri i politici entravano nelle nostre case, senza alcun invito, con la prepotenza di certa “Televisione”. Oggi c’è internet, i social network ed altro ancora, e per non soccombere, cioè per “comunicare” ancora tra di noi, ci scambiano idee, pareri e ci emozioniamo. Abbiamo compreso e deciso finalmente (e ne era ora) con chi “condividere” quel po’ del nostro tempo migliore: corrotti, bugiardi, parassiti, volgari, lacchè, santi, poeti, navigatori, qualunquisti, fancazzisti ecc. ecc.

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I vincitori di oggi potrebbero essere i perdenti di domani… ma la gente come noi non canta vittoria ….continua a vigilare in nome del Popolo sovrano, in nome della Democrazia!

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