L’origine della velocità in “Nodi” – Il Solcometro
di Mario Veronesi (*)
Quando il comandante di un veliero voleva conoscere la propria velocità, faceva filare a poppa una sagola, sulla quale erano presenti dei nodi distanziati fra loro. In tal modo mentre il veliero avanzava, la sagola si svolgeva fuoribordo facendo sfilare un nodo dopo l’altro, quindi dopo 30 secondi di clessidra venivano contati quanti nodi erano passati, che così rappresentavano con molta approssimazione la velocità della nave. All’estremità della sagola affondata, era fissata una tavoletta (solcometro a barchetta che gettato in mare da poppa fa svolgere una sagola, graduata con dei nodi a distanza fissa. La parola solcometro trae origine dalla metafora “solcare il mare”, termine che rimanda all’idea della nave che con il suo moto, quasi fosse un aratro, traccia un “solco” sulla superficie del mare), che fungeva da ancora galleggiante.
Nell’immagine un “Solcometro” – foto internet.
(*) per saperne di più sull’autore, digita il suo nome e cognome sul motore di ricerca del blog.-
9 commenti
Roberto Tento
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Nicola Cav Sinigaglia
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Gino Lanzara
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Sergio Platania
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Giovanni Tritto
condivido osserva e impara.
EZIO VINCIGUERRA
Buonasera Mario Veronesi, grazie.
Sandro Saccheri
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Matteo Notarangelo
Una volta si scendeva in sentina per mettere in mare la spada del solcometro detto anche tubo di Pitot.
Floriana Marchetti
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