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La nuova Logistic Support Ship

segnalato da Carmelo Di Natale

1Negli ultimi anni la Marina ha avviato un processo di rinnovamento della flotta con l’obiettivo di ottimizzare le preziose risorse disponibili (sia umane che finanziarie) al fine di fornire un servizio più efficace ed efficiente alla Nazione e alla comunità internazionale.
L’approccio fortemente duale tipico della Forza Armata – impegnata anche in compiti non militari come il supporto delle popolazioni colpite da calamità naturali, la sorveglianza e la tutela dei beni archeologici, il trasporto di materiali umanitari e di prima necessità – sta certamente influenzando non solo l’attuale utilizzo della flotta, ma anche il modo con cui il processo di rinnovamento si sta realizzando. Le nuove costruzioni sono pensate fin dalla fase preliminare del progetto per essere strumenti flessibili, modulari, affidabili, a basso impatto ambientale, facilmente riconfigurabili e potenziabili, secondo il concetto “one fits all”, secondo il quale una stessa classe di unità può portare a termine delle missioni che tradizionalmente spettavano a differenti tipologie di piattaforme.
Oltre ai Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA) trattati nello scorso numero, il piano navale prevede la realizzazione di una nave da supporto logistico (LSS: Logistic Support Ship), che andrà a sostituire le unità della classe Stromboli, in servizio dalla fine degli anni ’70 e prossime al termine della loro vita operativa.

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La nuova nave, lunga circa 165 metri, assicurerà supporto logistico per un periodo considerevole (circa 15 giorni) ad un gruppo navale composto da 4-5 unità maggiori.
La Logistic Support Ship sarà infatti in grado di trasportare carburante, olio lubrificante, munizioni, pezzi di rispetto, cibo e acqua, medicinali e altri materiali per condurre operazioni di rifornimento in mare, assistenza tecnica per attività manutentive di secondo e terzo livello oltre che assistenza medica.
L’impianto propulsivo sarà del tipo CODLAD (Combined Diesel Electric And Diesel Engine), con due motori elettrici da 1,5 MW ciascuno che assicureranno la propulsione fino a 10 nodi. Per velocità superiori i motori termici principali potranno essere utilizzati in parallelo a quelli elettrici, consentendo così all’unità di raggiungere una velocità massima di 20 nodi.

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L’unità sarà dotata di 4 stazioni di rifornimento (2 per ogni lato) in grado di erogare gasolio navale e JP5, oltre che una stazione poppiera per il solo gasolio navale.
Non ci resta dunque che aspettare di salire a bordo, ben consapevoli di aver aggiunto un piccolo tassello al progetto di rinnovamento della nostra flotta.

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