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Motozattera 755


di Sergio Cavacece



Ciao Ezio,

avendo letto il bellissimo articolo sulla MZ 756 (*), volevo dirti se poteva interessarti quello che ho trovato sulla MZ755 che prese parte, anch’essa, alla rotta Messina – sponda Calabra.

sergio cavacece per www.lavocedelmarinaio.comLa MZ 755 è una della tante che operò sullo stretto di Messina per l’evacuazione delle Truppe dell’Asse nell’agosto del 1943. Fu gravemente danneggiata da bomba di aereo a Capo dell’Armi la notte del 14 agosto 1943 ed a seguito dei danneggiamenti subiti, fu fatta incagliare ed abbandonata. Equipaggio: formato da un comandante, normalmente un aspirante guardiamarina e da 12 tra sottufficiali e marinai. Armamento: un cannone da 76/40 antiaereo una mitragliera da 20 mm. Scotti – I.F. od Oerlikon su affusti a libero puntamento.
Poco prima il Generale Hube aveva attraversato lo Stretto con le sue ultime retroguardie, i Tedeschi avevano completato la loro evacuazione fino all’ultimo.
Al contrario di quanto previsto dai piani, alle 6,30 del 17 agosto, fu la 3a Divisione Americana ad entrare per prima a Messina (dalla statale 113), seguita alle 10,30 dal Generale Patton, poco dopo una pattuglia di Commando dei ‘ Currie Force ’ Inglesi entrò in città da sud. Gli Americani trovarono Messina vuota di truppe tedesche. Dopo 38 – 39 giorni di battaglia continua la campagna di Sicilia era terminata. Poco prima il Generale Hube aveva attraversato lo Stretto con le sue ultime retroguardie, i Tedeschi avevano completato la loro evacuazione fino all’ultimo.
Tra il 1° ed il 17 agosto i Tedeschi evacuarono truppe per un totale di 39.951 (inclusi 14.772 feriti), 9.789 veicoli, 51 Tanks, 163 cannoni, 16.791 tonnellate di attrezzature e 1.874 di carburanti e munizioni. Nello stesso tempo gli Italiani, utilizzando tre battelli a vapore, un traghetto per treni e 10 gommoni a motore, ritirarono anche circa 59.000 uomini, 227 veicoli, 41 cannoni e 12 carrelli. Ciò che all’inizio era atteso come un disastro si rivelò un successo sbalorditivo, grazie alla riuscita operazione di traghettamento di uomini e mezzi in Calabria, i Tedeschi poterono rallentare l’avanzata alleata in Italia come accadde infatti a Salerno, Cassino, Anzio ecc L’Operazione Husky vide combattere 60.000 tedeschi dei quali 20.000 morirono o furono fatti prigionieri, gli Italiani persero 130.000 uomini in gran parte catturati dagli Angloamericani i quali contarono 31.000 uomini tra morti e prigionieri.
La Motozattera 755 appartiene a una prima serie di 65 unità, classificate di “uso locale” e contraddistinte dalla sigla “M.Z.” (motozattere) e da un numero progressivo da 701 a 765. La Regia Marina ne ordinò la realizzazione ai diversi cantieri italiani, con delle modifiche che hanno interessato l’apparato motore, e in alcuni casi la struttura di prua, classificandole di “uso locale”.
Lo sgombero dalle spiagge messinesi a quelle antistanti della Calabria, si presentava come un’operazione ad alto rischio visto che gli Alleati, ancorché restii ad avventurarsi nelle acque dello stretto coi loro mezzi navali, godevano d’una quasi incontrastata superiorità aerea in quello, come negli altri settori. Anche questo era un motivo per impiegarvi le motozattere, costituenti per i velivoli attaccanti un bersaglio ridotto. In luglio, la forza di MARIZAT sfiorava le cinquanta unità, ma tolte quelle ai lavori, ne rimanevano disponibili solo una ventina; tutte si portarono a Messina per partecipare a questa novella Dunkerque che, invero, fu per l’Asse un mezzo successo, visto che si riuscì a traghettare in Calabria 102.000 uomini, 9.800 autoveicoli, 140 cannoni, una cinquantina di carri armati e 18.000 tonnellate di materiali. Quando le forze dell’asse evacuarono la Sicilia furono le superstiti motozattere, circa 50 unità, che trasferirono in Calabria circa 62.000 uomini del contingente italiano. A testimonianza di quest’attività, svolta sotto continui attacchi nemici, rimasero sulle rive dello stretto di Messina gli scafi di 13 unità sventrati dalle bombe nemiche o vittime di un incaglio irreparabile. La MZ 755, in quell’occasione fu gravemente danneggiata da bomba di aereo a Capo dell’Armi la notte del 14 agosto 1943 durante lo sgombero di Messina (era una di due MZ di rimpiazzo provenienti da Taranto per sostituire altrettante unità appena perdute nello sgombero), fu portata ad incagliare e semiaffondata, quindi abbandonata.
In precedenza aveva partecipato all’evacuazione di Tobruk e della Cirenaica (novembre 1942), poi a quella di Tripoli (gennaio 1943 andando a Trapani). A inizio giugno 1943 era ai lavori alla Navalmeccanica di Castellammare di Stabia. Equipaggio era formato da un comandante, normalmente un aspirante guardiamarina e da 12 tra sottufficiali e marinai.
Armamento: un cannone da 76/40 antiaereo, una mitragliera da 20 mm. Scotti – I.F. o Oerlikon su affusti a libero puntamento.

MZ 755 (collezioni private e dalla Bunsesarchiv con scatti del Leutnant zur See Horst Grund della Kriegsmarine) www.lavocedelmarinaio.com

Note
La fotografia a testimonianza del periodo bellico vissuto dalla città di Messina e dai suoi cittadini non è di mia proprietà, ma proviene da collezioni private (Bunsesarchiv con scatti del Leutnant zur See Horst Grund della Kriegsmarine).
Un particolare ringraziamento va ad Armando Donato Mozer per la preziosa collaborazione fornita.

(*) https://www.lavocedelmarinaio.com/2012/08/motozzatera-756-eventi-rilevanti-nel-golfo-di-gioja/

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