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22.8.1940, il sommergibile Iride spezzato in due tronconi

di Antonio Cimmino

Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com

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Il regio sommergibile Iride fu la prima unità subacquea modificata per il trasporto dei mezzi di assalto Siluri a Lenta Corsa (SLC – maiali). Con questo sommergibile gli uomini della Decima Flottiglia MAS eseguirono i primi test in mare per il trasporto degli SLC.
Lo scoppio della guerra affrettò la preparazione della prima missione “G.A.I. Alessandria”. La missione prevedeva l’attacco delle navi alla fonda del porto di Alessandria d’Egitto da eseguirsi trasportando quattro SLC innanzi alla prima rete di protezione subacquea della base navale. Il regio sommergibile comandato dal Tenente di vascello Francesco Brunetti doveva eseguire l’ultimo tratto di avvicinamento alla base inglese.
22.8.1940 regio sommergibile Iride i Marinai caduti - www.lavocedelmarinaio.comLa missione, infatti, prevedeva anche l’utilizzo di tre navi di appoggio tra cui la regia torpediniera Calipso.
All’alba del 21 agosto 1940 il sommergibile, salpato da La Spezia il 12 agosto 1940, raggiunse il punto di incontro prestabilito con le navi appoggio, a ridosso delle coste della Cirenaica italiana.
Il 22 agosto, dal ponte della Calipso, furono scaricati i quattro SLC fin là trasportati dalla torpediniera e vennero bloccati sule selle appositamente costruite sul sommergibile Iride. Completata l’operazione, l’Iride si distaccò dalle navi appoggio e si diresse verso il largo, in direzione Alessandria. Il sommergibile si stava portando su un fondale profondo dovendo eseguire delle prove preliminari di funzionamento: discesa 30 metri di profondità e navigazione silenziosa. Ma poco prima dell’immersione l’Iride venne sorpreso da aerosilurante inglese che lo colpì nella zona prodiera con siluro. Spezzato in due tronconi dall’esplosione, il sommergibile affondò rapidamente posandosi sul basso fondale sabbioso. Gli uomini, che si trovavano sulla falsatorre, al momento dell’esplosione (tra cui il comandante e due uomini della Decima) si ritrovarono in acqua e furono salvati dalle navi appoggio. Gli uomini della Decima, utilizzando attrezzatura subacquea di fortuna reperita nella Calipso, si immersero ripetutamente e riuscirono a salvare cinque marinai rinchiusi nel sommergibile affondato e riuscirono anche a recuperare i quattro SLC che furono nuovamente caricati nella Calipso. Il resto dell’equipaggio rimase per sempre nel relitto.

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13 commenti

  • Girolamo Trombetta

    Bravissimo, sono contento per questa iniziativa sulla storia delle nostre unità della seconda guerra mondiale, per caso avete fatto un volume? Prossimamente te ne invierò uno appena fatto sui Caduti di Vicenza e provincia e le unità dove erano imbarcati e le vicissitudini delle unità stesse. Per me è difficile raccogliere le tue ecco perché chiedo se esiste un volume grazie g. Trombetta

  • EZIO VINCIGUERRA

    Grazie presidente Girolamo Trombetta. Non è facile reperire a volte notizie ma con l’aiuto dei marinai di una volta e di quelli che hanno scritto libri cerchiamo di non far cadere nell’oblio le gesta della Marina e dei suoi eroi. Non esiste un vero e proprio volume unico ma l’ufficio storico della marina possiede un campionario di oltre 100 libri per aiutare a comprendere fatti d’armi di guerre senza fine. Un abbraccio

  • Girolamo Trombetta

    Grazie, dall’USMM ho acquistato diversi volumi di tasca mia e ve ne sono altri in sede. Ma volevo ringraziare te e collaboratori per questa bella ed esaustiva informazioni, per me preziose e molto care. Fanno parte della Marina di mio padre e avevo chiesto (non sarebbe male come idea) se vi era una raccolta. To invierò in omaggio un volume appena sarà pronto. Un abbraccio

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