2.8.2008, Gino Birindelli
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
Quest’articolo è dedicato, a otto anni della sua dipartita, a colui che verrà ricordato dagli equipaggi per aver difeso, in ogni occasione, il personale della Marina Militare. Racconteremo ai posteri di quando, nel 1970, in qualità di Comandante in Capo della Squadra, in occasione della visita a bordo di Nave Garibaldi dei parlamentari dell’allora Commissione Difesa, dopo averli ricevuti con i dovuti onori li suddividesti per le varie navi (alla fonda nel porto di Cagliari) impartendo l’ordine ai Comandanti di tenerli prevalentemente nei locali macchine e caldaie.
Oggi carissimo Ammiraglio di una volta e signore dei mari, a così breve distanza dalla tua ultima missione, le “pagine ufficiali” si sono già dimenticate di te…forse da toscanaccio come eri dicevi le verità in faccia e non eri gradito. Non hanno avuto mai il coraggio di dedicarti una nave (ai tuoi amici tutti lo hanno fatto) ma solo una misera targhetta in un luogo nascosto ai più…
Del resto Qualcuno disse: “Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua” (Matteo 13,54-58).
Questi “…signori” dopo quattro ore di navigazione con mare forza 2/3 furono riportati su nave Garibaldi per la conferenza stampa di rito. All’arrivo dell’Ammiraglio Birindelli si inalberarono tutti per il trattamento ricevuto. L’Ammiraglio, di rimando, rispose: “queste sono le migliori condizioni in cui voi Parlamentari fate vivere i Militari in particolare i Marinai.” Da quel momento ci furono una serie di adeguamenti economici e, soprattutto, il riconoscimento di un lavoro particolare a cui bisognava e bisogna riconoscere un trattamento diverso dai pubblici dipendenti (…intelligenti pauca!).
GINO BIRINDELLI
Nasce a Pescia (Pistoia) il 19 gennaio 1911. Nel 1925, appena quattordicenne, lascia il Collegio degli Scolopi di Firenze ed entra nella Regia Accademia Navale di Livorno, da cui esce con il grado di Guardiamarina del Corpo di Stato Maggiore nel 1930. Inizia così una lunga e brillante carriera che lo porta ad essere imbarcato su varie unità di superficie e sommergibili della Regia Marina, tra cui si ricordano l’incrociatore “Ancona”, la corazzata “Andrea Doria”, i cacciatorpedinieri “Quintino Sella”, “Confienza”, “Monzambano” e “Giovanni Nicotera” e i sommergibili “Santarosa”, “Naiade”, “Foca” e “Domenico Millelire”. Promosso Sottotenente di Vascello nel 1931 e Tenente di Vascello nel 1935 assunse successivamente, nel 1939, il comando dei sommergibili “Dessié” prima e “Rubino” poi. L’intensa attività conseguente ai propri impegni marinari non gli impedisce di dedicarsi comunque allo studio: nel 1937, infatti, si laurea in Ingegneria Civile presso l’Università di Pisa. Nel settembre 1939 viene destinato a La Spezia alla Squadriglia MAS per iniziare l’addestramento sui mezzi d’assalto insieme ad altri famosi personaggi quali Teseo Tesei, Elios Toschi e Luigi Durand de la Penne, tanto per citarne alcuni. Inizia così a manifestarsi quella tempra eccezionale di uomo e combattente che lo ha contraddistinto per l’intero arco della sua vita fino a fargli assumere i contorni dell’eroe. L’intensa attività portata avanti alla Bocca del Serchio, luogo deputato a tale tipo di operazioni, gli causa anche problemi fisici: l’ossiggeno dei respiratori gli brucia infatti un polmone nel corso degli allenamenti, ragion per cui viene ricoverato nell’ospedale di Massa, da dove peraltro scappa per rientrare subito a Bocca del Serchio, riuscendo a convincere il Comandante, Ajmone di Savoia, a mantenerlo in servizio. Prende parte attivamente alla prima spedizione dei Mezzi d’Assalto contro la base inglese di Alessandria (Operazione G.A.B1) nella quale viene decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare “sul campo” per il comportamento dimostrato a bordo del sommergibile “Iride” sottoposto ad attacco aereo nel Golfo di Bomba.
Nell’occasione si tuffava per cinque volte consecutive per portare in salvo un marinaio di leva dell’equipaggio del sommergibile intrappolato nel battello in fase di affondamento. Rientrato in Patria prende parte alla prima e alla seconda spedizione dei Mezzi d’Assalto contro la base inglese di Gibilterra (Operazioni B.G. 1 e B.G. 2); nel corso della seconda spedizione, a causa dell’avaria al proprio mezzo, è costretto ad affondarlo, venendo successivamente catturato e fatto prigioniero dagli inglesi. Per questa azione viene decorato Medaglia d’Oro al Valor Militare. Nei venti mesi successivi rimane prigioniero negli ospedali inglesi ed americani finché, alla fine del 1943, dopo l’armistizio, il Governo Italiano di Badoglio lo fa rimpatriare.
Nel 1944 viene promosso Capitano di Fregata ed assume l’incarico di Sottocapo di Stato Maggiore dell’Ispettorato Generale MAS, partecipando alla Guerra di Liberazione con mezzi di superficie lungo le coste albanesi ed jugoslave. Le proprie condizioni di salute, però, lo costringono nuovamente ad un lungo ricovero in ospedale. Al termine delle ostilità assume il Comando del Battaglione San Marco e, successivamente, gli viene assegnato l’incarico di Comandante in Seconda della corazzata “Italia”, durante il periodo di internamento ai Laghi Amari in Egitto. Successivamente viene assegnato al Centro Subacquei, gruppo composto per la massima parte da sommozzatori già facenti parte dei mezzi d’assalto, con l’incarico di procedere allo sminamento dell’Alto Adriatico. Proseguendo in carriera frequenta l’Istituto di Guerra Marittima e successivamente assume il Comando prima della 3^ Squadriglia Corvette poi della 3^ Squadriglia Torpediniere. Promosso Capitano di Vascello nel 1952 assume incarichi prestigiosi, tra i quali si ricordano il Comando del Centro Subacquei ed Incursori del Varignano a La Spezia ed il Comando dell’incrociatore Raimondo Montecuccoli con il quale, dal settembre 1956 al marzo 1957, effettua una crociera di circumnavigazione del globo che lo porta a toccare 34 porti di quattro continenti. Viene promosso Contrammiraglio nel 1959, nel cui grado viene prima destinato presso il Centro Alti Studi Militari, assumendo poi nel tempo gli incarichi di Capo di Stato Maggiore Aggiunto del Comando della Squadra Navale e di rappresentante del Comando delle Forze Alleate del Mediterraneo presso il Comando delle Forze Aeree Terrestri del Sud Europa, venendo infine destinato presso lo Stato Maggiore della Difesa. Nel 1962 viene promosso Ammiraglio di Divisione, nel cui grado comanda la 1^ Divisione Navale, nel 1966, promosso Ammiraglio di Squadra, viene chiamato a ricoprire i prestigiosi incarichi di Direttore Generale del Personale della Marina, di Comandante in Capo della Squadra Navale ed infine di Comandante Navale Alleato del Sud Europa, prima a Malta e poi a Napoli. Viene eletto Deputato al Parlamento nella VI Legislatura, dal 1972 al 1976, ed il 15 dicembre 1973 si congeda dalla Marina, circondato dall’affetto e dall’ammirazione di tanta gente, ma soprattutto di coloro, in Marina, per i quali si è sempre battuto. Gli vengono attribuiti riconoscimenti prestigiosi tra i quali, recentemente, l’intitolazione alla sua persona di un padiglione al Museo di Eden Camp, in Inghilterra, ove è posto un esemplare di “Siluro a lenta corsa”, quel maiale con il quale aveva tanto combattuto e tanto si era distinto proprio contro gli inglesi nella Seconda Guerra Mondiale. E’ Morto al policlinico militare del Celio, a Roma, il 2 agosto 2008. I funerali si sono svolti, presso la caserma Grazioli Lante, il 5 agosto 2008.
ONORIFICENZE
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al “Merito della Repubblica Italiana”;
Medaglia d’Oro al Valor Militare;
Medaglia d’Argento al Valor Militare;
Croce al merito di Guerra;
Campagna di Guerra 1940-44 e 1945;
Medaglia Commemorativa per i volontari della seconda guerra mondiale;
Nastrino di Guerra 1940/43 con numero uno stelletta;
Nastrino di Guerra 1943/45 con numero due stellette;
Ufficiale dell’Ordine della “Corona d’Italia”;
Medaglia Mauriziana al “Merito di dieci lustri di carriera militare”;
Medaglia d’Oro per “Lunga Navigazione nella Marina Militare” (20 anni);
Croce d’Oro con stelletta per “Anzianità di servizio” (40 anni);
Commandeur dell’Ordine di Dannebrog conferitagli da S.M. il Re di Danimarca;
Distintivo per il personale dei Reparti d’Assalto;
Distintivo d’Onore per il personale già destinato presso COMSUBIN;
Distintivo d’onore di ferito in Guerra.
IL SUO TESTAMENTO SPIRITUALE
Prima e più che da un volo in altri cieli. L’immortalità dell’anima è costituita dalla risonanza che, a somiglianza delle onde create dalla pietra gettata nell’acqua ferma del lago, “l’elevato sentire” genera e che, a differenza di quelle, dura sempre. A me che fui il primo diretto comandante di quel pugno di uomini, e che presi parte alle tante discussioni, non risulta difficile indicarne i punti salienti:
– Lo scopo della vita è creare, fare, dare. L’azione è gioia dello spirito.
– Non chiedere mai alcunché ad alcuno se non a te stesso. Chiedi al tuo Dio solo e sempre la forza di “non chiedere”, ma ringrazialo continuamente per ciò che sei stato capace di fare.
– La forza più grande dell’uomo è la volontà, quella che permette di “strappare le stelle dal cielo”, di porre “il cielo come solo limite alle proprie capacità ed aspirazioni”, quella che spinge l’handicappato a cimentarsi nell’agone sportivo, a rendersi autosufficiente con il lavoro.
– Assisiti senza fine chi si impegna con perseverante sacrificio all’elevazione materiale e spirituale propria ed altrui. Ogni atto di solidarietà che proponi sia, prima di tutto ed in buona misura, a tuo carico.
– Una più grande Famiglia donataci da Dio. Questa è la patria e ad essa – come tale – si devono dedizione e devozione assolute.
– La Civiltà è il rispetto si se stessi, degli altri, delle altrui opinioni. La Cultura ha lo scopo precipuo di incrementare il grado di Civiltà degli individui.
– La Libertà e la Pace sono – solo e sempre – il prodotto dell’impegno duro, indefesso, doloroso degli uomini di buona volontà. La costruzione umana su cui si poggia la Pace ha, come chiave di volta, la Giustizia; quella su cui poggia la Libertà ha il Coraggio.
– Il coraggio vero, quello che conta, è il Coraggio Morale. Esso deriva dall’onestà, dal senso del dovere, dall’impegno con se stesso a tutelare i diritti umani di tutti.
– La forza dell’Amore è immensa ed immensamente benefica se ogni suo atto è ispirato e strettamente legato al rispetto della Legge degli uomini onde esso non degeneri in mollezza o, addirittura, in acquiescenza alla sua violazione. Tutto ciò che, nell’empito di Amore, viene dato a qualcuno in termini di tolleranza o perdono è, infatti, sottratto surrettiziamente e definitivamente alla cogenza della norma su cui si basa l’ordinata convivenza della società civile.
– “In medio stat virtus” è saggia norma di vita ma la realizzazione della “medianità virtuosa” si deve ottenere solo e sempre attraverso la pratica del precetto si-si/no-no, del confronto con l’opposto, della competizione, mai con il compromesso. La competizione leale consente infatti di evitare lo scontro crudele; impedisce che la Pace degradi nel nirvana.
Solo là dove ogni atto è ispirato a vivo senso di responsabilità ci può essere ordine e democrazia.
Ma quando sarà dedicata una nave a Gino Birindelli?
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
Mi sono sempre chiesto e chiedo anche a Voi che leggete: perché a Gino Birindelli non è stata mai dedicata una nave della flotta della nostra Marina Militare?
Chissà se risponderete e, soprattutto, se risponderanno i responsabili dello Stato Maggiore Marina a questo quesito…
A molti di noi marinai piacerebbe leggere il nome “Birindelli” sul fianco della nave, Lui è fra i Marinai leggendari che non può e non deve essere sottaciuto per le sue eroiche imprese, per l’intensa attività svolta, per la volontà, per la dedizione e l’attaccamento alla Patria (anche dopo la sua collocazione a riposo) e non per ultimo per la ricostruzione della Marina stessa dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Molti altri eroi Marinai (pluridecorati e non) sono stati onorati con la titolazione della nave per esempio Luigi Rizzo con una fregata rimasta storica per essere stata la prima ad imbarcare un nucleo elicotteri e quindi dando la nascita all’aviazione di marina e gli stessi Durand de la Penne, Mimbelli, Martellotta, Rossetti e Paolucci hanno avuto titolato unità navali che riportano rispettivamente i loro nomi. Nave Birindelli perché no?
A proposito di Gino Birindelli
di Claudio53 e Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
…riceviamo e pubblichiamo. Se avete cose da aggiungere noi, per adesso, siamo qui.
Nulla da dire sull’Ufficiale di Marina e sull’Eroe ma dobbiamo evidenziare che sicuramente era un uomo con un carattere difficile, toscanaccio ed irruento, sulla cui carriera finale – nonostante i meriti di Guerra – ha influito il caso sollevato dal governo maltese quando lo dichiarò “persona non gradita” a seguito della sua nomina a COMNAVSOUTH (il Comando fu successivamente spostato da Malta a Napoli).
Se si tiene conto che erano gli anni 70 periodo delle stragi, del terrorismo ovvero anni drammatici, appare evidente che all’epoca il personaggio fosse scomodo, non tanto per i militari quanto per i politici (anche del suo stesso partito, il M.S.I., che lasciò dopo circa due anni dopo aver ricoperto la carica di Presidente). Peraltro la sua appartenenza alla P2 (da lui stesso confermata) complicò notevolmente le cose.
Per quanto riguarda l’episodio del febbraio 1970 con cui denunciò lo stato di malessere della Marina ritengo utile, senza togliere nulla alla sua meritoria azione, ricordare che gli aumenti furono opera “diplomatica” dell’Ammiraglio Spigai, Capo di Stato Maggiore della Marina, a cui le esternazioni di Birindelli furono sicuramente utili. Visto che ho citato Spigai evidenzio anche che fu lui ad iniziare a parlare e scrivere della necessità di una legge navale, poi continuò Rosselli Lorenzini ma fu l’abilità dall’Ammiraglio Gino De Giorgi a dare i risultati sperati con la pubblicazione anche del famoso “Libro Bianco”.
Comunque i tempi sono cambiati e forse dare il suo nome ad una futura nave non sarebbe cosa impossibile.
Distinti saluti
Claudio53
Buongiorno Claudio53, grazie per questa sua disamina come dire pacata e allo stesso tempo molto esaustiva.
Col suo consenso la pubblicherei a forma di articolo per spronare tutti i Marinai a quell’unità, tanto evocata quanto vituperata, che può sensibilizzare gli attuali vertici della Marina, in particolare dell’ammiraglio De Giorgi figlio prima e dell’attuale Capo di Stato Maggiore della Marina Valter Girardelli, in vista di quelle prospettive e orientamenti di massima della nostra amata Forza Armata. Se buon sangue non mente (ma è un banale modo di dire) l’attuale Capo di adesso e speriamo il prossimo (profondo conoscitore dei meandri dai tempi di Ulisse) possono raddrizzare la rotta lievemente sotto l’allineamento.
Concordo con Lei che i tempi erano altri (’70 e 80) e qualche volta il politico di turno nazionale è stato anche lungimirante.
Nelle “scelte” che per noi Marinai e Militi sono tradotti in “ordini” (giuste o sbagliate dei politici e anche degli alti consiglieri al comando) siamo esecutori e parzialmente responsabili mentre i mandanti risponderanno alla loro coscienza (Dio) e anche ai posteri (Cesare).
Per questo reitero e ribadisco quell’unità (oggi forse più allargata…).
“Soli si perde”
Questa è la storia di quattro persone chiamate Ognuno, Qualcuno, Chiunque e Nessuno (proprio come le FF.AA.).
C’era un importante lavoro da fare e OGNUNO era sicuro che QUALCUNO l’avrebbe fatto!
CHIUNQUE avrebbe potuto farlo ma NESSUNO lo fece.
Qualcuno si arrabbiò perché era compito di OGNUNO.
OGNUNO pensò che CHIUNQUE poteva farlo.
Andò a finire che OGNUNO incolpò QUALCUNO quando NESSUNO fece ciò che CHIUNQUE avrebbe potuto fare.
Ergo, il tiro al piccione agli ammiragli, alle carriere, ai 2 marò, ai combattenti visibili ed invisibili, ecc. ecc. che hanno eseguito ma non sono mai stati giustiziati (colpevoli o innocenti) da qualcuno preposto alla giustizia ma dai media, da noi …non proprio come la Sua divina storia che fu invece lapidato dai cattivi “Consigliori” che non erano neanche al Potere.
LA FORZA E’ NEL GRUPPO (che non è un opuscolo di testo del compianto ammiraglio Mario Lucidi o edito per gli istituti di formazione) E UN POPOLO CHE NON ARROSSISCE ALLA VERGOGNA E’ DESTINATO A SOCCOMBERE.
Mi perdoni se inconsapevolmente lo abbia turbato ma è il mio modus vivendi.
P.s. Non mi risulta che ci sia stata una “Norimberga italiana” e neanche processi che abbiano stabilito almeno la verità processuale in chi, consapevolmente o inconsapevolmente, ha sbagliato dal 9 settembre 1943 ad oggi (eccezion fatta per Bettino Craxi).
Sono certo che comprenderà lo sfogo di questo suo subalterno che ancora oggi si ostina a credere in Patria e Onore e che è convinto che bisognerebbe invece Giurare, con le medesime modalità, per l’Europa prima (ma non c’è ancora un esercito europeo) e forse, ancor prima e di più per la NATO … a tutti coloro che decidono di intraprendere questa navigazione.
Un abbraccio grande come il mare e il cuore dei Marinai dentro…
Ezio
Buongiorno sig. Ezio, puoi pubblicare tutto quello che vuoi nella forma da te ritenuta più utile. Non vorrei passare per estremo difensore della categoria degli Ammiragli ma icoloro che hanno caratteri difficili o le mele marce (o le pecore nere) si trovano a tutti i livelli.
La stragrande maggioranza dei marinai è sempre stata corretta e disciplinata, senza che questo vuol dire subire passivamente.
Claudio53
75 commenti
Guglielmo Massaretto
Un vero Comandante rispetta e onora anche l’ultimo dei suoi Marinai. Grande Comandante Birindelli.
Francesco Ortega
esempio di fierezza e di altruismo altri tempi altri uomini !
Vincenzo Damino
Tantissime le lettere che il Consubin mi inviava,a firma dell’ammiraglio Gino Birindelli,, gli auguri di natale e capodanno,ricordandomi di appartenere al raggruppamento subacquei ed incursori ” Teseo Tesei ” del quale facevo parte come ” Complemento di guerra ” Difficile non ricordare questo onore ricevuto da una figura immensa della Marina militare!!!
EZIO VINCIGUERRA
Buongiorno Vincenzo Damino e grazie per questa sua testimonianza … forse la differenza tra la marina di ieri e quella di oggi sta proprio su quanto da Lei appena commentato
Vincenzo Musso
VOGLIAMO UNA NAVE CON IL NOME “AMM. MED ORO AL VM GINO BIRINDELLI.
Vittorio Falcone
La meritocrazia non è di questi ultimi governi la verità ha sempre fatto male ww Birindelli
Vincent Leva
QUANDO ERO IN MARINO C ERA UN AMMIRAGLIO COMANDANTE DEL SUD EUROPA COL NOME DI BIRINDELLI GLI H FATTO DA TRADUTTORE A MALTA NEGLI ANNI 7O
Vincent Leva
DURANTE UNA RIVISTA MARITTIMA INTERNAZIONALE
Antonio Esposito
Grande eroe della nostra Marina
Peccato che non è stato molto aiutato durante la crisi di Malta e in alcune circostanze in Italia sia dai politici che dai nostri capi
Antonio Esposito
Quando l ammiraglio Birindelli passo’ nelle file del Movimento Sociale Italiano. Il partito alle elezioni porto’ in parlamento 57 deputati mai successo Grazie alla presenza del grande ammiraglio
Salvatore Cagliari
Bene, una via porta il suo nome.
Ma vorrei leggerlo sulle fiancate di poppa di una unità della nostra Marina.
Giuseppe Esposito
…finché campo, sempre onore a lui….
Domenico Cicco
Facciamo una petizione per avere “Nave Birindelli”.
Vincenzo Musso
Sono pienamente d’Accordo.
EZIO VINCIGUERRA
forse si vergognano, o forse è troppo scomodo, poco sinistroide ma come i toscanacci (Montanelli in testa) quel che pensa dice e fa oggi qualche altro toscano dice e fa l’opposto 🙂
Filippo Bassanelli
Grazie Ezio Pancrazio Vinciguerra di queste stupende immagini che hai posto.
Nico Verni'
condivido
Pierpaolo Pellegrini
condivido
Fabio Longo
Ezio Pancrazio Vinciguerra una vergogna infinita
Domenico Durante
condivido
Gizzo Augusto
ricordo Birindelli…e, l’ho anche votato.
Lorenzo Longo
Uno di noi……..ciao Ezio
EZIO VINCIGUERRA
Grazie Lorenzo Longo un abbraccio a te e agli amici di Zimella dal cuore grande come il nostro mare.
Nicolò Marasciulo
grande AMMIRAGLIO
Roberto Lugato
Onori
Salvatore Lepre
Ne ho solo sentito parlare, peccato che non ero ancora in marina nel 1970….
Franco Scardino
Ricordo bene quella giornata del 1970, ero imbarcato sulla MOC 1202 di base ad Augusta. Il Comandante radunò tutto l’equipaggio in assemblea straordinaria per informarci di quanto era accaduto. Dopo qualche mese fui trasferito a bordo della Nave Duilio, con il grado di Sgt. il mio stipendio da Lire 98.000 ebbe un aumento a Lire 143.000 al mese
Antonio Bonesi
Unico,non esisteranno più nella storia della Marina Militare, ONORI a questo grande Signore dei mari
Lavinio Saltini
grande signore e grande ammiraglio Gino oltrechè un grande eroe….
Gizzo Augusto
mi sa che era già andato via dalla Marina, perchè, ricordo di averlo votato come deputato …alle elezioni politiche
Vincenzo Damino
Grazie a lei,sig ,Vinciguerra,tutto dipende con quale spirito si affronta l’argomento.I tempi cambiano,anche le persone.Gli errori vengono fatti in ogni epoca e rimane inutile giudicare il fatto o non fatto.Accontentiamoci di avere una bella marina e i nostri eroi che ci ricordano le loro gesta.Sono tanti che hanno perso la vita per darci la libertà e su questo credo siamo tutti d’accordo.I mei distinti saluti!!!
Corrado Pomato
era lui! comandate Navsouth dal 1970 al 1973
Gizzo Augusto
a quei tempoi era già ..Onorevole
Gizzo Augusto
ho visto, si è congedato nel 73.
EZIO VINCIGUERRA
🙂 oggi invece li fanno direttamente ministri tecnici
Dario Bilotti
Probabilmente ancora oggi rappresenta un personaggio scomodo. Prispettaprobabilmente
Dario Bilotti
Scusate. Probabilmente la scelta
Dario Bilotti
Che fece aderendo al MSI giudicandolo il partito più serio lo ha reso un personaggio deprecabile. La coerenza non è mai stata una dote in Italia. Scusate il casino fatto nella scrittura
EZIO VINCIGUERRA
Buongiorno Dario Bilotti non ti preoccupare … sempre meno del casino fatto da chi invece è diventato un ministro tecnico 🙂
Giuseppe Rizzi
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Nicola Andreozzi
un grande della Marina Militare
Sandro Saccheri
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Ettore Guercia
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Raffaele Napolitana
Non ho avuto l’onore di conoscerlo. Ho sentito e letto tutto quello che ha fatto x rivoluzionare in meglio la nostra MARINA e tutti coloro che la servono. Vecchi lupi di mare e lupacchiotti/e sappiate che l’Ammiraglio BIRINDELLI è stato il solo a capire e combattere x una nuova ed efficacissima MARINA. Grazie Ammiraglio anche se non è stata intitolata una Nave a Suo nome Ella è rimasto e rimarrà nei cuori di migliaia e migliaia di Marinai e Italiani R.I.P.
Giuseppe Esposito
….la più bella dedica non è quella di una nave o di una caserma, bensì il ricordo che ha lasciato e che conserviamo tutti coloro che, direttamente o indirettamente, abbiamo avutoil piacere di conoscerlo..
Giovanni Bettocchi
Un Eroe, un grande uomo e un ancor più grande Ufficiale, lo ricordo con tanto affetto ed infinita ammirazione! Orgoglioso di aver servito sotto i suoi ordini, anche se per poco tempo!!
EZIO VINCIGUERRA
…sarebbe stato secondo voi un buon Ministro Tecnico eletto dagli elettori?
Antonio Esposito
Penso che qualunque cosa avesse fatto l, avrebbe fatta nel migliore dei modi. Io con i miei colleghi abbiamo vissuto dal vivo le sue battaglie
Enzo Paparone
icordo con nostalgia i tempi passati in marina
MARIO MARTINELLI
DA UN LATO TUTTO CIO’ MI RIEMPIE D’ ORGOGLIO, MA, D’ALTRO CANTO, MI FA VENIRE UN MOTO DI RABBIA, DOVENDO CONSTATARE CHE, PURTROPPO, NELL’ ITALIA DI OGGI, DI UOMINI DI COSI’ GRANDE CAPACITA’, CORAGGIO E TALENTO, CE NE SONO ASSAI POCHI .
Lilly Arezzo della Targia
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Giuseppe Sciuto
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Giorgio Sornicola
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Giovanni Causarano
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Francesco Paolo Disegni
Un grande Ammiraglio, Gino Birindelli, ero troppo giovane per poterlo conoscere … ma ricordiamolo … con orgoglio … r.i.p.
Francesco Montanariello
Mi ricordo molto bene, io ero sull’Impavido. Il tutto glie lo fecero pagare, come vi chiedete? Semplice, lo mandarono a Malta al Comando Alleato per evitare che diventasse il Capo di Stato Maggiore M.M.. Avevano paura di lui. Un altro particolare che ricordo bene: Lui a Malta indossava il berretto bianco anche d’inverno come da protocollo dalla Marina USA, bene, noi dal quel periodo, togliemmo il berretto invernale rimanendo sempre il bianco. Insomma fummo americanizzati. Non stupetivi, l’Italia ha sempre copiate le cose americane, ma mai quelle buone. Riposa in Pace Grande Ammiraglio e mi sento onorato aver fatto il suo piantone fisso in navigazione escluso durante il 1°g.di a.-
Francesco Paolo Disegni
Grande Ammiraglio, che Dio lo abbia in Gloria e possa r.i.p.
Sabatino D'Angelo
Ciao Ezio Birindelli fu il primo mio superiore come direttore generale Maripers
Claudio Ferrari
L’ho conosciuto alla scuola comando di Augusta ,ad una manovra Nato,finita poi a Malta.R.I.P Ammiraglio.
Michele Di Liberto
R.I.P.
Lilly Arezzo della Targia
era amico della famiglia di mia mamma
Leonardo Longo
Grande Ammiraglio!!!
Purtroppo coinvolto nella FALLIMENTARE tresca di “Democrazia Nazionale”, allora PAGATA da buona parte della Fu’ Democrazia Cristiana per tentare di sabotare il Movimento Sociale Italiano di Almirante: TENTATIVO ANDATO A VUOTO!. …
Luigi Buonocore
Questa foto fatta da me
Sebastiano Terracciano
altra pasta……
Egidio Aberti
Bella rievocazione storica di un GRANDE MARINAIO, bravo Ezio. R.I.P.
Giuseppe Esposito
3 agosto 1913, consegna bandiera di combattimento al regio incrociatore Amalfi …CONTINUA SU:
https://www.lavocedelmarinaio.com/2016/08/3-agosto-1913-consegna-bandiera-di-combattimento-al-regio-incrociatore-amalfi%E2%80%A8/
Peppe Filardi
Onore e R.I.P.
Giovanni Bettocchi
Lo credo anch’io, Lui era un uomo dedito al suo e nostro mondo, il mare! Non avrebbe mai accettato di sporcarsi in un ambiente politico come quello odierno, era un uomo con dei principi e degli ideali, oggi sarebbe risultato anacronistico!!
Mauro Novelli
Ringrazio.
Raffaele Napolitana
Certissimsmente , ma, la Sua poltrona da Ministro sarebbe durata pochissimo tempo. Non x colpa Sua o della Sua coalizione , ma , x colpa dei troppi MAGNA MAGNA.
Franco Abbatemaggio
Il mio Comandante sul Montecuccoli durante il “Giro del Mondo”
Francesco Abbatemaggio (capo di prima classe scelto)
Ero il suo “ripeti ordini” durante il posto di manovra e durante l’avvicinamento all’ormeggio nel porto di Gibilterra (giro del mondo) vidi gli occhi che gli brillavano, immaginai perchè…….
Francesco Illiano
non ricordo l’anno, l’ammiraglio (CINCNAV) birindelli stavafacendo seggiovia per trasbordare su di un un’altra nave, ma mentre questo avveniva, si spezzò un cavo e l’ammiraglio cadde in mare, fu recuperato rifreddolito ma sano e salvo. noi pensavamo che la seggiovia era terminata, invece no, l’ammiraglio birindelli asciugatosi e indossata un’altra uniforma da navigazione, ordinò al comamndante di rendere operativa una nuova passata in cui egli stesso sarebbe stato il trasbordato. un uomo eccezionale con alti valori morali, militari e civili
Alinghi Alion
Il grosso deGli attuali ammiragli sono scatole vuote… sono pochi coloro che possono essere definiti tali…. dirigenti senza saper dirigere….. povera marina… in molti dovrebbero prendere esempio da un vero Ammiraglio… onore a Lei , Ammiraglio Birindelli.. a Lei che ha dato lustro alla Marina e ai suoi uomini
Sergio Fraenza
mi associo in todo a quallo che ha scritto alinghi alion.