14 commenti

  • Luigi Giovannelli

    Bellissimo intervento storico….anche se’ tutto parte da molto piu lontano…per marem per terra.

  • Roby Kovaciov

    Operazione condotta da un certo Alberto Da Zara,che magari ai piu non dice nulla…

  • Claudio53

    Purtroppo il disegno fatto con enfasi e solo per propaganda anti-austriaca porta a confondere ciò che è in esso rappresentato con il successivo Reggimento Marina poi San Marco.
    Non si tratta della storia dei Fanti di Mare ma di Marinai che erano sbarcati a Pelagosa.
    Il Regno d’Italia aveva ereditato l’arcipelago di Pelagosa con la caduta nel 1861 dal Regno delle Due Sicilie ma l’annessione al Regno d’Italia fu solamente formale poiché il Regno Sabaudo non installò su di esse neanche un caposaldo italiano.
    Con un’azione unilaterale gli austriaci presero possesso nel 1873 delle isole dell’arcipelago costruendo uno dei più importanti fari dell’Adriaco ed impiantando una propria presenza stabile sulla maggiore delle isole la “Grande Pelagosa”. L’occupazione fu praticamente tollerata dal Regno Sabaudo che non andò più in là di sterili proteste diplomatiche.
    Cominciata la Grande Guerra la Marina tra le prime azioni previde anche l’occupazione di Pelagosa per stabilirvi sopra un posto di vedetta e di segnalazione ed una base avanzata per sommergibili per contrastare i movimenti del nemico presente nelle basi di Cattaro e di Sebenico.
    L’arcipelago fu occupato dalla Regia Marina l’11 luglio 1915 e presidiato da un nucleo di 80 tra Sottufficiali/Marinai e tre Ufficiali tra cui il Comandate l’allora Sottotenente di Vascello Alberto Da Zara.
    Gli austriaci cercarono di riprendere la Grande Pelagosa il successivo 30 luglio, con un’azione condotta da due Incrociatori leggeri e sei cacciatorpediniere. L’isola fu bombardata e sbarcarono su di essa alcuni marinai asburgici che furono costretti a tornare a bordo delle loro navi dalla forte reazione dell’avamposto italiano che nell’evento ebbe solo due feriti.
    Il 5 agosto 1915 veniva colpito ed affondato dal lancio di siluro austriaco il regio sommergibile Nereide che si trovava alla fonda nell’isola. Morì tutto l’equipaggio composto da 19 militari ed un operario civile. I loro nomi sono incisi su una lapide ricordo posizionata su una facciata della palazzina denominata “5 dita” all’interno del Comando Brigata Marina San Marco.
    Benché il presidio italiano venne tolto dall’isola il 18 agosto, sia per le difficoltà di comunicazioni che problematiche di rifornimento viveri, di fatto né italiani né austriaci ristabilirono una loro presenza continuativa su Pelagosa.

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