Le allegre signorine, Filippo e l’ammiraglio Virgilio Spigai
di Pietro Berti
…riceviamo e con immenso piacere pubblichiamo questo ameno racconto che, qualora ce ne fosse ancora di bisogno, sintetizza il cuore immenso di un Marinaio di una volta!
Egregio sig. Vinciguerra,
in allegato Le invio due foto appena fatte una con la maglia della Marina che porto molto spesso e ben volentieri ed una fatta or ora con il berretto da sottufficiale del 1970 che conservo gelosamente.
Inoltre Le allego un paio di foto scattate in settembre 2015 a Taranto.
(Non sono iscritto a Facebook perché avendo molte attività pubbliche (cantante e chitarrista, poeta dialettale, siti youtube, fotoreporter giornalistico ecc.ecc.) ho avuto troppe condivisioni ed anche alcuni episodi invadenti per la privacy.
Sono stato in Marina, a Maridist Roma caserma Grazioli-Lante, dove ho avuto tanti episodi particolarmente a me cari e qualcuno anche singolare. Le racconto…
Sotto l’alloggio dei sottufficiali le finestre, che davano sulla viuzza lato sinistro del portone di entrata, in inverno alcune allegre signorine venivano ad appartarsi in macchina.
Un sottufficiale infermiere, che condivideva con me la camera, aveva uno scheletro in osso tutto ricomposto e tenuto assieme da filo in nylon tipo canna da pesca. Lo aveva appeso al muro con un gancio e lo usava per fargli calzare il camice bianco di servizio in infermeria. Tutte le sere, al rientro della franchigia (la nostra libera uscita), metteva il grembiulino a “Filippo”, così lo chiamava.
Una notte di gennaio, particolarmente fredda ed anche un pò nebbiosa, c’era un viavai continuo di auto che si fermavano sotto la finestra, in cerca delle allegre signorine…
Non riuscivamo più a riposare in pace!
Allora il collega infermiere ebbe un’idea brillante. Legò Filippo ad una corda attraverso il gancio che aveva sul cranio e, aperta la finestra lo fece calare lentamente lungo il muro. Appena Filippo fu all’altezza dei finestrini della Fiat 500, fu fatto oscillare oscillare, come una marionetta.
Filippo però urtò contro il finestrino dell’utilitaria, giusto 5 secondi per realizzare cosa succedeva all’interno…
Giuro che in vita mia non ho più visto la “Cinquina” sgommare come una Ferrari.
Coitus interruptus e, da quella sera, pax perpetua su quella piccola viuzza che ospitava i garage dell’autoreparto. E noi a sbellicarci per le risate…
Di quel periodo ricordo l’ammiraglio Virgilio SPIGAI, eroe della battaglia di Lero e poi Capo di Stato Maggiore Marina, dal 1968 al 21 ottobre 1970, al quale fui presentato da un capitano di corvetta suo anch’egli reduce di Lero. Con loro ci scambiammo gli auguri di Natale e Pasqua sino al 1974. Credo abbia avuto problemi di salute ed infatti nel 1976 mi giunse notizia che era deceduto a Roma.
Gran brava e nobile persona l’ammiraglio Spigai, un marinaio che ha reso grande e gloriosa la nostra Marina e la nostra nazione.
Pietro Berti
9 commenti
Filippo
Tempi diversi e più allegri….
Giuseppe Di Lorenzo
Ho un piacevole ricordo dell’Ammiraglio Spigai, ho anche alcune foto che mi ritraggono con<lui datate 1970
Luigi Leopardi
Wow, storie di altri tempi.
Agostino Sabatino
Sembrava l’entrata del castello aragonese di Brindisi ma credo che sia quello di Taranto
Luigi Leopardi
Infatti, a prima vista, credevo che fosse Brindisi
Michele Dammicco
condivido
Egidio Alberti
Altri tempi, foto molto significativa
Marco Montanari
condivido
Spigai adaldo
Sono spigai Adaldo di chiavari
Virgilio spigai era mio parente