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Il Segnalatore – Una carrellata di vita nel mondo delle radiocomunicazioni nella Marina Militare

di Alberto Mattei 

La categoria dei Segnalatori nella Marina MilitareIl servizio di collegamento tra i posti di segnalazione a bordo e a terra è affidato ai Segnalatori. Essi imparano ad impiegare tutti i sistemi di trasmissione, da quelli telegrafici e per telescrivente a quelli ottici, e diventano maestri nell’arte di trasmettere segnali con il pittoresco linguaggio delle bandiere. Si addestrano anche all’uso di apparecchi R.T. di piccola potenza. Ai segnalatori è affidato anche il compito di tenere aggiornati i documenti nautici necessari alla navigazione. Imparano a leggere le carte nautiche ed a tracciare le rotte. Inoltre hanno il compito di effettuare osservazioni metereologiche sia a bordo che negli osservatori costieri.

Chi meglio di me poteva scrivere  quest’articolo. Dopo il testo scritto dal collega Passarino sui (cugini) Radiotelegrafisti sul numero 182 del Bollettino dei Marinai, adesso parleremo della categoria del “Segnalatore”.

Alberto-Mattei-per-www.lavocedelmarinaio.com_La vecchia categoria è rappresentata da due banderuole (in alto sopra riportate) ed è stata messa in disuso dalla Marina con l’utilizzo della nuova categoria “specialisti in telecomunicazioni”, già utilizzata dai Radaristi. Questa ha accorpato, dunque, le categorie dei Radaristi, Radiotelegrafisti, Segnalatori e Telecomunicatori. E’ in vigore ancora tutt’ora.
Ma come dico sempre “chi nasce segnalatore, muore segnalatore” e io sono uno che le bandierine non se l’è mai scucite dalla divisa.
La categoria del Segnalatore, è nata nel 1931 dall’accorpamento delle più vecchie categorie dei Semaforisti e dei Timonieri. Queste due categorie erano a quel tempo addette alle comunicazioni radio semaforiche, sia a bordo delle navi che dalle stazioni costiere a terra.
I corsi per Segnalatore iniziarono presso la Scuola C.R.E.M. di Pola (Istria italiana) ed erano suddivisi in:
– corso O (ordinario), dalla durata di 12 mesi;
– corso I.G.P. (Istruzione Generale e Professionale) riservato ai sottocapi che dovevano divenire sottufficiali della durata di 12 mesi;
– corso P (perfezionamento) riservato ai Secondi Capi che dovevano avanzare nel ruolo dei Marescialli di III classe, della durata di 7 mesi.

Dopo il Secondo Conflitto Mondiale, e con l’avvento della Repubblica, la vecchia dizione monarchica C.R.E.M. fu cambiata in C.E.M.M. (Corpi Equipaggi Militari Marittimi) e dislocata presso la sede di Taranto.
I corsi di Segnalatore nel 1949 furono spostati nella neo Scuola CEMM di La Maddalena e successivamente ritornarono a Taranto definitivamente nel  1952.
Iniziarono così a formarsi corsi di Segnalatori, pronti ad essere imbarcati sulle unità navali della Marina Militare Italiana.
Il corso ordinario da Segnalatore prevedeva: la ricetrasmissione morse con sistemi a lampi di luce, le comunicazioni a banderuole e con segnali a bandiere, procedure di trasmissioni, la radio telefonia, l’uso delle telescriventi, lo studio della nautica e meteorologia, lo studio ed applicazione dei libri di segnali tattici oltre ai vari studi di ordinamento militare.
I corsisti erano in tanti e ciò rendeva sino ai primi anni  ‘70 i corsi da Segnalatore particolarmente numerosi.
Con l’abolizione del Gruppo Scuole C.E.M.M. agli inizi degli anni ‘80 e con la nuova denominazione in Scuole Sottufficiali della M.M., i corsi Segnalatori si sono ridotti, sino a scomparire del tutto nel 1988 quando la categoria Segnalatore, insieme ai Radiotelegrafisti, fu dismessa e passata nell’elenco delle categorie ad esaurimento. Nacque così il “Telecomunicatore”.
Dopo più di due decenni, nel 2014 è stata ripristinata la categoria del Segnalatore e del Radiotelegrafista, mentre la categoria del Telecomunicatore è passata nell’elenco delle categorie ad esaurimento.
Quando il 9 settembre del 1980 varcai per la prima volta la porta principale delle scuole C.E.M.M. (di lì a poco sarebbero cambiati in Scuole Sottufficiali della M.M.), sapevo già cosa volevo fare! Appena diciassettenne, con alle spalle saltuari lavori estivi e l’abbandono del secondo anno della Scuola Statale d’Arte (mi diplomerò Maestro d’Arte negli anni successivi) e con l’hobby della radio, il mio obiettivo era diventare un esperto radiotelegrafista. La mia famiglia, sia da parte di mio padre che di mia madre, erano tutti marittimi; inoltre il nonno materno era stato un Marinaio sommergibilista in tempo di guerra, mio nonno paterno lo era stato ma nelle chiatte in Grecia, il fratello sulla torpediniera Danaide. Mio padre era stato imbarcato sulla torpediniera Aretusa come nocchiere. Insomma, la Marina scorreva nel sangue. Inoltre da piccolo frequentavo un mio compagno di scuola elementare il cui padre era un ex Maresciallo Radiotelegrafista della Regia Marina e poi Marina Militare. Quando ci ritrovavamo a casa sua mi insegnava il codice morse e l’uso del tasto telegrafico, e ci raccontava storie di guerre e battaglie navali! Un mondo che mi ha sempre affascinato.
Tutto ciò mi ha portato a credere in quello che poi ho fatto e cioè arruolarmi in Marina.

Allievi Segnalatori in aula di insegnamento
I primi tre giorni di accasermamento sono stati esclusivamente dedicati ai test ed infine al colloquio con lo psicologo che avrebbe designato la mia permanenza in quella categoria. Mi ricordo che quando ebbi il colloquio con lo specialista insistevo nel sottolineare che mi piaceva e conoscevo bene il mondo delle radio e delle radiocomunicazioni e preferibilmente chiedevo di poter fare il radiotelegrafista. Quando invece mi disse che ad un orecchio avevo dei problemi di udito e che non potevo fare l’RT, ma che mi avrebbe accontentato lo stesso facendomi fare il “SEGNALATORE”, una categoria che con il mondo delle telecomunicazioni era a parità dell’RT, mi crollò il mondo addosso, ma malgrado ciò mi accontentai lo stesso! Adesso dopo tantissimi anni, ringrazio quell’uomo nell’avermi assegnato a questa fantastica categoria.
Così iniziai il corso (V6) denominato “80/A corso Segnalatori”. La sezione era formata da 16 allievi provenienti da tutta Italia: siciliani, campani, pugliesi e laziali, prettamente dal centro-sud. Il corso è durato 9 mesi dove alle materie culturali si alternavano materie professionali come ricezione e trasmissione morse a lampi di luce, trasmissione con telescrivente, procedure ottiche e radiotelefoniche, libro dei segnali, uso delle bandiere segnaletiche, conoscenza di tutti i sistemi di comunicazione, e poi nautica e meteorologia. Dopo nove mesi di intensi studi (si studiava ogni giorno, sia di mattina che di pomeriggio, con lo studio obbligatorio e si usciva in franchigia solo il sabato e la domenica e, se si andava bene a scuola, anche il mercoledì pomeriggio), arrivò il fatidico giorno degli esami e la prima destinazione. Tutti noi speravamo in qualche nave che girasse per il mondo! Mi ricordo l’ammasso delle persone di fronte la Direzione studi, in bacheca dove era esposto l’elenco di tutti noi con a fianco la destinazione.

“… Allievo segnalatore Mattei, matricola 80VA0456T Nave ARDITO …” questa fu la mia prima destinazione a La Spezia.

Il cacciatorpediniere ARDITO, una bellissima nave dove le “signorine di bordo” (nomignolo affibbiato ai Segnalatori) regnavano nel loro mondo, la Plancia Comando. Lì iniziò la mia avventura come “Segnalatore”, lì iniziai a mettere in pratica tutto ciò che avevo imparato alle scuole.

Segnalatori comunicano con le bandiere
E’ stato un susseguirsi di emozioni, soddisfazioni professionali, nuove conoscenze di apparati, approfondimenti, imparai l’uso delle banderuole (anche se non erano più in vigore). Conobbi nuovi amici, Ufficiali, Sottufficiali, Marinai e soprattutto i Capi segnalatori che si sono avvicendati. Era difficile vedere il “Capo Segnali” in porto, in genere lo si incontrava la mattina in plancia per visionare il lavoro che si stava facendo, poche direttive al sottordine e poi scompariva. Invece in navigazione era sempre presente, al fianco del Comandante, era sempre lì con il suo binocolo, a dare consigli sulle manovre tattiche, insieme ad un’altra figura importante, il Nostromo.
Il nostro mondo era variegato, a turno si lavorava in ASC (Accettazione, Smistamento e Controllo dei messaggi), in sala nautica come segretario di rotta, al tavolo della tattica come operatore radio oppure in stazione segnali ad operare con le bandiere o a trasmettere e ricevere con il Panerai Q300, l’unica nostra arma a disposizione! Tutti dovevano saper fare un po’ di tutto.
Altre destinazioni sopraggiunsero, Nave Vespucci, Nave Grosso, Nave Visintini.
Il corso I.G.P. (Istruzione Generale Professionale) con il grado di 2° Capo, con i nostri frà, ci riunì nuovamente alle Scuole Sottufficiali, questa volta assieme al corso B. La sezione “Segnali” si era riformata nuovamente in un unico gruppo A e B (circa 25 persone). Il corso durò 9 mesi dove abbiamo approfondito un po’ tutte le materie studiate al corso VO e specialmente nozioni di procedure tattiche. Inoltre abbiamo studiato tutto ciò che interessava il mondo degli archivi e cifra, oltre a quello della gestione del carico. Insomma, da quel corso si usciva “Capi Segnalatori” pronti per svolgere il compito che tutti noi c’eravamo prefissati. Nave Danaide è stata la mia prima nave da Capo Segnali.
Un breve periodo di riposo a terra presso il Centro Telecomunicazioni di Augusta e poi nuovamente imbarcato, Nave Driade e a seguire al Comsquacorv Uno (Comando della Prima Squadriglia Corvette) con doppio incarico, sottufficiale addetto all’addestramento TLC di Comflotcorv. Esperienza veramente indimenticabile, soprattutto quando i giovani TLC venivano a ricevere a lampi di luce, in sala didattica, o quando si venivano ad esplicitare le manovre tattiche dopo una “navcomex (Naval Communication Exercise)” a bandiere o in fonia.
Ultima tappa di carriera professionale, questa volta con il grado di Capo di 1^ classe, è stato il corso P.
Altra esperienza formativa è stata quella presso il Marisicilia (prima a Messina e poi ad Augusta) e,  con il grado apicale, quella presso il Comando in Capo della Squadra Navale a Roma. Ultimo incarico operativo è stato quello presso il Comando delle Forze di Pattugliamento Costiero ufficio Addestramento.
Adesso, presso l’Arsenale della Marina Militare di Augusta, termino il mio lungo exscursus di carriera, soddisfacente e appagante.

Segnalatori a bordo di Nave Etna
A pochi mesi dal pensionamento, riguardando indietro negli anni, non cambierei nemmeno una virgola. Farei tutto quello che ho fatto senza rimpianti. Ho avuto tanto e devo ringraziare tantissime persone, ma in primis quell’uomo che quel giorno di 36 anni fa, scriveva in quel pezzo di carta “SEGNALATORE”.

112 commenti

  • fernando topino

    Non posso che apprezzare quanto scritto da M.llo Mattei con cui ho avuto il piacere di lavorare per ca 2 anni a Bordo di Nave Danaide.

    Poi la mia carriera e proseguita in modo diverso, ma ogni volta che entro in plancia faccio un balzo indietro nel tempo di oltre 25 anni … ed è sempre un bridivo ……ma di gioia!!

  • Bruno PALMA

    Conobbi Alberto alle Scuole Sottufficiali, io mi arruolai il 4 settembre 1980 ma con la categoria RT, poi dopo i primi 3 mesi cambiai categoria e passai segnalatore e ci rincontrammo a bordo del Cacciatorpediniere Ardito dove e’ iniziata la nostra carriera e la nostra bellissima avventura; poi lui sbarco’ andando sull’Amerigo Vespucci…. ci siamo ritrovati al corso IGP e poi al corso P e ‘l’ultima volta che vidi Alberto e’ stato nel 2010/2011.
    Quanti anni sono passati e quanti ricordi mi porto dietro…. ricordi bellissimi di mare e di terra, di bandiere issate sulle sagole e qualche volta anche di sagole al vento……… Sono felice di questa categoria che mi ha insegnato molto!!!
    Ciao Alberto, un grosso abbraccio dal tuo FRA PALMA Bruno

  • Francesco Corallo

    tutti possiamo sbagliare! Ma l’errore di accorpare le due categorie per formare un TELECOMUNICATORE che non sia nè carne e nè pesce, è stato l’errore madonnale! Per fortuna se ne sono accorti, non è mai troppo tardi! Da nostalgico RT ringrazio di cuore a colui che ha ripristinato il tutto.

  • Alfredo Pezzuti

    Questa storia mi appartiene quasi tutta poichè il mio arruolamento è stato precedente agli anni 80 e cioè, corso Segnalatori 1963/64.Ho letto tutto l’articolo e mi sono rivisto in pieno rivivendo quei momenti.Grazie

  • Calogero Iacolino

    Complimenti Alberto non sapevo avessi doti giornalistiche. Io sono uno di quei Tlc che accogliesti ai tempi di comsquacorv. Ciao Alberto grande professionista!!

  • Armando Cesaretti

    Grazie per questa magnifica storia vissuta , combacia perfettamente nei miei ricordi di segnalatore ( qualche anno prima corso 67 ) rivivendo le tue stesse emozioni date dalla categoria, in più avendo la fortuna ( e l’abilità come il mio amico Giorgio Castellano qualche anno prima )di diventare campione Nato di ricezione nel 1972 (gara svolta in Germania a Flensburg ) entrambi provenienti da Nave Indomito

  • Paolo Sfriso

    Caro Armando Cesaretti, x cortesia, ci potresti raccontare in dettaglio di come veniva svolta la gara di ricezione NATO ?

  • Pittin Arturo

    Presente. Sergente segnalatore 49MN0343. Taranto, Chiavari, Capuccini La Spezia, Nucleo SMOC Santa Rosa, Ibis, Urania, Impetuoso, Carabiniere.

  • Armando Cesaretti

    Con piacere!!…. venivamo selezionati tramite le prove annuali 2 Segnalatori 2 R.T e 2 S.T.G.F sbarcati e in temporaneo imbarco a Maricentele Taranto dove per circa due mesi tutti i giorni eravamo allenati (ricordo con piacere Capo Lo Russo bravissimo allenatore e uomo con tanta pazienza …) ognuno per la sua categoria, io come Segnalatore facevo allenamento a lampi di luce ad una velocità di 12 paris gruppi di cinque elementi con numeri e segni speciali fino ad raggiungere 500 caratteri fino allenamento il migliore andava alle gare l’altro rimaneva riserva fino all’ultimo giorno. Le gare si svolgevano ogni anno in una nazione diversa( io ho partecipato in Germania e l’anno dopo in Inghilterra a londra ) venivano fatte cinque giorni di gara da sceglierne le tre migliori( la mia performance è stata di un errore e mezzo per gara) noi Italiani siamo quasi sempre risultati i migliori!!!!! Sempre nella stessa competizione veniva messa in palio anche la coppa Relay questa gara veniva fatta tramite un messaggio trasmesso con il panerai portatile dal’ R.T ricevuto dal Segnalatore poi dato al S.T.G.F che lo batteva con la telescrivente. Vinceva la coppa chi consegnava il messaggio con meno tempo e ovviamente con meno errori … ho avuto il piacere di essere nel primo team che ha portato la coppa relay in Italia ( vinta a Londra nel 1973) comunque i l’avversari più temibili erano gli Olandesi al cospetto dei Norvegesi, Britannici, Tedeschi, Americani ecc. ecc. Era un evento tanto sentito che dopo la vittoria pubblicata sul Notiziario della Marina venivamo presentati al Capo di stato Maggiore della Marina e al capo di stato Maggiore della Difesa!!! Grazie per avermi fatto ricordare i vecchi tempi… anche perchè tra l’allenamento e la partecipazione per noi erano tre mesi di grande pacchia!!!

  • Armando Cesaretti

    mi ricordo che ero in divisa bianca la coppa Nato 1972 Germania in divisa nera la coppa relay a Londra 1973

  • EZIO VINCIGUERRA

    Grazie Alberto Mattei per questa testimonianza d’amore per la categoria e non solo, sottolineata dalle oltre 180 condivisioni e dai commenti che stanno giungendo sul sito.
    Anche se non tutti hanno voglia di leggere fino in fondo mi fa piacere portare a conoscenza, e dare “voce”, quelle storie che possono commuovere e far comprendere da che parte stare, senza se e senza ma. Noi abbiamo fatto il nostro dovere, fino in fondo…

  • Alberto Mattei

    Grazie per i complimenti ricevuti.
    Curando un giornale mensile sulle radiocomunicazioni del’A.R.M.I. (Associazione Radioamatori Marinai Italiani) (http://www.assoradiomarinai.it) ho voluto dedicare tre numeri del nostro giornale, sulle categorie specialistice in telecomunicazioni nella M.M.I. (il Radiotelegrafista, il Segnalatore e il Telecomunicatore). Ho voluto inserire oltre alla storia del “segnalatore”, l’exscursus di vita personale, che è, di fatto quella vissuta dai tanti segnalatori che hanno prestato il loro servizio nella Marina.
    Ringrazio tutti coloro che hanno voluto lasciare un commento in questo magnifico blog, curato dal caro amico Ezio.
    Un abbraccio al mio caro frà Bruno Palma, amico di tante avventure sull’Ardito.

  • EZIO VINCIGUERRA

    🙂 commosso per i complimenti, per quello che hai insegnato a quest’unico furiere tlc, per quello che fai col tuo blog e anche per i ragazzi e fratelli di nave Danaide. Siamo stati un bell’equipaggio e pochi sanno che in quell’anno d’imbarco a cui mi riferisco le soddisfazioni sono state tantissime e, non per ultimo, essere stata la nave con il miglior quoziente e team radio-segnali ecc. ecc. ma questa è un altra storia che racconteremo vero Alberto?
    Un abbraccio a te grande come il nostro mare e goditi il meritato riposo del guerriero.
    A proposito, dimenticavo: Agere non loqui… 🙂

  • Alberto Mattei

    Grazie Ezio, per aver dato visibilità al mio scritto nelle pagine del tuo blog! Ma penso che è lo stesso sentimento che provano tutti coloro che nel bene e nel male, sono stati “Marinai” (io aggiungo anche “Segnalatore”. Marinaio (Segnalatore) una volta, Marinaio (Segnalatore) per sempre!

  • Salvatore Lepre

    anche la mia storia è molto simile, volevo fare l’ETE, invece mi diedero RT, non rimpiango nulla, le TLC sono un mondo affascinante.

  • Salvatore Pilloni

    quando arrivavamo all’isola dei cavoli il c/te ci chiamava in plancia ,io al radar e tu al timone per passare all’interno dell’isola; Eravamo quelli degli stretti…

  • Sebastiano Parisi

    Sono stato 36 in servizio, volevo fare il NP, mi assegnarono Rd (75/A), iniziammo il corso in 36, finimmo in 8, ho fatto il radarista solo per 1 anno sul Vittorio Veneto 76/77, alla viglia della crociera in Nord Europa (che fu poi annullata) venni sbarcato e mandato presso il C.N.R. A fare il corso da Programmatore Elettronico, da quel momento ho dovuto dimenticare la categoria RD, e mi fu assegnata la specializzazione EAD, e poi il corso IGP di nuovo da RD (capirete le difficoltà), del corso RD/75A eravamo rimasti in 3 io, un Elicotterista edun unico Radarista vero e proprio, nel 1982 cambio, d’autorità, categoria EAD!!! Tutto questo per dire “come posso fare a sentirmi appartenente a quella categoria specifica”???

  • Carmine Malgeri

    Eccellente, solo una precisazione: le signorine di bordo sono sempre stati gli RT!!!

  • Carmine Malgeri

    Negativo!! Scusami ti spiego anche il perché! Avevamo diritto dopo aver fatto la notte di una libera uscita di qualche ora chiamata “ora di aria” se non sbaglio ! Il tutto era autorizzato dalle norme in vigore!!

  • Salvatore Lepre

    io sapevo che erano gli RT. e mio padre, che era RT anche lui, corso 40/41, mi diceva la stessa cosa.

  • Mario Privitera

    …Segnalatori…1970….ecco….” Speed…One…Six “…sull’aletta di dritta del VISINTINI……e in secondo piano…DECRISTOFARO…e…TODARO..

  • RENATO FOGAZZI

    SEGNALATORE CORSO SCUOLA STELMILIT CHIAVARI CORSO ACCELERATO TRE MESI POI IMBARCATO SU SGOMBRO E STORIONE DRAGAMINE MARINAIO DI LEVA DAL 1968 AL 1970

  • Paolo Sfriso

    Caro Armando Cesaretti, grazie per la dettagliata spiegazione e complimenti per l’ambito riconoscimento !

  • ALBERTO Mattei

    Grazie per avermi fatto ricordare quel periodo, il migliore ed appagante periodo professionale che ho avuto! Il team segnali di IAOC è stato il migliore in quell’anno! Magari potessimo ritrovare il FOM con cui assegnavano il premio!!! Sempre: Agere non loqui! 🙂

  • EZIO VINCIGUERRA

    Carissimo Alberto Mattei bisognerebbe interessare qualcuno destinato a Palazzo Marina e ricercare, presso l’emeroteca, con tanta pazienza spulciando tutti i F.O.M. di quell’indimenticabile anno.

  • Marinaio di Lago

    BZ… CI SEI RIUSCITO A FARMI VENIRE LE LACRIME AGLI OCCHI PER LA COMMOZIONE. BUONA VITA ALBERTO..

  • Salvatore Pluchino

    Caro Alberto, ho letto attentamentamente il tuo escursus, chiaramente scritto col cuore, una splendida carriera che ti ha visto protagonista di tanti successi. Sicuranente la Marina perde uno degli ultimi ” capi segnali puri” ma e’ giusto cosi’ , un grandissimo in culo alla balena e goditi la meritata pensione. Augurissimi Capo Segnali, fiero di aver avuto al braccio le tue stesse bandiere, un sentito BZ….. con affetto Salvo Pluchino

  • Carmine Avitabile

    Grazie capo segnalatore corso 80/A ho letto tutto il tuo racconto vitae molto eloquente, solo i segnalatori possono capirti…avrei voluto almeno una volta come sottolinea ….per la mia età. ..e non per le bravura professionali conserva con cura le tue bandierine sui gradi ti abbraccio CARMINE AVITABILE 68VO393T

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