23 febbraio 1942, nave Orseolo miglia percorse 19.509
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
Questo articolo è dedicato a Raimondo Barrera che ha solcato tutti i mari della terra…
Il 25 gennaio 1942, in pieno conflitto mondiale, i marinai invisibili del mercantile Pietro Orseolo doppiano Capo Horn. Molti bastimenti seguono questa rotta per trasportare materiale irreperibile nella vecchia Europa in guerra, transitando per l’oceano Pacifico conteso dalle flotte nipponiche e statunitensi.
Per l’Orseolo (ma anche per gli altri bastimenti) l’impresa non è facile, è grande, ma è anche vero che gli oceani lo sono ancora di più, ma il coraggio e anche l’estremo sacrificio dei marinai imbarcati lo sono ancora di più.
Niente radar, nebbia fittissima, e freddo, tanto freddo da far alternare ogni venti minuti le stremate vedette.
Il tenente di vascello Mario Zustovich sa da vecchio lupo di mare che l’impresa, questa impresta, non è facile, non gli resta consapevolmente di trasmettere al suo equipaggio quella forza latente nell’orgoglio di ognuno di Loro. Bisogna circumnavigare, risalendo lentamente l’Atlantico, destinazione Bordeaux (23 febbraio 1942 – miglia percorse 19.509) dove viene accolto da una improvvisata banda, dalle solite autorità riparate dal tepore di una tettoia, dall’affetto di marinai italiani e tedeschi che fanno sentire tutto quel calore patito dall’equipaggio del mercantile Orseolo durante la missione.
In seguito la rotta viene seguita anche da altre navi ma quella dell’Orseolo era di vitale importanza perché il suo carico conteneva 77 tonnellate di stagno da consegnare all’industria bellica italiana, indispensabile per le saldature dei condotti elettrici delle navi, e anche 1988 tonnellate di gomma destinate all’ora alleato tedesco.
Ma le guerre non si vincono requisendo l’oro al proprio popolo e nemmeno imponendo di confiscare i 20.000 banconi da bar esistenti in Italia per recuperare il recuperabile, le guerre si vincono non facendole.
12 commenti
Raimondo Barrera
Grazie per la dedica mi inorgoglisce anche se non merito questa grande menzione, non è paragonabile il sacrificio e il rischio dell’equipaggio dell’Orseolo al mio navigare per il mondo.
Mario Leschio
Ho prestato servizio M.M. fine anni/60
Antonio Raspa
La foto ritrae la Orseolo ormeggiata a Bordeaux, lungo la Garonna poche centinaia di metri a sud delle chiuse d’ingresso ai bacini di Betasom…
Fabio arongiu
C’è qualcuno del VI 52?
EZIO VINCIGUERRA
Grazie Raimondo Barrera
Francesco Ortega
non fare il modesto Raimondo vero erano altri tempi ma la lunga militanza sui mari e sempre valida
EZIO VINCIGUERRA
concordo con lo stimatissimo Francesco Ortega Falcone carissimo Raimondo Barrera fra marinai ci si conosce a fondo e io ringrazio Dio per avere conosciuto te e gli altri amici e fratelli di questo meraviglioso gruppo perché mi sento come se fossi in quadrato 🙂
Roberto Tento
Sei modesto fra’Raimondo Barrera…Onore al merito..Ciaoooo
Raimondo Barrera
il mio primo imbarco su questa nave che somiglia molto all’Orseolo….https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/…/381715…
EZIO VINCIGUERRA
Ciao Ray penso che dovresti parlarne a tutti i marinai del tuo approccio su nave Erice… aspetto l’articolo
Giordano del Treppo
Ho visto l´arrivo della m/s Orseolo alla base di Betasom con la prua Inclinata per un siluro che aveya colpito la stiva prodiera
EZIO VINCIGUERRA
Buongiorno signor Giordano del Treppo e grazie per questa testimonianza. Sono certo che non ha dimenticato episodi come questi che rimangono indelebilmente impressi nel cuore dei marinai di una volta.
P.s. la nostra è stata una generazione fortunata!