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Luigi Ferraro eroe mai dimenticato dai Marinai di una volta

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com
…“Il duce e il re, il re e il duce, per me sono uomini come me e come voi. Io sono qui per servire l’Italia, che resterebbe la mia patria anche se fosse una repubblica democratica”. Così risponde Luigi Ferraro il giorno del 1942 in cui si presenta a Livorno per cominciare l’addestramento che lo avrebbe fatto divenire un Uomo Gamma. Prima di lui erano arrivati alla spicciolata ufficiali dell’Esercito e della Marina, lui era in uniforme da capo manipolo della Milizia, quindi in camicia nera, e lo avevano sfottuto: “guarda, camerata, che qui siamo nella Regia Marina. La Regia Marina, non la Marina fascista…” e lui li aveva liquidati chiarendo subito che non era lì per servire il capo del governo o quello dello Stato ma la Patria, l’Italia!

Luigi Ferraro - www.lavocedelmarinaio.comNacque a Quarto dei Mille (Genova) il 3 novembre 1914. Dopo aver conseguito a Tripoli l’abilitazione magistrale nel 1935 ebbe nel 1937 a Roma l’abilitazione ad insegnante di Educazione Fisica nell’Accademia della Farnesina. Volontario dall’inizio del 2° conflitto mondiale ed ammesso alla frequenza del Corso Ufficiali di complemento, nominato Sottotenente, fu assegnato al 20° Reggimento Artiglieria. Passò poi a disposizione della Milizia Artiglieria Marittima (Milmart) dipendente dal Ministero della Marina e nel 1942 ebbe il comando di una batteria costiera antinave. A domanda, frequento la Scuola Sommozzatori di Livorno ed, ottenuto il brevetto, passò al Gruppo “Gamma” del quale divenne poi vicecomandante ed istruttore. Ferraro non era più un ragazzino quando scoppiò la guerra. Era un potente nuotatore per questo motivo gli fu affidato il compito di selezionare gli uomini del Gruppo Gamma, gente come Teseo Tesei e Durand de la Penne, gli antenati del Gruppo Operativo Incursori del Comsubin che ha sede al Varignano, alle porte di La Spezia. Gli uomini rana che sui siluri a lenta corsa ribattezzati “maiali” e sui barchini veloci carichi di esplosivo avrebbero terrorizzato la flotta inglese nel Mediterraneo. Nel marzo 1943 venne inviato in Turchia con l’incarico di compiere azioni di sabotaggio contro mercantili nemici ed, assunta la figura giuridica di impiegato al Consolato italiano di Alessandretta, dal giugno condusse Ferraro Luigi - www.lavocedelmarinaio.comquattro azioni di sabotaggio contro i mercantili nemici, nei porti di Alessandretta e di Mersina. Nel primo porto applicò, la sera del 30 giugno, due bauletti esplosivi alla chiglia del piroscafo greco Orion di 7.000 tsl, carico di minerale di cromo, che affondò il mattino successivo a poche miglia dal porto. Il 9 luglio, operando dal vicino porto di Mersina, ripetè l’operazione sul piroscafo Kaituna di 10.000 tsl, il quale subì ingenti danni e fu portato ad incagliare sulle coste di Cipro per evitarne l’affondamento. Nuovamente a Mersina, Luigi Ferraro ripeté l’azione, la sera del 30 luglio, sul piroscafo britannico Sicilian Prince, che non ebbe a subire conseguenze perché una ispezione alla carena consentì ai sommozzatori britannici di rimuovere i bauletti esplosivi. Migliore sorte ebbe l’azione effettuata il 1° agosto contro la motonave norvegese Fernplant di 7.000 tsl, carica anch’essa di minerale di cromo ed ancorata nel porto di Alessandretta.
Pinne rondine - www.lavocedelmarinaio.comLa Fernplant affonderà poi nelle acque al largo della Siria. Rientrò in Italia nell’agosto dello stesso anno e l’armistizio dell’8 settembre pose termine alle sue coraggiose missioni. Prestò servizio sotto la R.S.I.. Dopo la guerra tentò di avviare una società per il recupero di navi affondate, ma la fortuna arrivò solo nel 1947, quando Egidio Cressi lo volle come socio nella sua azienda, dove in 15 anni fece quell’esperienza che gli consentì di avviare la Technisub. Posto in congedo nel marzo 1948, curò la divulgazione della tecnica delle immersioni subacquee fra i civili. Nel 1952 organizzò a Genova una propria scuola per sommozzatori civili e svolse corsi per conto del Ministero degli Interni, ai quali parteciparono Carabinieri, Guardie di Finanza e militari del Genio. Orgoglioso del suo passato, era fiero di mostrare le immagini del film “Operazione tuono”, dove Sean Cornery, nei panni di James Bond, impugnava “il Jaguar” uno dei primi fucili subacquei ad aria compressa.
maschera a pinocchio - www.lavocedelmarinaio.comProtagonista di imprese leggendarie e considerato inoltre un genio della tecnica subacquea, per aver progettato nel dopoguerra una maschera, la “Pinocchio”, ed una pinna, la “Rondine”, note per essere state le più innovative ed usate in Italia.
Luigi Ferraro, detto Gigi, “l’uomo che nella storia della marineria d’ogni tempo, ha affondato da solo più naviglio nemico”, ci ha lasciato a 91 anni, nella sua Genova, il 5 gennaio 2006.

Medaglia d’Oro al Valor Militare (in vita) con la seguente motivazione:
Luigi Ferrao in una foto prima della sua dipartita - www.lavocedelmarinaio.comVolontario nella specialità “Gamma” nei mezzi di assalto della Marina Militare, portava da solo a compimento quattro successive azioni contro quattro navi nemiche, di tre delle quali si è potuto accertare l’affondamento.
Per le difficilissime condizioni dell’ambiente in cui ha dovuto operare e per la crescente vigilanza avversaria, ha coscientemente affrontato e superato rischi mortali sempre maggiori, dando prova di esemplare noncuranza del pericolo, di chiaroveggente freddezza, d’insuperabile perizia tecnica e di inesausto amor di Patria.
I risultati da lui ottenuti aggiungevano nuove glorie a quelle che già avevano reso famosi nel mondo i mezzi navali d’assalto italiani.
Mediterraneo, 7 luglio – 4 agosto 1943
Altre decorazioni:
▪ Croce di Guerra al Valore Militare (Tripoli, 3 maggio 1941).

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