30.1.1945, affondamento della nave Wilhelm Gustloff, una tragedia dimenticata
di Mario Veronesi (*)
L’affondamento della Wilhelm Gustloff avvenuta il 30 gennaio 1945 fu il più grave e tragico evento della storia navale, per le enormi dimensioni di tale tragedia.
L’avanzata russa, provoca l’esodo di milioni di Tedeschi verso l’occidente, esodo già iniziato negli ultimi mesi di guerra, quando le truppe del Reich combattevano ancora su tutti i fronti. Il 21 gennaio 1945 le unità sovietiche penetravano all’interno del territorio della Prussia orientale. Superato il fiume Memel, l’Armata rossa occupava le città di Tilsit e di Pillakev, centri situati vicino a Konigsberg, avvicinandosi alle coste del mar Baltico. In Pomerania le truppe sovietiche avanzavano verso il mare in direzione Nord-Est raggiungendo la zona di Stettin-Stargord sul Baltico alla foce del fiume Oder. Altre forze russe più a Sud nel Brandeburgo investivano la zona di Kustrin città situata sull’Oder a soli 80 chilometri da Berlino. Con queste operazioni i Sovietici isolano completamente le zone costiere della Prussia orientale. Ed è, in questa drammatica situazione, che s’inserisce la storia della nave Wilhelm Gustloff.
La Wilhelm Gustloff era il gioiello della tedesca KdF (Kraft durch Freude), costruita dalla Blohm und Voss di Amburgo, e varata nel 1937, era lunga oltre 200 metri, per una stazza di 25.893 tonnellate. Era la nave di bandiera dell’intera flotta della KdF, la quale aveva numerose altre navi, altrettanto grandi e famose, ma la Gustloff era unica in quanto a lusso e sfarzosità. Numerose furono le crociere nell’Oceano Atlantico, nel Mar Mediterraneo e nei mari del Nord, della ricca borghesia tedesca. Prese il nome da Wilhelm Gustloff, fondatore, e capo della sezione elvetica del partito nazionalsocialista, assassinato il 4 febbraio del 1936 a Davos dallo studente ebreo David Frankfurter.
Nel maggio del 1939, quattro mesi prima dell’inizio della seconda guerra mondiale, la Gustloff si affiancò ad altre quattro navi della KdF, la Robert Ley, la Der Deutsche, la Stuttgart e la Sierra Cordoba. Queste navi avevano il compito di ricondurre la Legione Condor dalla Spagna alla Germania. Arrivata nel porto di Vigo, scaricò materiale medico per le organizzazioni di volontariato e sanitarie spagnole. Poi caricò i 1.400 uomini della Legione, e il 30 maggio del 1939 arrivò nelle acque tedesche. Una parata di navi la scortò sino al porto d’Amburgo, dove fu accolta da grandi manifestazioni di giubilo. All’inizio del conflitto mondiale, le Forze Armate tedesche trasformano la Gustloff in nave ospedale, a disposizione della Kriegsmarine. Fu classificata: «Lazarettschiff D», l’uso di questo tipo di nave era strettamente monitorato, e seguiva un rigido protocollo di procedure internazionali. Completamente riverniciata di bianco, su entrambi i lati spiccava una banda verde lungo tutta la carena, e infine numerose croci rosse sul ponte, sul fumaiolo e sui lati. Su queste navi era proibito trasportare alcun tipo di materiale da guerra. Il primo impiego della nave ospedale fu nella zona di Danzica, dove rimase alla fonda nella baia per molte settimane per recuperare i soldati feriti in combattimento.
Dal maggio del 1940, fino al luglio dello stesso anno, la Gustloff prese servizio come ospedale galleggiante durante la campagna di Norvegia, stazionando nei pressi d’Oslo. Lasciò quel porto, con a bordo 560 persone, tra feriti e passeggeri. Prima dell’autunno del 1940, alla Gustloff fu ordinato di prepararsi per le operazioni d’invasione dell’Inghilterra, ma come sappiamo tale operazione, non fu mai portata a termine. Dopo un successivo viaggio da Oslo, con altri 414 feriti, verso la Germania, la nave terminò il servizio di nave ospedale, e navigò in direzione di Gotenhafen, dove sempre al servizio della Kriegsmarine, fu tramutata in nave caserma, per gli «U-boot» tedeschi. La Gustloff iniziò questa nuova attività, prima sotto la 1° Divisione Unterseeboots, e poi sotto la 2° Divisione Unterseeboots, rimanendo a Gotenhafen all’ancora per oltre quattro anni.
Alla fine del 1944, riprese servizio, partecipando alla più grande evacuazione navale della storia, il recupero e il trasporto di milioni di rifugiati, soldati e feriti, che dalla Prussia Orientale fuggivano nella Germania. Tutte le più grandi navi della KdF furono utilizzate per quest’imponente operazione. Nei porti di Danzica, Gotenhafen, Pilau partirono cariche di Tedeschi in fuga le navi: Capitano Arcona (t 27.561), Robert Ley (t 27.288), Hamburg (t 22.117), Deutschland (t 21.046), Potsdam (t 17.528), Pretoria (t 16.662), Berlin (t 15.286), Goya e molte altre. Fu la più imponente evacuazione di tutta la storia, furono trasportati oltre due milioni di persone, dimostrando al mondo, la gran determinazione della macchina di soccorso tedesca. Quando la Gustloff lasciò la protezione del porto di Gotenhafen il 30 gennaio 1945, con destinazione Kiel, le condizioni climatiche erano pessime, vento forte, nevicava, la temperatura era di dieci gradi sotto lo zero e numerosi blocchi di ghiaccio galleggiavano nel mar Baltico. La possibilità di sopravvivenza di un naufrago in un mare cosi freddo, e con un tempo come questo era impensabile. La lista dei passeggeri era formata da 918 ufficiali, 173 membri dell’equipaggio, 373 membri delle Unità Navali Ausiliarie formata esclusivamente da donne, 162 feriti, e 4.424 rifugiati, per un totale di 6.050 persone. Ma questa lista, non teneva conto delle centinaia di persone che avevano preso posto sul ponte della Gustloff. Nuove ricerche dimostrano che il numero totale di persone al momento dell’affondamento era di 10.582. La più attendibile ricerca, fu quell’effettuata da Heinz Schon, che divise il numero di persone in: rifugiati 8.956, ufficiali e membri della 2° Unterseeboot, Lehrdivision 918, donne delle Unità Ausiliari 373, uomini delle forze navali 173, soldati feriti 162, per un totale di 10.582 persone a bordo.
Nel frattempo il sommergibile sovietico S-13 al comando di Alexander Marinesko, individua la nave e alle 21.08 del 30 gennaio 1945 colpisce la Gustloff con 3 siluri. Il primo siluro colpisce la nave a prua direttamente sotto la linea di galleggiamento nei compartimenti 2 e 3. Il secondo siluro la colpisce nell’area della piscina, facendo esplodere completamente quella zona, e infine il terzo siluro colpisce la sala motori devastando l’intero scafo. Immediatamente la Gustloff piega a dritta, lancia subito i razzi di segnalazione e l’SOS. Il castello di prua, fu quasi sommerso, mentre la poppa si alza sopra il livello del mare. In meno di cinquanta minuti si consuma la più grande tragedia navale tedesca, la Gustloff affonda nelle fredde acque del mar Baltico, portando con se 9.343 persone (7.700 secondo le stime ufficiali), i sopravvissuti furono solo 300. L’affondamento della Gustloff fu il più grave e tragico evento della storia navale, per le enormi dimensioni di tale tragedia. Per la Germania, la guerra era perduta, pertanto questa tragedia non ebbe la risonanza internazionale che avrebbe meritato.
Trattandosi di una nave nemica il fatto passò come un semplice evento bellico, un siluramento di una nave da 25.000 tonnellate. L’8 maggio 1945, circa otto milioni d’abitanti della Prussia orientale, della Pomerania, della Marca di Brandeburgo e della Slesia, avevano davanti all’avanzata sovietica, abbandonato le loro case. Più di tre milioni di Tedeschi saranno espulsi da queste terre tra il 1945 e il 1950, provocando, di fatto, la più grande migrazione di popoli dopo il V secolo.
Articolo pubblicato sulla Rivista Marittima-Dicembre 2012.
(*) Per saperne di più sull’autore dell’articolo digita il suo nome e cognome sul motore di ricerca del blog.
80 commenti
Elio Masini
non metto mi piace perchè non può piacere ti ringrazi per questa testimonianza di un vero e propio crimine di guerra quest è un giorno della memoria R.i.p. a quesi 9000 esseri umani
Trapani Giovanni
La guerra è la follia umana, e quando si scatena non guarda in faccia a nessuno….per la prima volta nella storia sono stati i civili a pagare di più durante l’ultima guerra, creando un precedente che continua ancora oggi!
Elio Masini
però ogni crimine va sempre documentato non a senso unico
Armando Silvestri
non solo,la guerra non era ancora finita.quindi la nave era solo un obiettivo militare,come poteva essere il Laconia
Mino Bellucci
Non credo si configuri nessun crimine nell’affondare una nave (tra l’altro militarizzata) di una potenza amica, altrimenti quanti sommergibilisti italiani, tedeschi, britannici …… avrebbero dovuto essere processati?
La nave non aveva insegne della Croce Rossa o non navigava ad esempio con tutte le luci accese come facevano i neutrali (ma ogni tanto qualcuno finiva a picco lo stesso).
E’ terribile per le dimensioni del disastro ma nulla di illegale!
Armando Silvestri
Ricordiamoci(specie a chi dice che la guerra era finita,o quasi) che poco piu di 14 gg prima i tedeschi avevano attaccato in forze sulle Ardenne.Quindi non erano cosi finiti come qualcuno vorrebbe farci credere
Mino Bellucci
ed ai primi di marzo lanciarono un’offensiva contro i sovietici, in Ungheria!
Mino Bellucci
Sig. Elio Masini, può citarmi quale articolo e di quale legge avrebbe commesso il comandante sovietico?
Non è un crimine; nella lingua italiana è una disgrazia!
Carlo Molinari
Sig. Elio Masini, può citarmi quale articolo e di quale legge avrebbe commesso il comandante sovietico?
Non è un crimine; nella lingua italiana è una disgrazia!
Giovanni Vedovato
Il comandante sovietico non poteva sapere che quel mercantile aveva 10.000 persone a bordo.
Nè i tedeschi potevano andare tanto per il sottile con le norme di sicurezza.
Non fu un crimine, ma un’atroce fatalità.
Giorgio Sornicola
onore alla Marina Sovietica che ha affogato dei tedeschi di merda
Sergio Cavacece
complimenti per il suo linguaggio, in effetti tutti i tedeschi erano nazisti così come tutti gli italiani erano fascisti…
Giorgio Sornicola
l mondo si suddivide oggi in due categorie di esseri: gli umani e i Tedeschi. Il tedesco lo sa. Gli esseri umani sono da lungo tempo disgustati di costui pur seguitando ad esserci in rapporto. Da un’estremità all’altra del globo, non si fa che augurare di vedere questa cosa immonda spazzata dalla memoria delle nazioni.
Rudyard Kipling
Sergio Cavacece
il mondo si divide in due categorie: la gente che ragiona e lei…molto semplice!
Giorgio Sornicola
ecco perchè io adoro gli Inglesi
Sergio Cavacece
siamo in democrazia e siamo liberi di adorare chiunque e mandare a quel paese chiunque (Sergio Cavacece)
Sergio Cavacece
il suo commento è degno di essere cancellato, mi auguro che ciò avvenga nel più breve tempo possibile, mi ricorda molto la stessa storia del treno degli esuli dalmati che furono insultati dai comunisti bolognesi….lei è della stessa pasta…un cialtrone qualsiasi
Enrico Manfredi
disgustoso … un commento che qualifica il cervello di chi lo ha scritto!
Giorgio Sornicola
branco di fascisti i vostri nonni si vendevano gli ebrei per cinquemila lire
Sergio Cavacece
fare il moralista usando le stesse “armi” dei suoi carnefici…..è molto intelligente come soluzione, direi che se non fosse per il cognome italiano starebbe bene con una divisa SS nei campi di sterminio
Sergio Cavacece
non rispondete più a questo idiota …..sarà un Troll
Enrico Manfredi
.. ma non merita risposta … un illetterato che scrive bestialità … sarà un “terzamedia” frustrato …
Elio Masini
il S13 consegnato il 31/771941 operò profiquamente nel Baltico affondando diversi Mercantili 11/9/42 Hera 9/10/42 JussiH. (finlandesi) 18/9/42nnaW.(olandese) 9/10/42 Siegfield(tedesco) il 31/1/45 Gustloff il10/2/45 il General Steuben(3608 vittime) perlupiù feriti 654 supestiti (onore al merito)il coandante Marinesko fu insignito della Red Banner, fu demolito ne 1958.Comunque chiamiamolo crimine a bordo delle ultime navi vi erano feriti e profughi
Mino Bellucci
Le navi a fari spenti nel 1945, informavano col Wi-Fi e Buletooth gli avversari che avevano a bordo civili, 45 km da li c’era l’incrociatore Prinz Eugen ed in una notte nebbiosa non sai se una nave a fari spenti (per cui ne neutrale ne ospedale) è la Prinz o altro.
Di giorno un ns. sommergibilista affondò 2 corazzate americane (ottenendo 2 MOVM), peccato che una era un incrociatore leggero ed una corvetta e che non ne beccò neppure una!
Come già detto e spero di non ripetermi, una tragedia le cui uniche eventuali colpe vanno ricercate trai tedeschi che per propaganda lasciarono fino all’ultimo 4 milioni di civili in Prussia anzichè trasferirli almeno 3 mesi prima e non vollero far mettere la Croce Rossa sulle loro navi (avrebbero dovuto togliere i cannoncini installati)!!!
Marco Rossi
Che quelle povere vittime possano riposare in pace!
Ennio Ridi
una tragedia!
Elio Masini
con il Laconia fu un pò differente era 12/settebre del 1942 in peno atlantico ed era iun trasporto truppe armato dapprima modificato come mercantile armato trasporrava truppe inglesi e delle colonie, che l’U,boat 156 affondò connun siluro e il comandante Werber Hartemann ne salvò molti naufraghi chiamando in aiuto iìun baltro UBoat in zona cosa che non riusci ai prigioieri italani chiusi iall’interno. Il com. Werner Hrtemann morirà nell’Atlantico il 12/marzo 1943. a guerra inpiena guerra dllìAtlantico e non lla ormai (benedetta ) sconfitta dei nazisti nell’europa dell’est ma anche dell’ovest al recupero dei naufraghi partecipò anche il sommergibile Cappellini.
Mino Bellucci
Non cambia nulla, 30 gg. prima i tedeschi avevano rischiato di dare una batosta agli Alleati nelle Ardenne e 30 gg. dopo lanciarono una possente controffensiva in Ungheria.
Una guerra è vinta 1 secondo dopo che il nemico si è arreso; se fosse stata una partita di calcio saremmo stati all’85’: da piccolo ricordo un derby in cui l’Inter all’85’ perdeva 2 a zero e vinse la partita (e allora in pratica non esisteva il recupero); più recentemente, sempre l’Inter perdeva a Genova 3 a 0 all’87, con 3′ di recupero pareggiò!
Armando Silvestri
In parte hai ragione Masini.In ogni caso la nave tedesca era fornita di pz contraerei.Sul laconia hai ragione
Marco Rossi
In quei giorni milioni di civili, per lo più donne, vecchi e bambini con tantissimi feriti stavano fuggendo terrorizzati di fronte all’avanzata sovietica. Da altre testimonianze si comprende come il porto di Gotenhafen fosse allora una bolgia, con i civili ammassati sulle banchine che chiedevano disperatamente di salire a bordo (Sajer- Il soldato dimenticato-Sperling % Kupfer). Il post di Ezio parla di oltre 10.000 persone che riuscirono a stiparsi a bordo, con la coperta piena a tappo……. Preferisco pensare che un nostro Smg in simili condizioni non sarebbe intervenuto!
Mino Bellucci
Noi abbiamo avuto un comandante che segnalò di aver affondato 2 corazzate e invece aveva lanciato, mancandoli, contro un incrociatore leggero ed una corvetta (gli tolsero le medaglie ma non lo condannarono perché c’era mare mosso)!
Era una notte nebbiosa, una nave molto grossa è all’orizzonte, per quanto ne sai tu potrebbe essere la Prinz Eugen, che era a 45 km quella notte, sulla stessa rotta della Gustloff, non ha alcuna luce, per cui sai con certezza che è tedesca (non c’erano navi britanniche nel baltico!); io lancio e poi mi allontano perchè rischio che mi piombi addosso di tutto alle prime luci (non sono in mezzo all’Atlantico a 3.000 km dalla più vicina base aerea e dove statisticamente non c’è una nave in 100 km; sono nel Baltico a 30 km dal più vicino porto tedesco e 35 dall’aeroporto).
Prima di parlare di crimini, analizzate i fatti!
Elio Masini
ho letto questo libro ed anche per questo che mi sono permesso di inserirmi nel dibattito
Amando Silvestri
puoi pensarlo,ma non puoi saperlo.La guerra non era finita.Ne puoi distinguere da un periscopio se la nave è carica di profughi,soldati o di tutti e due.
Marco Rossi
L’esodo dei profughi verso quello ed altri porti era ben noto ai sovietici e quindi, si suppone, ai conmandi navali. Fu una delle più grandi migrazioni della storia, di dimensioni bibliche …..
Armando Silvestri
penso che fosse pari a qualsiasi altra migrazione x motivi bellici.I tedeschi sapevano molto bene cosa sarebbe successo,visto quello che era accaduto in russia x l’invasione nazi.
Mino Bellucci
I tedeschi usavano incrociatori, corazzate ed altre navi militari per fare i trasbordi; credo sinceramente che i sovietici non facessero così fessi i tedeschi di avere atteso l’accerchiamento della Prussia per far evacuare i civili, avendo avuto una “tregua” su quel fronte di 3 mesi, per cui ritenevano che stessero evacuando le guarnigioni.
In ogni caso in guerra si affondano le navi nemiche e si uccidono i soldati nemici!
Tra l’altro i sovietici erano gli aggrediti ed i tedeschi gli aggressori: chi semina vento raccoglie tempesta!
Marco Rossi
Insomma…è una nemesi storica!
Armando Silvestri
magari non nemesi.In italia si dice anche:chi la fa l’aspetti
Marco Rossi
Appunto, la punizione divina! Peccato che in questo caso ci fossero le donne, i vecchi e i bambini.. Ma forse, come mi sembra di capire dalle varie opinioni, il povero capitano del S13 non lo sapeva, così come non lo sapevano gli Alleati al bobardamento di Dresda e Hitler quando lanciava V1 e V2 sulle città inglesi. Anche noi italiani abbiamo ricordi simili, ad esempio il bombardamento di Genova del 1942 tutto su obiettivi civili…Chi la fa l’aspetti!
Mino Bellucci
O “chi semina vento raccoglie tempesta”.
Ripeto grande tragedia ma nessun crimine!
O meglio criminali le più alte sfere tedesche che non fecero fuggire i prussiani in tempo.
Ebbero le avvisaglie a fine settembre, quando un paio di villaggi prussiani caddero nelle mani dei sovietici per poi essere riconquistati (furono trovati alcuni civili uccisi e molte donne stuprate); miracolosamente quel fronte rimase fermo da ottobre a metà gennaio, si potevano tranquillamente evacuare i 3/4 milioni di tedeschi abitanti ad est della Vistola, via terra.
Non fu fatto perché non si potevano nascondere e non si poteva continuare a dire che tutto andava bene e che si passava da una vittoria all’altra.
I 9/10.000 di quella notte devono solo maledire i loro governanti che per mantenere una bugia sacrificarono oltre 1.000.000 di civili (tedeschi morti durante o dopo l’occupazione sovietica, in vari modi, non necessariamente uccisi dai sovietici)!
Armando Silvestri
eh bhe,cosa avrebbero dovuto fare,lanciare caramelle? o attendere che i civili se ne andassero? Se mi dichiari guerra,personalmente,se posso ti schiaccio,civili o non civili.PS.Non farmi di nuovo ripetere gli obiettivi militari di dresda.Per favore
Marco Rossi
Pace alle loro anime!
Armando Silvestri
indubbiamente si e non solo a loro
Mino Bellucci
Sig. Rossi, Dresda è la città tedesca meno colpita di tutta la II GM (in rapporto alla popolazione e nella famosa notte di Dresda morirono 18.000 persone e non 250.000 come sparò la propaganda Nazista (18.000 su 630.000 a Foggia in un solo giorno, 9.000 su 60.000 ma nessuno rompe o si scandalizza). I dati sono tedeschi del 2011.
E’ una leggenda metropolitana messa in giro da mistificatori alla quale credono tutti quando basterebbe andare su Wikipedia, digitare su “Bombardamento di Dresda” e leggere e, se non ci si crede, guardare i riferimenti a proposito dei morti ed andare a spulciarseli.
L’ho fatto e sono certo che morirono circa 18.000 persone (tra l’altro la città aveva 6 obiettivi strategici di primaria importanza)
Marco Rossi
Le credo e resto anche stupito, avendo visto le foto del dopobombardamento, evidentemente fotomontaggi. A confronto Hiroshima, tranne una più limitata area centrale, sembrava meno “rasa al suolo”. Ma forse fu l’effetto della tempesta di vento e fuoco provocata dall’immane surriscaldamento di bersagli scelti di proposito vicini…..
Armando Silvestri
molti edifici erano addossati uno all’altro,ed erano di legno
Mino Bellucci
Sig. Rossi lo sa che un aereo a 350 km/h ora fa 97 m al secondo. Significa che lascia bombe per quasi un km.
Stiamo parlando di bombe a caduta libera con mirino visivo di lancio; forse lei pensa alle immagini dall’Iraq con bombe intelligenti a guida laser e assistenza computerizzata.
Se lei guarda le immagini di Colonia, Amburgo, Berlino ……. Foggia, vedrà che rispetto a Dresda sono conciate assai peggio.
Il 60% delle foto su Dresda sono sempre quelle prese da sopra la Statua e le foto di cadaveri sul marciapiede sfido anche un abitante di Dresda a giurare che sono state fatte a Dresda e non ad Amburgo.
Se legge i commenti delle foto, c’è sempre “inutile strage” “nessun obiettivo strategico” …….
La macchina del fango iniziata da Goebbels ed attecchita dopo la caduta del muro e lo sdoganamento della Destra, inventa di tutto su Dresda. L’unico dato reale è questo, al di sopra di ogni sospetto:
Landeshauptstadt Dresden, Erklärung der Dresdner Historikerkommission zur Ermittlung der Opferzahlen der Luftangriffe auf die Stadt Dresden am 13./14. Februar 1945 (PDF), Landeshauptstadt Dresden, 1º ottobre 2008.
Io me lo sono letto (con l’aiuto di un collega tedesco).
Marco Rossi
Complimenti per l’eccezionale documentazione!
Mino Bellucci
e non conosco molto bene un argomento non mi permetto di intervenire.
Vedrà che intervengo un post su 10/15 ma, quando intervento so di poter documentare le mie argomentazioni con testi internazionalmente conosciuti e poco “discutibili”.
Ho un collega tedesco che perse il nonno su quella nave e ancora maledice Hitler ed i suoi scherani che sapevano sin da settembre come i sovietici trattavano i civili (e le civili) tedeschi (magari per vendetta viste le atrocità tedesche che uccisero circa 12.600.000 civili sovietici) e per non dover ammettere che la propaganda era completamente falsa,non li trasferirono a occidente se non alla fine in condizioni folli e per mare utilizzando dalle corazzate alle barche a vela a fine gennaio.
Ebbero almeno 100 giorni per farlo e non lo fecero e questo molti profughi di quelle zone non lo perdonano ancora ai loro vecchi “capi”
Giovanni Vedovato
L’attacco avvenne di notte e non c’era nessun modo di capire.
L’avvistamento fu dovuto ad un errore incredibile: la momentanea accensione dei fanali laterali della nave, che permise ai russi di avvistarla.
Giovanni Vedovato
E’ inoltre difficile pensare che un comandante sovietico avesse idea dell’evacuazione in atto.
Mino Bellucci
nfatti, nella diaristica di molti comandanti sovietici si riteneva che i civili fossero stati evacuati tra ottobre e dicembre e che quell’insolito traffico fosse il tentativo di evacuare l’armata insaccata in Prussia.
Marco Rossi
Sicuramente è andata come dici tu. Io volevo solo rilevare il fatto che quei civili erano martellati ogni momento dall’aviazione sovietica che faceva il tiro al piccione e che i russi erano ormai in vista….. Difficile credere che ne fossero all’oscuro. Ma certamente la Germania era ancora in guerra, con tutte le conseguenze del caso…..Erano i territori orientali, oggi polacchi nella zona di Gdynia, Danzica e pomerania Orientale.
Mino Bellucci
I tedeschi ebbero tempo da ottobre (quando i sovietici giunsero di corsa ai confini prussiani) a gennaio per evacuare via terra in tranquillità almeno le popolazioni al di là della Vistola. Follemente non lo fecero.
Tutti erano convinti che il traffico insolito di navi (tra cui corazzate ed incrociatori tedeschi) fosse per evacuare l’Armata tedesca, insaccata da quelle parti!
Marco Rossi
Armata che ancora combatteva in ritirata, semidisfatta, ma molto più a sud…..
Mino Bellucci
No c’erano tra Prussia e Curlandia ancora oltre 400-450.000 soldati tedeschi al 30/01/45.
Marco Rossi
Certamente Mino sei più informato di me. Le mie notizie vengono semplicemente dal libro best seller che ho citato più sopra e l’autore non ne parla….
Mino Bellucci
Mai sentito parlare dell’Armata di Curlandia? Che libro?
Mino Bellucci
L’ho letto! E’ un romanzo!
La storia la si studia o ricercando i documenti o su saggi storici, questo è alla base della conoscenza storica. Posso leggere “Se questo è un uomo” di Primo Levi, ma è la visione di un singolo che ha visto solo il suo spicchio di realtà condizionato da vari fattori: è un romanzo che leggo come tale e che mi aiuta a capire il contesto, ma se voglio parlare di Campi di Sterminio, leggo dei saggi storici non dei romanzi!
Marco Rossi
Ha ragione. Non sono certamente un tuttologo della WWII ed ho conoscenze limitate a settori, periodi, unità coinvolte. Mi fa piacere però che abbia letto l’autobiografia di Sajer: Avrà anche Lei recepito la situazione di tragedia che attanagliava in quel periodo le truppe tedesche in ritirata, nello spasmodico tentatico di evitare l’accerchiamento nella sacca centrale e convergere dal sud-est verso la Germania. Anche a Nord i russi premevano e i civili scappavano…. Concordo che la saggistica è l’unica fonta informativa attendibile…… finchè non smentita da altre verità, testimonianze, desecretazioni.
Mino Bellucci
Nessuno ha mai smentito quanto successe quella notte.
Per mia sfortuna e visto il mio mestiere sono stato sia in zona di Guerra che in conflitti a fuoco e sono figlio di un sommergibilista. Di notte, in acque nemiche, vedi a malapena la sagoma di una nave a luci spente, sai che in zona c’è la Prinz Eugen e cosa fai, fai finta di non vederlo e ti sintonizzi su Real time per vedere malattie imbarazzanti.
So cosa vuol dire, trovarsi in Somalia di notte e vedere un furgone a fari spenti che si avvicina e non si ferma al posto di blocco, ben segnalato; spari ed in quel momento pensi solo che siano nemici non ti chiedi se è un ragazzino senza patente che vuol fare il cretino o la famigliola col conducente ubriaco!
Armando Silvestri
Hai ragione Marco,ma ahime le tragedie accadono ancor piu facilmente durante un conflitto cosi feroce
Mauro Giampietro
Il capitano del sommergibile sovietico fu premiato con la più alta onorificenza ……. .
Marco Rossi
Non lo sapevo ma non avrei avuto alcun dubbio! Grazie dell’informazione.
Mino Bellucci
Giusto, anche noi premiammo quelli che affondavano ed anche noi affondavamo navi nemiche senza sapere se trasportavano, lana, armi o civili!
Se sei in guerra sai che devi affondare qualsiasi nave appartenente al nemico che certamente farà lo stesso con te.
Per di più fu la Germania ad aggredire l’URSS, non il contrario!
Giovanni Vedovato
Come dichiarò lo scrittore tedesco Gunter Grass, che scrisse un romanzo dedicato a questa tragedia:
”One of the many reasons I wrote this book was to take the subject away from the extreme right,” …… ”They said the tragedy of the Gustloff was a war crime. It wasn’t. It was terrible, but it was a result of war, a terrible result of war. It was not a planned act.’
http://www.nytimes.com/…/still-intrigued-history-s…’
Giovanni Vedovato
Perché era il capitano sovietico col più alto tonnellaggio affondato al suo attivo.
In realtà era una specie di paria, e fu dimenticato per anni. Non per la faccenda della Gustloff, ma per più banali problemi con la bottiglia ..
Mino Bellucci
Vero, tra l’altro non fu premiato specificatamente per questo accadimento.
Noi siamo stati peggio, abbiamo dato 2 medaglie d’oro ad uno che non aveva affondato niente ma diceva di aver affondato 2 corazzate!
Mio padre era all’epoca idrofonista, quando beccarono un sub inglese, senti che andava giù molto distintamente; come fai a sentire una corazzata che va giù quando si trattava di una corvetta che avevi mancato!?!?
Marco Rossi
Capisco. Mi chiedo solo perchè tanti dell’equipaggio testimoniarono quanto asserito da Grossi.
Mino Bellucci
Al periscopio c’è solo il comandante! Ha letto gli atti del processo?
Nessuno testimoniò a favore di Grossi!
Gli fu riconosciuta la buona fede e gli vennero solo tolte le medaglie: fu messo a riposo perché accusato di tradimento e diserzione (graziato ed amnistiato).
Marco Rossi
Non ho mai letto gli atti ma solo commenti e osservazioni in pubblicazioni varie. Evidentemente ricordo male ma mi era rimasto in mente il particolare di alcuni dell’equipaggio che videro al periscopio una sagoma ritenuta NB prima del lancio e poi testimoniarono al processo che udirono dopo il tempo previsto gli scoppi. Altro particolare la testimonianza di alcuni nostri aviatori che videro ancora il giorno dopo alcune unità impegnate in zona per la ricerca e il recupero dei naufraghi…. Mi rendo conto però che un processo mette assieme organicamente tutti gli atti e arriva alle conclusioni più plausibili purchè ovviamente il collegio giudicante sia composto da ufficiali al di sopra di ogni sospetto e senza , come oggi si usa dire, interessi in atti di ufficio. Grazie comunque per l’attenzione e scusi le mie approssimazioni.
Mino Bellucci
Ns. aerei non potevano essercene, ricorda male, entrambi gli affondamenti avvennero al largo delle coste brasiliane ad almeno 6-7.000 km dalla ns. base aerea più vicina a meno che non venissero dal Giappone, in quel caso l’aeroporto più vicino era a Tarawa a 113-14.000 km.
Molti film anche recenti ed anche americani (quindi pieni di americanate) sono stati girati ed ambientati su sommergibili della II GM ma, se ci ha mai fatto caso, c’è un solo periscopio (sono 2 ma non possono salire contemporaneamente) e gli unici autorizzati ad usarlo erano il comandante e il suo secondo o in loro assenza l’ufficiale di turno; semplici marinai che vanno al periscopio non esistono e in momenti di tale tensione (stai attaccando una corazzata certamente protetta da 4-6 Ct ed altrettanti Incrociatori), non me lo vedo Grossi che chiama Giobatta Baccicaluppo di Voltri, marinaio scelto e gli dice: Gioanin, varda ti se ti sembra una corassata! cosa dici, aspetta che ciamemo Bepi Sugaman!
Corrado Mollica
orrori della guerra…ho letto tutte le vs opinioni e mi sono reso conto che fu solo (ed è terribile…) la conseguenza della guerra…
Mino Bellucci
Fu una terribile disgrazia, ma assolutamente non un crimine.
Criminale fu l’aver ritardato di 100 giorni l’esodo dei Prussiani solo per propaganda ed averlo “autorizzato” quando oramai non si potevano più evacuare in gran numero (oltre 3 milioni di prussiani dovettero aspettare il ’46 per fuggire nella Germania occupata e quell’anno fu costellato di soprusi e violenze).
Uno si aspetterebbe che le associazioni dei fuoriusciti da Slesia, Pomerania, Prussia ecc., fossero delle organizzazioni destrorse e/o nostalgiche! Tutt’altro, in linea di massima, sono talmente anti-hitleriane da far impressione e il loro livore è più rivolto a chi li cacciò in quella situazione rispetto a chi li cacciò dalle loro terre!
Elio Masini
ho letto il libro anche più volte .e andremmo avanti per l’eternità a discuterne riposino innpace tutti i morti militari o civili di tutte le guerre, rispolveriamo ciò che disse Pertini ed auguriamoci che che debbano mai più succedere(per adesso sembrerebbe unillusiine)
Giorgio Sornicola
ho lasciato il gruppo Regia Marina per aver offeso la memoria dei camerati tedeschi quei bastardi che ci hanno abbandonato in Russia, hanno decimato la divisione Acqui, deportato migliaia di soldati italiani, affondata la corazzata Roma etc. io odio i crucchi e cito un grande scrittore : l mondo si suddivide oggi in due categorie di esseri: gli umani e i Tedeschi. Il tedesco lo sa. Gli esseri umani sono da lungo tempo disgustati di costui pur seguitando ad esserci in rapporto. Da un’estremità all’altra del globo, non si fa che augurare di vedere questa cosa immonda spazzata dalla memoria delle nazioni. .
Rudyard Kipling
Salvatore Chiaramida
Una delle più grande tragédie ,che le vittime possano riposare in pace !!!!!
Francesco Dalla Lega
non conoscevo questa immane tragedia per me non è stato un atto di guerra ma una violenza gratuita. il comandante russo è un criminale di guerra.
Michele Mazzella
La più imponente tragedia del mare con diecimila vittime in pochi minuti
Elio Masini
un crimine di guerra r.i.p.